La dama del ponte

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Capitolo 50
☯︎︎Jungkook's POV☯︎︎

Una nebbiolina fitta inizió a velare la superficie dell'acqua, strisciando con una certa rapidità. La base del tori venne avvolta dalla nube lattiginosa come la nostra barca che sembrava sprofondare. In realtà, era proprio il livello del mare che si stava abbassando.

Sora si stava guardando attorno con lo sguardo terrorizzato perché effettivamente era uno spettacolo spaventoso. La vidi stringere il braccio di Taehyung, mentre tutto si faceva più buio di quanto non lo fosse già. Poi una piccola luce si accese, il viso del ragazzo era illuminato dalla fiammella che stava sospesa sul palmo della sua mano. Il suo autocontrollo mi sorprese perché fino a qualche giorno prima avrebbe preso fuoco in un baleno.

Iniziarono ad intravedersi alcune travi, sbucavano dall'acqua lentamente oltre il tori e proseguivano verso il nulla. Uno ad uno, salimmo con cautela sulle assi di legno rosso, tutti i sensi in estrema allerta. Jin fece cenno di avanzare lentamente mentre la fiamma di Taehyung illuminava la via. Il legno scricchiolava sotto i nostri piedi attenti, tutta la situazione risultava più sinistra. Sora camminava accanto alla fonte luce, tenendo stretto il braccio del ragazzo, come avrebbe fatto con me una volta. Ma non era affar mio adesso. Poi ad un certo punto, la luce si fermò e noi con lei, accetto Sora che avanzó di qualche passo. Vi era qualcosa di strano perché un ostacolo invisibile ci impediva il passaggio.

«Ma che state facendo? Andiamo!» esclamó lei con la voce bassa.

«Siamo bloccati da una barriera.» disse Namjoon cercando di avanzare senza successo.

Proprio mentre Sora tornava verso di noi, l'acqua inizió a ribollire e due onde allagarono il ponte facendoci indietreggiare tutti. Una donna dalla carnegione pallida e un kimono logoro apparve sul ponte, quando l'acqua si ritiró. I capelli neri sormontati da tre candele accese e altre due fiammelle bruciavano all'estremità di quello che sembrava un fascio di spighe, stretto tra le labbra violacee; il seno a vista oltre la scollatura. Lo sguardo era impassibile ma raccapricciante allo stesso tempo.

«Bene, Bene.» disse una voce femminile nell'aria. «Era da tempo che non vedevo così tanto uomini.»

La bocca della donna non si era mossa, eppure udii perfettamente le sue parole. Doveva essere lei la temuta Hashihime. Istintivamente avevo allungato un braccio di fronte a Sora per proteggerla dietro di me e lei non aveva per niente protestato.

«Lasciaci passare. Io sono l'ex consigliere dell'imperatore.» disse Namjoon consapevole che non sarebbe servito a niente.

«I traditori come voi non possono passare.»

«Traditori? Di cosa stai parlando?» chiese Jimin.

«Siete uomini. Tutti gli uomini sono traditori.»

«Non puoi dirlo senza conoscerci.»

Il volto della donna si rabbuió, mentre le cinque fiamme su di lei aumentarono d'intensità. Fece qualche passo in avanti, invece noi eravamo bloccati adesso, come se i nostri piedi fossero stati incollati al pavimento.

«Taci. Hai abbandonato la tua città tradendo la fiducia della tua famiglia. Per non parlare di tutte le ragazze che hai illuso con le tue adulazioni. » disse e poi si rivolse a Namjoon. «Tu, invece, stai tradendo l'imperatore tramando alle sue spalle. Era un tuo amico d'infanzia.»

Il ragazzo non ribattè perché sapevo che si sentiva in colpa per aver abbandonato Min Yoongi. Infatti distolse lo sguardo in silenzio.

«E anche tu, quante persone hai tradito per raggiungere i tuoi obiettivi in missione? Troppe.» continuó spostandosi verso Jin, poi si fermó davanti a Taehyung. «Tu tradirai molto presto. »

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