52•

2.3K 91 56
                                    

Eve's pov

<<Oggi Madame Juliette non c'è ed a sostituirla ci sono io>>ci informa il professor Werren, entrando in classe con la sua solita faccia da incazzato.

Bene, il buongiorno si vede dal mattino.

Già che mi sono svegliata male con il pianto di Asher e le urla di Frank che sostenevano di essersi presi un grave virus che non gli permetteva di uscire da casa e andare a scuola.

Eppure, quando mamma ha nominato la parola "cereali", casualmente, riuscivano ad alzarsi e addirittura a correre.

Che idioti.

Poi, Aiden non ha ancora risposto al mio messaggio del buongiorno e questo mi ha molto innervosita: come può pensare di ignorarmi così?
D'altronde però lo capisco, il college non è il liceo e già gli rubo molto tempo per lo studio, non posso pretendere che si allontani dalla scuola ulteriormente.

A proposito di college, ieri mia madre ieri mi ha fatto vedere un po' di college dove si studia psicologia e mi sono innamorata di uno in particolare, che però si trova a New York.

Già, a New York.

Non sono sicura di riuscire a vivere da sola per così tanto tempo, sia dalla mia famiglia sia da Aiden.

<<Signorina Diaz, mi risponda lei>>mi riprende la voce fastidiosa del professor Werren.

Che palle, non si fa mai i cazzi suoi.

<<Mi scusi, può ripetere la domanda, ero un po' distratta>>cerco di arrampicarmi sugli specchi, sperando non faccia lo stronzo.

Siamo agli ultimi mesi di scuola e sto cercando di lavorare sul mio comportamento scolastico, specialmente perché non posso contare sui voti.

Forse sono troppo paranoica.

<<Si viene a scuola per imparare, non per sognare ad occhi aperti>>mi rimprovera facendomi passare la calma.
Ma che vuole? È appena cominciata la lezione e già è incazzato.

Mi chiedo chi sia stato il demente che gli ha dato la laurea.

<<Parla quello che viene a scuola per guardare i culi delle allunne>>borbotto sottovoce.

Il fatto che sia vecchio e insoddisfatto della sua vita non gli da il diritto di rompere il cazzo a me.

<<Che hai detto? Non ti ho sentito>>.

Meglio.

<<Ho detto che ha ragione, mi scusi>>mento e l'imbecille mi crede. Almeno credo, ma siccome torna a fare lezione e mi lascia in pace, suppongo che ho ragione.

Quasi quasi preferivo fare francese normalmente, almeno Madame Juliette è meno rompipalle.

Dopo mezz'ora di lezione, se così si può chiamare considerando che lui sta parlando della Luna e nessuno lo sta ascoltando, quasi mi scoppia la testa e decido di andare in bagno.

Se le ragazze seguissero anche loro il corso di francese lo avrei anche sopportato, ma le stronze dicono che il francese le annoia.

E quindi? Anche a me non piace e lo trovo noioso, ma per i crediti si fa tutto.

Stranamente il vecchio mi lascia andare senza indulgere troppo. Si vede che oggi è la mia giornata fortunata.

Appena metto piede fuori dall'aula, l'aria fresca e pulita del corridoio mi inonda le narici, facendomi finalmente respirare felicemente.

Non perdo tempo e mi precipito in bagno, ma quando arrivo davanti a esso scopro di non essere fortunata come credevo due secondi fa: proprio attaccato alla porta, trovo Travis appoggiato al muro.

don't abandon meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora