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Eve's pov

Ci sono due cose che non riesco proprio a gestire: i bambini e il tempo.

E se per la prima possiamo chiudere un occhio, per la seconda non si può proprio. Specialmente se ti svegli in ritardo per la scuola e per giunta non sei nemmeno a casa tua.

Mi mancano trenta minuti prima del suono della campanella e io devo ancora fare colazione, prepararmi e aspettare che mia madre mi porti il materiale.
Se riuscirò a fare tutto questo in tempo, mi autopremierò.

<<Zio mi presti i tuoi trucchi?>>domando facendogli gli occhi dolci.
So quanto ci tiene ai suoi trucchi e di solito non li presta a nessuno, neanche a mia madre, ma sono come una figlia per lui, dovrà pur fare questo piccolo sacrificio.

Come mi aspettavo mi guarda male e già pronto a rifiutare, ma ha dimenticato che sono una piccola Diaz.

<<Se non me li presti,dirò a papà che una volta mi hai drogata>>lo minaccio.

<<È successo per sbaglio!>>ribatte guardandomi allarmato.

<<Avevo quindici anni>>gli ricordo <<E tu trentatré, pensi che a papà interessi che si sia trattato di un errore di distrazione?>>aggiungo guardandolo a mo di sfida.

<<Piccola Diaz che non sei altro, questa è la prima e ultima volta>>mi avverte puntandomi il dito contro.

Certo, l'importante è esserne convinti.

<<Grazie zietto>>esulto mandandogli un bacio volante e in risposta ricevo un'occhiataccia.
So che infondo mi ama, sono pur sempre la figlia del suo migliore amico, se non fratello, e se non tratta me come la sua principessa chi altro dovrebbe farlo?

I miei genitori a parte.

<<Grazie di cosa?>>domanda zio Kyle entrando in cucina con solo le mutande e una tazza di, suppongo,caffè in mano.

<<Eew, che schifo, copriti>>lo rimprovero lanciandogli addosso il mio biscotto che afferra prontamente.

<<Sono sicuro che a casa tua vedi di peggio, non fare l'innocente bambolina. E poi dovrei forse farti ricordare che ti ho cresciuta io?>>domanda poggiandosi al bancone da cucina.

<<Oh no, ecco che inizia>>piagnucola zio Sebastian,mentre il suo uomo, nonché secondo padre per me, inizia a raccontare di come mi abbia cambiato i pannolini pieni di merda puzzolente e fatto il bagnetto vedendomi nuda.

Ogni volta è la stessa storia,ma mi diverte sentirle: tanto sono sempre diverse.
Mi correggo, sempre più inventate.

E una volta gli ho pisciato addosso, e l'altra gli ho cagato addosso e l'altra ancora gli ho vomitato in bocca. Insomma non si può certo dire che zio Kyle pecchi di immaginazione.

<<Buongiorno>>esclama la voce assonnata e sottile del mio, quasi, ragazzo.
Appena sarà il momento giusto, toglierò quel quasi.

Come se stesse cercando qualcuno, fa scorrere il suo sguardo per la cucina e quando incontra il mio, sorride.
Con gli occhi, la bocca e il cuore.

<<Ehi, buongiorno>>rispondo con la voce indebolita e il cuore che batte a mille.
Mi sembra di rivevere i primi momenti con Travis, quando lui, la mia cotta da un anno, mi aveva rivolto la parola la prima volta.
Ma questa volta, le emozioni che provo sono più....belle, serene e leggere.

Magiche direi, anche se so che questo termine è estremamente infantile.

<<Siamo entrambi in ritardo per scuola>>affermo spezzando il silenzio imbarazzante creato tra noi.

don't abandon meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora