1. Stella

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Giro il cartello appeso alla porta del Ti Bar: siamo ufficialmente chiusi.

Dall'altra parte della strada, illuminata dalle luci del suo negozio, c'è una signora con capelli cotonati e biondi; mi guarda con insistenza e indignazione. Sono le dieci e mezza di sera, le persone passeggiano ancora sui marciapiedi nel centro di Crimson Hollow, e le macchine sfrecciano lungo la strada, ma lo sguardo della donna è dritto verso di me. Mi guardo attorno con la coda dell'occhio, poso nuovamente l'attenzione su di lei e mi indico.

Ce l'ha con me?

Farfuglia qualcosa tra sé e sé; le sue labbra si muovono in modo incomprensibile e rapido, impossibile da capire a quella distanza. Abbassa la saracinesca del negozio e scompare dalla mia vista.

Un brivido mi percorre le spalle e le scuoto per liberarmene.

«La signora Patel non fa altro che fissarci da giorni» sospiro.

Mi allontano dalla porta, riprendo lo straccio lasciato sui tavolini e continuo la pulizia. Timothy, dall'altra parte del bancone, mi sorride.

«Perchè non hai visto cos'ha fatto l'altro giorno il signor Cohen» ridacchia.

Alzo lo sguardo; continuo a muovere lo straccio sulla superficie in legno mentre osservo il mio titolare ridere divertito delle occhiatacce che riceviamo ormai da giorni.

«Tutto questo ti diverte per davvero?»

I ricci castano chiaro di Timothy, si muovono al suo annuire.

«Non puoi capire quanto!»

Corruccio la fronte e lo guardo preoccupata. «Ti diverte che ce l'abbiano a morte con noi? Lo sai il motivo, vero? Lo sai che sono già girate le voci tra tutti i commercianti?»

Lo stomaco mi si contorce al solo pensiero.

Timothy sospira, mi punta i suoi occhi grigi addosso e mi sorride nel suo modo dolce e affettuoso.

«Intanto, non ce l'hanno a morte con noi, ma con me

Fa il giro del bancone, scende dallo scalino ma resta comunque più alto di me di almeno cinque centimetri.

«Qualsiasi cosa succeda riguarda me e non te, e sapere che questa cosa fa chiacchierare tanto i miei colleghi commercianti, mi rincuora. Vuol dire che non è così ovvio dover pagare il pizzo ogni mese, o non avrebbero proprio nulla di cui discutere.»

Afferra le sedie in legno attorno ai tavoli rotondi del bar, e le gira appoggiandole sopra. Ha spalle larghe messe in risalto sotto la maglietta leggera che gli abbraccia il corpo.

«Sei davvero sicuro di non volerlo pagare questo mese?»

Ha soli trentadue anni. Ne lavoriamo insieme da cinque, da quando ho preso casa a Crimson Hollow; dall'inizio della mia nuova vita. L'ho visto creare il Ti Bar con le sue stesse mani, con fatica e passione. Il solo pensiero che questa sua scelta possa far crollare tutto mi...

«Riesco a sentire i tuoi pensieri da qua!»

Chiudo gli occhi e sospiro.

«Stella, qualcuno deve pur iniziare o saremo schiavi della Croce Nera a vita.»

Corruccio la fronte solo a sentire il loro nome.

«Lo so, hai ragione. Hai perfettamente ragione e sono così orgogliosa di te per questa scelta, però...»

Apro gli occhi e Timothy mi ha raggiunto al tavolo. Afferra lo straccio che ho tra le mani sfilandomelo con dolcezza. I lineamenti marcati del suo viso si rilassano in un sorriso.

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