Dennis apre la porta e china la testa. Cammino lungo il corridoio rimasto spoglio per tutti questi anni, e a ogni passo che faccio, il cuore mi sale su, sempre più su fino a finirmi in gola.
Casa.
Raggiungo la sala di marmo bianco, dove nel centro c'è Yonas seduto composto sulla poltrona in pelle nera. La fronte è corrucciata, e nel viso noto qualche ruga in più rispetto all'ultima volta che l'ho visto.
La giornata luminosa rende la stanza ancora più accecante; il marmo brilla, le piastrelle candide pure; se non fosse per i tappeti neri che coprono il pavimento, ti sembrerebbe quasi di camminare tra le nuvole e non in uno dei peggiori gironi dell'inferno.
La vetrata di fronte è coperta da lunghe tende bianche, l'unica cosa che è cambiata dal mio arrivo, diciassette anni prima. Gli uomini di Yonas aspettano fuori e io capisco che dobbiamo parlare di cose nostre.
Sposto lo sguardo verso la scalinata all'angolo, e un brivido mi formicola lungo la schiena.
«Da quanto tempo non dormi in camera tua?»
La voce di Yonas è rilassata.
Sorrido all'uomo ormai settantenne e con i capelli completamente bianchi, che appoggia alcuni fogli sul tavolino di fronte.
«Un po'» ammetto.
Yonas, nel suo miglior completo grigio scuro, sposta i fogli come se ne stesse cercando uno in particolare. Non importa che per giornate intere non metta piede fuori casa, la prima cosa che fa non appena si sveglia, è quella di indossare il suo abito più elegante.
«Mi manca averti qui in giro.»
«Mi dispiace se non sono venuto ultimamente.»
Sono sincero, o per lo meno per metà.
Mi incammino lungo la sala e lo raggiungo sul divanetto nero dall'altra parte del tavolo, di fronte a lui. Mi lascio cadere sui cuscini; la pelle si tira e scricchiola sotto al mio peso.
Questa casa mi soffoca.
Mi slaccio un altro bottone della camicia bianca, lasciando libero qualche centimetro di pelle del petto.
Yonas, per la prima volta, alza gli occhi scuri su di me.
«Ci sono problemi al Genie che dormi là?»
Sospiro. Allungo entrambe le braccia sullo schienale del divano e mi rilasso.
«La sezione vip è un problema! Succede sempre qualcosa ed è estenuante. I ragazzi provano anche a sistemare le cose senza chiamarmi, ma quando ci sono di mezzo i pezzi grossi...» sospiro ancora.
Yonas ride con voce profonda. Sistema i fogli in un'unica pila e prende il sigaro che ha lasciato sul posacenere. Da delle boccate profonde mentre appoggia la schiena sulla poltrona, mettendosi più comodo.
«Ho saputo di Grant. Avresti dovuto dargliene due di pugni. È sempre stato uno stronzo.»
Scappa anche a me una risata.
«Xander ha detto la stessa cosa.»
«Xander ha sempre ragione» ride.
Scuoto la testa.
«La pensi così perchè non lavori tutti i giorni con lui, o cambieresti idea. Fidati!»
Yonas prende un'altra boccata di fumo mentre ride silenzioso.
«Siete cresciuti così tanto» sussurra poco dopo, tenendo stretto il sigaro tra le mani callose e rovinate dal tempo.
Abbasso le braccia dallo schienale e avverto la tensione che silenziosa ma rapida, riempie la stanza. Non importa quanti bottoni mi apro, lì dentro c'è sempre un caldo opprimente e gli occhi di Yonas mi chiudono la gola.
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Save me
RomanceCrimson Hollow, Nevada. È una notte piovosa quando Stella Bedford si imbatte in una scena agghiacciante: sul ciglio di una strada deserta, un sicario cerca di assassinare un ragazzo. È così che conosce Damon, con una ferita sanguinante al petto ed...