Una nuova casa

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- zia , sono a casa -
Una donna sbucò da dietro la cucina , aveva i capelli di un biondo platino proprio come Alvin , gli occhi castani e indossava una maglia blu, dei pantaloni attillati e delle scarpe da ginnastica.
- ciao Alvin.. -cominciò
Quando mi vide si bloccò di colpo e le scomparve il sorriso dal volto.
- e questa chi è ? - disse la donna in tono accusatorio
- è una mia amica. Si è trasferita qui da poco e mi ha chiesto di stare con noi per un po' finché non trova una sistemazione. - rispose Alvin
- e i suoi genitori? -
- sono lontani per lavoro - le risposi io
La zia di Alvin non sembrava convinta , infatti mi guardò in modo strano. Non mi piaceva essere osservata in quel modo.
Arrossii per l'imbarazzo.
- è soltanto per un po' zia, dai! - insistette Alvin
La donna sospirò e mi studiò con lo sguardo prima di rispondere.
- e va bene , ma dovrai aiutarci in casa intesi? -
Io annuii con convinzione.
- grazie , grazie , grazie mille zia! - disse entusiasta Alvin.
Dopo aver baciato sua zia sulla guancia, mi prese per mano e mi accompagnò al piano superiore.
- dove stiamo andando? - chiesi
- in camera mia , ho molto da chiederti -
- oh...ok -
La sua camera era spaziosa. Aveva un letto con le coperte azzurre , un armadio di legno vicino alla finestra e delle mensole con dei cd. C'era anche una scrivania con sopra fogli e pennarelli.
Mi aspettavo di trovare una camera talmente a soqquadro da sembrare che ci fosse passato un tornado e invece era tutto molto ordinato.
- ti piace? - chiese Alvin
- è carina , tu sei un tipo che non ama il disordine o sbaglio? -
- hai perfettamente ragione , non mi piace lasciare le cose in giro -
- sei il mio opposto allora , la mia camera invece è sempre un vero disastro -
Ma il sorriso che mi era comparso in volto ben presto sparì.
- stai pensando alla tua casa? - mi chiese Alvin comprensivo
- si....ma sono sicura che con il tuo aiuto riuscirò a tornare dalla mia famiglia -
Lo guardai e sorridemmo entrambi.
- Melody...non dovresti fidarti troppo di me, è vero , io voglio aiutarti ma...sono pur sempre un umano -
Alvin si andò a sedere sul bordo del letto e io lo raggiunsi.
- Alvin , io sono sicura che mi sarai di grande aiuto. Non importa chi sei , insieme riusciremo a battere Morena , è una certezza - lo rassicurai
- strano...dovrei essere io a farti stare tranquilla e invece.... -
Gli sorrisi
- sai com'è , potere alle donne! -
Ridemmo insieme e poi tornammo seri.
- sai Melody , sei più umana di quanto tu possa immaginare. Non sei strana , non sembri nemmeno lontanamente una sirena -
- davvero? Ed è una cosa buona? -
- certo , dopotutto ti dovrai abituare a vivere da umana giusto? -
Sospirai
- immagino di si -
Alvin fece una lunga pausa
- dovrai frequentare la mia scuola -
- cosa!? Ma io ci sono già stata a scuola! -
- si ma è diversa dalla nostra e comunque dovrai venirci per forza altrimenti mi zia si insospettirà -
- okay - sbuffai
- com'è che si chiama tua zia? - gli chiesi
- Cassandra -
- e Cassandra che lavoro fa? -
- è un avvocato -
- uuuuh....bello! -
- non sai che cos'è vero? -
- non ne ho idea -
Ci mettemmo a ridere tutti e due.
- è complicato da spiegare , soprattutto a una che non ci capisce niente di lavoro -
- guarda che se tu venissi nel mio mondo non sopravvivresti un giorno senza il mio aiuto -
- ah davvero? Io invece dico di si -
- io ti dico di no -
Ci divertivamo a stuzzicarci
- ma ora sei nel mio mondo perciò dovrai fare la brava alunna e ascoltare e mettere in pratica quello che ti dico -
- vogliamo scommettere che riuscirò a comportarmi da perfetta umana in un mese? -
- d'accordo accetto la scommessa e se perdi dovrai vivere qui per sempre -
- se invece perdi tu dovrai venire nel mio mondo sottomarino -
- va bene -
Ero emozionata e impaurita allo stesso tempo per questa scommessa. Ma non sono una che ama perdere , vincerò io.
- d'accordo sirenetta , vogliamo iniziare la lezione allora? -
- sirenetta? -
- si , è un nomignolo che mi è venuto in mente, non ti piace? -
- oh...si, è...è carino -
Non potei fare a meno di arrossire.
Mi ha dato un nomignolo? Alvin , il ragazzo più carino che io abbia mai visto mi ha già presa così in confidenza da assegnarmi un nomignolo! Non ci credo
Aspetta.....cosa!? Ho detto veramente che è il ragazzo più carino che io abbia mai visto?? Beh....in effetti....è veramente bello
Ma cosa stavo dicendo?! Stare fuori dall'acqua deve avermi confuso le idee , non sto ragionando , non so più quel che dico!
- tutto bene? - chiese
- si , sono solo un po' stanca credo -
- vieni allora , ti faccio vedere la stanza degli ospiti -
Mi prese per mano e mi fece alzare......ripeto: MI PRESE PER MANO!
Mamma mia ma che mi succede? Perché divento sempre così nervosa quando mi parla , quando mi tocca , quando mi sta accanto?! Accidenti a te cuore! Smettila di battere così forte!!
- terra chiama Melody - disse Alvin schioccando le dita davanti ai miei occhi
- eh? , ah sì scusa -
- cavolo , devi essere proprio stanca. Dai vieni -
Stava per condurmi in corridoio ma lo fermai
- aspetta! E la lezione?? -
- è chiaro che devi riposare ora. La mia lezione dovrà attendere fino a domani -
- okay -
Mi mostrò la camera. Era di un rosa pallido , aveva un letto , un armadio , un comodino con sopra una lampada a forma di fiore e delle mensole con alcune fotografie incorniciate sopra.
Le osservai e ne presi in mano una che raffigurava un bambino che avrà avuto più o meno sei anni che accarezzava un cane vicino alla porta di casa. Notai il suo sorriso e dal colore degli occhi capii subito di chi si trattava.
- questo sei tu vero? -
Alvin mi si avvicinò e osservò la foto con il sorriso stampato sulla faccia.
- si , me l'avevano scattata i miei genitori prima di trasferirci qui. -
- quindi sei arrivato qui molto tempo fa -
- si , prima vivevo in una grande città , ma i miei genitori preferivano i posti tranquilli così siamo venuti ad abitare qui vicino al mare. Eravamo felici.....almeno fino a quel giorno... -
Alvin si rattristò e mi sembrò di vedere i suoi occhi inumidirsi
- scusami....non dovevo.... -
- no tranquilla , sto bene. -
Sono una stupida ! La prossima volta devo farmi gli affari miei!
- lui era il mio cane , Leo. È morto quando avevo undici anni -
- come? -
- l'hanno investito. Ricordo che ci ho sofferto molto ma ora è passato tutto -
Anche se erano cose dolorose mi piaceva sapere dipiù sul passato di Alvin , anche perché ora che sapevo di ciò che era successo ai suoi genitori potevo evitare di fare commenti stupidi del tipo " hey, quando tornano i tuoi? "
- ora è meglio che tu vada a riposare -
- si -
Prima di lasciarmi da sola nella stanza mi guardò e mi disse...
- ci vediamo domani sirenetta -
Io arrossii
- certo , a domani Alvin -
Io felice come una pasqua mi stesi sul letto e ripensai agli avvenimenti del giorno.
Avevo solo un pensiero in quel momento: Alvin.
Se non avessi perso la coda , la mia vita , la mia famiglia e non fossi stata condannata a vivere il resto dei miei giorni come un'umana avrei anche potuto pensare che questo fosse stato il giorno più bello della mia vita.

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