Scenata di gelosia

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Aprii lentamente gli occhi...
- ciao -
Feci un salto e mi alzai in piedi.
- ma sei impazzito? Mi hai fatto venire un infarto Alvin! - dissi
- scusa, non era quella l'intenzione -
- ho aperto gli occhi e mi sono ritrovata la tua faccia davanti, quale altra intenzione doveva avere se non questa? -
- come sei critica. Che ti è successo? Ti è tornata la lingua? Prima stavi sempre zitta -
Lo guardai male
- comunque io devo andare a scuola - disse
Fece una cosa inaspettata: mi prese il viso e mi baciò sulla guancia.
- ci vediamo dopo sirenetta -
Prese la sua cartella e uscì di casa.
Io ero rimasta lì imbambolata con le guancie rosse e lo sguardo perso nel vuoto.
Era bastato un suo bacio sulla guancia per farmi perdere la sicurezza con cui mi ero svegliata quella mattina e la ragione.

Ero sdraiata sul divano; Alvin sarebbe tornato dopo tre ore...e io non avevo nulla da fare.
- che noia...che noooia - sbuffai
Certo, era divertente curiosare per la casa, ma dopo averlo fatto per dieci volte di fila e aver analizzato ogni singolo angolo...era diventato stressante.
Decisi di farmi una doccia e dopo essermi asciugata i capelli e aver messo i vestiti puliti, provai ad accendere la televisione.
Miracolosamente ci riuscii.
Girai i vari canali e ne trovai uno interessante. Si chiamava "rete cultura" e stavano spiegando come usare...internet.
Forte, magari riesco a imparare qualcosa

Rimasi lì a guardare il programma per non so quanto tempo. So solo che quando Alvin tornò a casa mi vide che ero ancora appiccicata allo schermo.
- ciao - disse
- ciao - gli risposi senza staccare lo sguardo dal televisore.
Ero seduta per terra a gambe incrociate e non mi perdevo una parola di quello che diceva l'uomo alla tv.
- che canale è? -
- rete cultura, ora sta zitto, stanno spiegando come nascono le stelle -
Alvin prese il telecomando dal tavolino e lo schermo divenne nero.
- hey! Riaccendi subito! Voglio sapere che cos'è una stella nana! -
- per oggi basta tv, lo sai che starci per troppo tempo fa male agli occhi? -
- non mi interessa! Voglio sapere! -
- lo saprai domani, ridanno di continuo gli stessi programmi -
Mi alzai e lo seguii in cucina.
- allora? Com'è andata a scuola? - gli chiesi
- bene -
- e basta? Dai dimmi dipiù, sono curiosa! -
- cosa vorresti sapere? -
Alvin cominciò ad apparecchiare la tavola per la cena e io gli passai i piatti.
- non lo so, per esempio....cosa fate di solito? Fate molte gite? -
- più che gite, entriamo, ci sediamo ai banchi, ci subiamo la Brooks per due ore e poi si va avanti per altre ore con altri professori finché torniamo a casa -
- stai scherzando? -
- no, perché? -
- ma che noia! Noi studiamo nuotando in mare aperto. Per esempio quando abbiamo studiato i delfini, siamo andati a vederli e abbiamo fatto così anche con gli altri animali. Voi no? -
- no, non funziona così, però sarebbe divertente -
- hai molti amici? - chiesi
- perché questa domanda? -
- non lo so...sono solo molto curiosa -
- si, ne ho tanti, ma credo sia perché sono abbastanza popolare -
- con "sono abbastanza popolare" intendi " sono il più bello e amato dalle ragazze e invidiato dai ragazzi "? -
- esatto e non solo, sono anche uno dei migliori studenti -
Ormai la tavola era pronta. Tuttavia, Alvin e io ci sedemmo per continuare a parlare.
- non pensavo fossi uno studioso, ti vedevo più come un... -
- ragazzaccio cerca guai? -
- si, dai questa impressione -
- è vero che ho tutte le attenzioni a scuola, ma infondo che me ne faccio? -
- ma avrai tutte le ragazze ai tuoi piedi! Non ti importa? E come mai non ne ho ancora vista una qui? E perché non ho nemmeno visto i tuoi amici? -
- Melody, non sono fidanzato perché in questo periodo devo concentrarmi sugli studi e avrei paura di trascurare la mia ipotetica ragazza. Per quanto riguarda i miei amici, preferisco non legare troppo i rapporti con loro, non posso sapere quali sono quelli veri e quali quelli che mi vogliono stare accanto solo per la popolarità, perciò preferisco stare da solo -
- la trovo una cosa triste -
- che non ho una ragazza? -
- no, che non sai se hai degli amici veri... -
- forse non ragazzi, ma c'è Lucia -
- Lu-Lucia? -
Chi è questa lurida s...aspetta un attimo...sono gelosa per caso?
- si, è la mia migliore amica, te la farò conoscere, sono sicuro che andrete d'accordo -
Lui non può avere una migliore amica, non può avere un'altra ragazza che gli vuole bene oltre a....me!
Sentii salirmi la rabbia.
- sul serio? E quindi questa Lucia dovrebbe essere la tua migliore amica giusto? -
- si, lo è -
- e lei, com'è? -
- com'è....in che senso scusa? -
- caratterialmente e fisicamente -
- come dovrebbe essere? È simpatica e ci siamo piaciuti subito, fin dal primo giorno di scuola. Ti piacerà -
Questa Lucia vuole rubarmi Alvin è chiaro e lui è anche contento di stare con lei! Col cavolo che mi piacerà! Non mi piacerà per niente!
- dici? Io credo di no! -
- ma che hai? Ti comporti come se la odiassi ancora prima di conoscerla -
- forse perché è così Alvin! -
Ormai avevo perso il controllo, le parole uscivano da sole dalla mia bocca.
- se qui c'è qualcuno che si sente trascurata sono io! E sicuramente non mi aiuta sentirti dire che passi del tempo con altre ragazze quando invece potresti stare con me! Credi che mi diverta a rimanere chiusa in casa tutto il giorno? Io non dovrei nemmeno essere qui! Voglio solo tornare a casa! - urlai.
Corsi in camera mia, chiusi la porta a chiave e mi buttai sul letto in lacrime.
Sono una stupida, come ho potuto dirgli quelle cose? Alvin è stato l'unico che mi ha aiutata veramente in questi giorni nonostante non fossi umana e io non faccio altro che  rimproverarlo invece che ringraziarlo!
Piangevo perché mi ero sfogata della rabbia che avevo dentro con la persona che dipiù amavo.
Sentii bussare alla porta e subito dopo la sua voce.
- Melody? Puoi aprire? -
Avevo ancora le lacrime agli occhi ma decisi di aprire lostesso.
Appena lo vidi sulla porta lo abbracciai e lui mi strinse a sé.
- mi dispiace - riuscii a dire tra un singhiozzo e l'altro.
- lo so - sussurrò lui.
Mi prese il viso fra le mani e mi asciugò le lacrime con la mano. Un gesto che mi fece arrossire e smettere subito di piangere.
Alvin mi sorrise e io lo abbracciai dinuovo ricambiando il suo sorriso.
Alvin mi capiva, non dovevo spiegargli niente, sapeva che quelle cose non le pensavo davvero e mi aveva perdonata.
- dai sirenetta, vieni, andiamo a mangiare, ho preparato il pesce -
- quale pesce? -
- branzino -
Mi si illuminarono gli occhi e lui sorrise.
Mi prese per mano e ci dirigemmo verso la cucina.
Vi prego ditemi che non sto sognando, Alvin mi ha presa per mano! Ancora!

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