- oggi non lavora? - chiesi
- no, ho tutta la giornata libera - rispose Cassandra.
Alvin era a scuola e io ero sola in casa con Cassandra....il problema era che io non le piacevo per niente, era chiaro. La sorprendevo spesso a fissarmi e parlavamo solo quando era necessario.
Il nostro "affetto" era reciproco ovviamente.
- che bello - dissi senza entusiasmo
- già... -
Calò il silenzio. Stavamo facendo colazione, io con pane e marmellata e lei con latte e biscotti integrali. Sembrava tenere molto alla linea.
- hai fatto un ottimo lavoro con la casa, brava - mi disse senza neanche guardarmi.
- grazie signora -
Ci fu un altro momento di silenzio. Odiavo questi momenti di pausa perché era come se Cassandra stesse pensando a come farmi fuori.
- quindi...sei solo "un'amica" di Alvin, vero? - mi chiese
Ah-ah! Ecco dove voleva arrivare la malefica.
- si, solo un'amica, perché? -
- penso che Alvin sia troppo impegnato con la scuola per avere una storia...soprattutto con una come te che non ci va nemmeno a scuola. Volevo solo essere sicura che non si fosse montato la testa -
brutta figlia di...ok, devo trattenermi e mantenere la calma. Controllati Melody!
- non si deve preoccupare per questo e comunque deve sapere che riprenderò a breve gli studi. Avevo solo bisogno di ambientarmi un po', suo nipote è al sicuro -
- ne dubito - ebbe il coraggio di rispondere
Posso riempirla di botte?
La strega si alzò e prese le chiavi.
- vado a fare una passeggiata, al mio ritorno non voglio vedere nulla fuori posto, d'accordo? -
Si Satana.
- certo signora -
Uscì senza neanche salutare e mi lasciò sola.
È veramente una stronza maleducata. Non capisco come faccia un ragazzo così bello e sensibile, premuroso e intelligente come Alvin ad essere imparentato con un diavolo del genere.
Pulii il tavolo e lavai i piatti. Mi andai poi a sedere sul divano e accesi la tv su "rete cultura".
Purtroppo il canale non si vedeva e siccome non c'era verso di farlo andare, decisi di spegnere.
E ora che faccio?
Non avevo intenzione di starmene chiusa lì ancora, perciò uscii di casa anch'io per fare un giro.
Andai in spiaggia e camminai a piedi scalzi sulla sabbia.
A quell'ora non c'era nessuno e io ebbi il tempo di ascoltare con calma tutti i pensieri che mi frullavano per la testa.
Rividi l'immagine di Alvin di notte che mi aveva sorpresa a cantare, Alvin che mi salvava dalla spiaggia, Alvin che mi raccontava del suo passato, Alvin che mi insegnava a camminare, che mi insegnava parole nuove, che rispondeva a ogni mia domanda. Poi vidi Alvin che mi teneva per mano, il suo incredibile fascino, il suo sorriso che mi contagiava, vidi Alvin che mi diceva che ero bella e che avevo una voce incredibile, Alvin che mi rassicurava, che mi prendeva il viso e mi dava un bacio sulla guancia...
Non sapevo perché stessi pensando a lui...ma era sempre al centro dei miei pensieri in quei giorni.
Chissà come stanno i miei genitori...
Non li vedevo da molto e non sapevo come fare per tornare da loro, mi mancavano, ma senza quella perla era impossibile tornare sirena.
Guardai verso il mare e mi sembrò di notare una strana ombra...ma forse era solo un'illusione perché quando guardai dinuovo non c'era nulla.
Forse è meglio se torno a casa ora.
Stavo camminando sul marciapiede e mentre mi guardavo intorno e scorgevo ogni angolo di quella città che vedevo da vicino per la prima volta, una macchina nera mi si fermò a fianco.
A bordo c'erano tre ragazzi, due davanti e uno dietro. Erano poco più grandi di me.
- hey tesoro, cosa ci fa una bella ragazza come te in giro da sola? - mi chiese l'uomo al volante.
- che cosa volete? - dissi
- nulla, ci siamo solo preoccupati vedendoti qui senza nessuno in giro. Vorresti un passaggio? - mi disse l'altro nel sedile posteriore.
È chiaro che non hanno buone intenzioni. Meglio non dargli corda.
- no grazie, stavo tornando a casa e preferisco camminare -
- perché no? Ti divertirai con noi - disse l'altro davanti scendendo dall'auto.
Mi venne incontro e mi prese per un braccio. Io urlai e tentai di scappare ma nel frattempo anche gli altri erano scesi e mi avevano bloccata.
Mi dimenavo come una matta ma loro erano in tre ed erano troppo forti per me.
Mi sbatterono contro un albero e mi tenevano così stretta da farmi male.
- lasciatemi! Lasciatemi subito! Aiuto! - provai ad urlare
Uno di loro mi tappò la bocca con la mano. Facevo quasi fatica anche a respirare.
- dai ragazzina non fare la difficile - disse l'uomo che guidava.
Sentii la mano dello sconosciuto che provava a slacciarmi il vestito. Mi dimenai ancora dipiù tirando calci ovunque.
- stai buona, è inutile ribellarsi -
Non lo ascoltai e provai di tutto per liberarmi, ma uno di loro mi tirò un pugno sul fianco.
Sentii un dolore lancinante e le mie gambe non riuscirono più a reggere il mio peso. Solo le braccia dei tre ragazzi mi tenevano ancora in piedi.
Quando ormai stavo per temere il peggio, sentii una voce.
- lasciatela stare! -
Alvin!
Uno degli uomini provò a colpirlo ma lui fu più veloce e gli sganciò un pugno sul naso. Dal sangue sembrava si fosse rotto e infatti l'uomo lanciava urla strazianti.
Gli altri due salirono in macchina portandosi dietro anche quello col naso ancora sanguinante e scapparono via come fulmini.
Alvin corse da me che intanto mi ero accasciata a terra e mi tenevo stretto il fianco con le mani.
- Melody! Melody che ti hanno fatto? Fammi vedere! -
Gli permisi di dare un'occhiata e dalla sua faccia capii che era grave.
- ascoltami, devo portarti subito in ospedale ma non ti preoccupare andrà tutto bene, d'accordo? -
Riuscii solo ad annuire.
- riesci a camminare? - mi chiese
Sapevo già la risposta, ma provai lostesso ad alzarmi con il risultato di cadere nuovamente.
Alvin mi prese immediatamente in braccio, mi appoggiò sul sedile anteriore della sua auto, si mise alla guida e in tutta fretta partimmo verso l'ospedale.
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Mermaid
FantasiaMelody è una ragazza , ma non una ragazza normale bensì una sirena.Vive nel fondo dell'oceano con la sua famiglia.La loro regina purtroppo è morta e ora al comando del regno c'è una strega del mare di nome Morena. Essa aveva promesso pace e serenità...