Tutta la verità

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Era arrivato il momento, non potevo più aspettare. Era da tutto il giorno che tentavo di parlare con Lucia e rivelarle tutto quello che era successo, ma il timore di essere giudicata una pazza mi tormentava e quindi non ero riuscita a dirgli nulla.
Ma adesso che le lezioni erano finite sentivo di doverlo fare.
O adesso, o mai più.
- Lucia, avresti cinque minuti? -
Eravamo appena usciti, Luke e Lucia erano gli unici rimasti a parte me e Alvin, gli altri se ne erano già andati.
- certo Melody, lo sai, io ho sempre tempo per te - mi disse venendomi incontro.
- io allora vado, ci vediamo dopo - disse Luke a Lucia stampandole un bacio sulla bocca per poi avviarsi.
- vuoi che rimanga qui? - mi chiese Alvin sottovoce.
- no, voglio parlargliene io personalmente. Tranquillo, non ci metterò molto...spero -
Alvin annuì e poi mi abbracciò per darmi conforto prima di andarsene anche lui come Luke poco prima.
- allora? Cosa avevi di così urgente da dirmi? - mi chiese la mia amica.
- è...una storia lunga, molto lunga - cominciai col dire.
- bene, allora aspetta un attimo -
Lucia si allontanò e io la guardai con un sopracciglio alzato.
Ma che vorrà fare ora?
Pochi minuti dopo ritornò da me con...
- sono merendine quelle? - chiesi indicando le bustine che teneva tra le mani.
- si, hai detto che è una storia lunga e siccome oggi non ho mangiato molto... -
Alzai gli occhi al cielo e sorrisi.
- okay, basta che mi ascolti -
- certo, comincia pure -
Ci andammo a sedere su una panchina e io cominciai a raccontare.
- è difficile da spiegare, sono successe un sacco di cose da quando sono arrivata qui -
- si mi ricordo il primo giorno in cui ti ho vista, ti avevo chiesto i soldi per il pranzo -
Al ricordo mi venne da sorridere, ma continuai subito il racconto.
- ci sono delle cose che non sai su di me Lucia, cose che ho sempre nascosto a tutti -
Lucia smise per un attimo di mangiare e mi osservò con espressione indecifrabile.
- ...la tua stanza è piena di poster di Justin Bieber? -
- Justin Bie...? No! -
- in realtà sei una spia dell'FBI? -
- una spia? Ti sembro una che potrebbe fare la spia? -
- non lo so, le spie rimangono sempre nel l'anonimato per non farsi scoprire, potresti essere un'esperta del camuffaggio Melody...sempre se questo è il tuo vero nome... -
Lucia socchiuse le palpebre e mi guardò dall'alto al basso.
Io sbuffai e feci un respiro profondo.
- no, non sono niente di tutto ciò Lucia, non puoi neanche immaginarlo -
- allora dimmelo senza tanti giri di parole -
A quel punto non ce la feci più e decisi di buttarmi.
- io sono una sirena - dissi tutto d'un fiato.
Vidi Lucia, che un secondo prima stava bevendo un succo di frutta, sputare tutto e guardarmi con due occhi spalancati.
- tu sei...cosa? -
Abbassai lo sguardo, forse avrei dovuto avere più tatto, ma dovevo buttarlo fuori alla svelta.
- ah ho capito! È uno scherzo vero? Una candid camera che tu e gli altri mi avete fatto. Okay ragazzi vi siete divertiti, ora uscite fuori! - gridò Lucia al nulla.
- la storia della sirena è stata un'idea veramente originale, come vi è venuto in mente? Devo ammettere che è geniale! -
A quel punto mi voltai verso di lei e la guardai seria.
- non è uno scherzo -
Lei mi osservò per un attimo e poi tirò fuori un pacchetto di patatine dal nulla e lo aprì cominciando a sgranocchiare.
Iniziai a pensare che probabilmente Lucia mangiava senza freno quando era nervosa.
Vedendo che se ne stava zitta persi la pazienza.
- dì qualcosa! -
- cosa dovrei dire!? Ho appena scoperto che la mia migliore amica mi ha mentito fin dall'inizio! - mi urlò in faccia.
Ha detto che sono la sua migliore amica?
- intendi...me? - chiesi stupidamente.
- no, intendo il Gabibbo, mi pare ovvio no? Stiamo parlando di te! -
- tu hai detto che sono... -
- che ERI la mia migliore amica, si l'ho detto! - mi corresse bruscamente Lucia.
Io abbassai di nuovo lo sguardo a terra e non fiatai.
- ti prego, fammi almeno spiegare ogni cosa - le dissi dopo un po'.
Come risposta lei rimase in silenzio e a quel punto cominciai a raccontarle la storia fin dall'inizio.
Quando finii di spiegarle tutto lei rimase senza parole, non aveva aperto bocca per tutta la mia narrazione e aveva atteso pazientemente che finissi, aveva anche smesso di mangiare.
- Melody...capisci che quello che mi hai detto è praticamente impossibile da credere? -
- lo so e non mi aspetto che tu lo faccia, però...volevo almeno che sapessi tutto, che tra noi non ci fossero segreti e ora, dopo averti raccontato tutto, mi sento meglio, più libera - dissi sorridendo.
Lucia si alzò in piedi di scatto e si pulì le mani dalle briciole di patatine.
- che fai? - chiesi.
- ti credo, la tua storia è incredibile e il fatto che Alvin non mi abbia detto nulla mi fa imbestialire, ma non so come, non so perché, ti credo -
Mi alzai anch'io e la strinsi forte sorridendo.
- sono felice - le dissi con voce rotta dal l'emozione.
- che esagerata, non conto così tanto - mi rispose ricambiando l'abbraccio.
- si invece -
Ci separammo e insieme ci riavviammo verso casa.
- ricordati però che non deve saperlo nessuno, solo tu e Alvin ne siete a conoscenza -
- tranquilla, sarò muta come un pesce. E poi, avere un'amica sirena è una forza! Solo io ce l'ho e di certo non voglio condividerla con gli altri -
Le sue parole mi fecero ridere e lei sembrava essersi ripresa dallo shock.
Meno male, credevo che non mi avrebbe più voluta vedere.
Come al solito, mi ero andata a fare solo paranoie.
- comunque riferisci al tuo caro ed unico amore che la sottoscritta è molto arrabbiata con lui e che se non si scusa, per ricattarlo posterà la foto che prima gli ha scattato ovunque...oh, e poi digli che gli voglio bene -
Alzai gli occhi al cielo e scossi la testa.
Arrivammo presto davanti all'incrocio dove Lucia avrebbe preso un'altra strada per tornare a casa e prima di salutarci ci abbracciammo.
- un giorno devi spiegarmi assolutamente nei minimi dettagli com'è l'oceano okay? -
- certo, se vuoi potremmo provare anche a contattare Serena -
- va bene, sono curiosa di conoscerla, non ho mai visto una regina -
Ci salutammo e io fui presto a casa.
Trovai Alvin ad aspettarmi e quando mi vide venne a darmi un bacio.
- com'è andata? - mi chiese.
Io non risposi subito, ero ancora in estasi per quel bacio.
- benissimo, ma ha detto che ce l'ha con te perché non le hai detto nulla e che se non ti scusi, ti ricatterà di sicuro -
- allora mi conviene pregarle in ginocchio di perdonarmi -
- direi di sì, ma mi ha anche detto di dirti che ti vuole bene -
- questo sì che mi rincuora -
Mi sfuggì una risata e lui sorrise.
Rimanemmo per un attimo a guardarci, persi l'uno nell'altro.
- dov'è tua zia? - chiesi a bassa voce.
- fuori, non tornerà prima di stasera - mi disse con un sorriso malizioso.
A quel punto feci io la prima mossa e gli saltai letteralmente addosso.
Lui ne fu molto sorpreso ma poi si lasciò andare, mi prese per i fianchi e mi portò sul divano.
Sta per succedere! Ma sono veramente pronta?
Alvin cominciò a lasciarmi dei succhiotti sul collo facendomi perdere la testa.
Assolutamente si!
Cominciammo a toglierci i vestiti e quando Alvin arrivò al reggiseno mi guardò come per chiedermi "sei sicura?".
Come risposta gli presi le mani e gliele misi sul gancetto del reggiseno.
Lui non indugiò un secondo e mi denudò continuando a baciarmi.
Facemmo l'amore per la prima volta.
Non l'avevo mai fatto e pensai che fosse meraviglioso, lui per me era una droga e lo amavo più di qualunque altra cosa al mondo.

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