Litigi e cambi di routine

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Ero a letto, era molto tardi e venni svegliata da delle urla provenienti dal piano di sotto.
- è solamente colpa tua! Se non l'avessi lasciata sola ora non avrebbe due costole rotte! - gridò Alvin
- sssshh! parla piano! hai intenzione di svegliare tutta la città per caso? e comunque non è colpa mia se questa tua amica è stata così imprudente, che le serva da lezione! - replicò Cassandra
- e tu l'hai odiata fin dall'inizio anche se lei ha fatto di tutto per farsi accettare, ha pulito tutta la casa come avevi detto! e tu l'hai ringraziata? no! -
- questo non significa nulla -
- si invece! significa che sei solo testarda e non vuoi ammettere che lei non ha niente che non va -
- Alvin, io voglio solo proteggerti, non voglio che questa ragazza ti allontani da me...capisci? -
Ci fu un momento di silenzio prima della risposta di Alvin.
- dovresti cominciare a pensare più agli altri anziché a te stessa -
- ma, Alvin, io lo faccio per te! -
- no, lo fai per te perché io non voglio che Melody vada via, le voglio bene e se tu quella sera non fossi stata così stupida da lasciarla sola ora starebbe meglio! Se solo avessi provato a stare con lei avresti capito che non è come dici tu, è solo una mia amica che ha bisogno di un posto dove stare. Ma che te lo dico a fare? tu non mi ascolti mai! -
- Alvin! non usare quel tono con me! io sono tua zia, ti ho cresciuto sin da quando i tuoi genitori...ci hanno lasciati, e questo è il ringraziamento? ti ho dato tutto! -
- certo! bella madre una che a casa non c'è mai e non si degna nemmeno di un "come stai?" quando torna. Ti sei mai chiesta come mi sento io? per me se tu non ci fossi stata sarebbe stato lo stesso! -
- Alvin! Perché ti comporti così? prima che Melody arrivasse non c'erano problemi fra noi -
- Cazzo! la vuoi smettere di dare le colpe a lei? lo dici tu che non c'erano problemi, come fai a saperlo? non mi avevi mai chiesto se fossi felice! -
ho sentito abbastanza.
Scesi con cautela le scale e quando Alvin e Cassandra mi notarono scese un silenzio di tomba nella stanza.
Alla fine presi coraggio e parlai.
- ho sentito urlare -
- visto? te l'avevo detto che l'avresti svegliata - disse Cassandra.
Alvin le lanciò un'cchiataccia.
- scusaci Melody. Tranquilla, ora puoi anche tornare a dormire, qui abbiamo finito - disse Alvin continuando a guardare male sua zia.
Provai a ribattere che volevo risolvere la questione, ma Cassandra mi precedette.
- ne ho abbastanza, è tardi e ho bisogno di dormire. Questo non è il momento di discutere. - disse
- è inutile che eviti di parlarne, questo discorso non è finito - le disse Alvin, anche se lei si era già avviata verso la sua stanza.

Mi feci accompagnare in camera da Alvin e ci sedemmo entrambi sul mio letto.
- Scusa ancora se ti abbiamo svegliata - disse
- non importa, quello che mi preoccupa è il tuo rapporto con tua zia -
- perché? -
- lei ha ragione, lo sto rovinando -
- oh no, non dirmi che hai preso sul serio le sue parole. Non è quello che pensava veramente -
- si invece, è quello che pensa ora e che ha sempre pensato sin dal primo momento in cui ho messo piede qui -
- giuro che non la passerà liscia questa volta -
- no...mi va bene. Non devo per forza piacerle e in realtà...io sono d'accordo con lei - ammisi
- cosa!? -
- si, non è stata colpa sua. Sono solo io la colpevole, io e nessun altro. Lei ha ragione quando dice che sono stata imprudente e lo so che lo pensi anche tu, solo che non vuoi ammetterlo. -
- ma tu non conosci bene questo posto, mia zia avrebbe dovuto rimanere con te tutto il giorno -
- capisco che vuoi difendermi, ma questa volta sei tu che scarichi la colpa su di lei, non è lei che la scarica su di me. Per favore, chiedile scusa. -
- ma lei... -
- Alvin... - lo zittii.
- lei ti vuole bene, un bene infinito. Io lo so, ho notato come si comporta con te. Tua zia è sincera, vuole proteggerti, pensa ancora che tu sia il suo nipotino e non vuole che tu cresca. - continuai
- sei sicura? -
- è pentita perché non essendo stata con te a causa del lavoro si è persa parte della tua crescita, di questo sono sicura. Dalle un'altra possibilità -
lui sospirò.
- va bene, mi fido di te Melody -
gli sorrisi e andammo tutti e due a dormire: Alvin con la consapevolezza di aver aperto gli occhi su sua zia e io con la soddisfazione di avergli dato un consiglio senza andare nel panico standogli vicino.

Erano passate quattro settimane e cominciavo a sentirmi meglio, cercavo di lamentarmi il meno possibile perché non volevo far preoccupare Alvin, ma in fondo stavo abbastanza bene.
Per fortuna le cose fra lui e Cassandra sembravano essersi sistemate. Lui le aveva chiesto scusa e lei lo aveva abbracciato. Ero molto contenta per loro.
Ma ero contenta anche per me perché durante il mio periodo di riposo sono riuscita a imparare moltissimo grazie alla tv, alle lezioni di Alvin e...alle mie ricerche su internet. Proprio così, ora so usare il computer. Certo, non sarò un genio della tecnologia, ma me la cavo.
Dato che grazie ai video trovati su Youtube ho imparato molte cose, penso di essere pronta ad affrontare la scuola. Dovrò impegnarmi, ma sono pronta a tutto.
- Alvin! Alvin! Alviiin! - gridai
- che c'è, che c'è, che c'è? - rispose lui entrando nella mia stanza
gli andai vicino.
- posso venire a scuola con te? - chiesi con occhi da cucciolo.
- sicura? non so se sei ancora pronta -
sbuffai.
- andiamo Alvin! non sarò mai pronta se devo aspettare il tuo consenso -
- mmm...non lo so Melody, la nostra scuola è piena di pericoli, ci sono bulli, insegnanti pazzi, cibo orribile alla mensa e strani giri di droghe -
- posticino tranquillo insomma - dissi sarcastica
- già; ovviamente io mi tengo lontano da droghe e quant'altro, ma se ti capitasse qualcosa? se qualcuno ti costringesse a fare qualcosa? io non potrò essere sempre lì a tenerti d'occhio -
- di questo non ti devi preoccupare, mi sono informata, so tutto. Sono al corrente di ogni cosa, l'ho letto su internet -
- davvero? -
io annuii.
- allora? adesso ti fidi? posso venire? giuro che starò attenta, ti prego Alvin -
lui sospirò.
- e va bene, ma giura che starai più che attenta e che non gironzolerai per i corridoi da sola -
- ricevuto capitano! -
lo abbracciai.
- che bello, non vedo l'ora! - esclamai
Alvin non sembrava così entusiasta.
- hey, tranquillo. A scuola non ci sono solo cose brutte, potrei farmi degli amici - dissi
- è questo che mi spaventa, io non credo che tu ci conosca così bene come credi Melody, potresti anche rimanere delusa, noi non siamo come voi -
- che noia che sei, smettila di fare il pessimista! Non sei contento? da domani andremo a scuola insieme! -
- si, mi fa piacere certo -
mi sorrise.
- ricorda a Cassandra di andare oggi pomeriggio dal preside per farmi cominciare gli studi da domani okay? - dissi.
-  okay, non me lo scorderò -
Sistemai i capelli ad Alvin, presi la sua cartella, gliela porsi e lo spinsi fuori dalla porta.
- bene, ora vai a scuola e fai il bravo -
- si mamma - mi rispose alzando gli occhi al cielo.
- ci vediamo più tardi - lo salutai.
Appena chiusi la porta feci un urlo di gioia e mi buttai sul divano.
che bello! Da domani cambierò completamente la mia routine e io e Alvin saremo compagni di liceo e forse anche di classe, lo spero tanto! Ma ora devo fare una cosa importante
Presi il computer, lo accesi, e digitai "droghe" sul motore di ricerca.
Meglio informarmi perché non ho la più pallida idea di che cosa sia una droga.

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