Dov'è finita Nicole?

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Ero in camera mia immersa nei pensieri. Mi ero svegliata da poco ed erano le sei del mattino.
Alvin e Cassandra ancora dormivano, si sarebbero svegliati tra una mezz'ora.
Mi alzai piano dal letto per non fare rumore e presi il cofanetto dove tenevo la perla.
Lo aprii e guardai...
O mio dio...
O mio dio! O MIO DIO!
La perla...era sparita! Non c'era più! Scomparsa! Vaporizzata!
Cercai di non andare nel panico, chiusi il cofanetto e lo appoggiai sul letto.
Ok, calmissima Melody, respira...
Inspirai ed espirai un paio di volte, ma non servirono a nulla.
- Alvin!! - gridai uscendo di corsa dalla stanza e precipitandomi nella sua.
Saltai sul suo letto, lo presi per le spalle e lo scossi.
- Alvin svegliati! -
Lui sobbalzò e si mise a sedere di scatto spalancando gli occhi.
Aveva il fiatone.
Forse ho un pochino esagerato...
- Melody ma sei impazzita!? Mi hai fatto prendere un colpo -
Ora mi sentivo un po' in colpa.
- scusami, ma è successa una cosa terribile! Catastrofica a dir poco! -
- stai male? Ti è successo qualcosa? - mi chiese allarmato.
- no, io sto bene! Ma la perla è spa-rita! Sparita! Scomparsa! Non c'è più! Ha fatto puff! -
Alvin tirò un sospiro di sollievo e si rimise a letto.
- e mi hai svegliato alle sei del mattino per questo? - mi chiese girandosi su un fianco.
Ma è fuori di testa!?
- Alvin ma cosa dici!? Non ti rendi conto che è una catastrofe? Dove sarà ora? Chi l'avrà presa? Come farò io a ritrovarla!? -
- tranquilla, è al sicuro -
- come fai a dirlo? Potrebbe essere ovunque! Non so da dove cominciare! Non me ne va mai una giusta! È solo colpa mia, ultimamente non ci sono stata attenta e... -
- Melody sta zitta! -
Mi fermai di colpo sentendo l'ordine di Alvin.
Lui si stropicciò gli occhi e si alzò di nuovo.
Mi prese per le spalle e mi guardò negli occhi.
- Melody, tesoro, ti dispiacerebbe chiudere per un minuto quella adorabile bocca? Ti ho detto che è al sicuro, non devi preoccuparti, fidati di me. Ti fidi? - continuò con tono più dolce.
Io annuii solamente, senza emettere alcun suono.
- bene, ora, torna a dormire -
Mi alzai e tornai in camera mia.
Ma che gli è preso?
Beh sai Melody, lo sei andata a svegliare alle sei del mattino e lo hai preoccupato da morire entrando come un tornado nella sua stanza.
Sospirai.
Grazie stupida coscienza che non mi abbandona...
Sono qui apposta
Sbuffai e presi dei vestiti puliti dall'armadio. Ormai non c'era più verso di provare a dormire.
Mi infilai dei jeans e una maglia nera a maniche lunghe. Mettevo spesso vestiti neri, mi snellivano.
Scesi di sotto e vidi Cassandra seduta al tavolo in cucina. Stava facendo colazione con the e biscotti integrali.
- buongiorno - la salutai entrando nella stanza.
- ben svegliata Melody, dormito bene? Come mai sei già sveglia? -
Era la stessa domanda che le volevo fare io.
Mi sedetti al tavolo con lei e presi un biscotto.
- si, ho avuto un risveglio movimentato e non riuscivo più a prendere sonno - dissi masticando il biscotto.
- incubo? -
- più o meno -
Cassandra inzuppò un altro biscotto nel the e sorrise.
- sai, ti capisco, anche io ho fatto un brutto sogno ed è per questo che mi sono alzata prima. Ultimamente li faccio spesso. Penso siano dovuti allo stress lavorativo di tutti i giorni. -
Cassandra si faceva ogni giorno in quattro con il suo lavoro. Non aveva mai un attimo di tregua e pensandoci bene...mi dispiaceva per lei.
- perché non ti prendi una pausa? - le chiesi.
- oh no, non posso prendermi una pausa, i miei clienti hanno bisogno di me come loro avvocato e devo aiutarli. È molto stancante a volte ma si sopporta -
- Cassandra, a volte una pausa fa bene. Come quando stai tante ore sui libri di scuola, dopo un po' cominci a non capire più niente e hai bisogno di staccare la spina -
In quel momento mi tornò in mente il giorno prima quando Alvin mi aveva aiutata a studiare tutti gli appunti che aveva preso quando ero stata malata. Grazie a lui fu più facile e divertente. In tre ore mi aveva fatto recuperare tutto lo studio perso, non so che avrei fatto senza il suo aiuto.
Cassandra mi guardò e sorrise.
- si, hai ragione. Me ne ricorderò -
Cassandra si alzò e buttò il resto del the nel lavandino insieme alla tazza.
- ora devo proprio andare, è stato bello parlare un po'. Ci vediamo stasera e... -
Prima di uscire dalla stanza mi guardò ancora una volta con un sorriso.
- grazie Melody, sappi che non ho mai avuto intenzione di sbatterti fuori casa -
Detto questo prese la sua valigetta e uscì.
Io ero rimasta lì imbambolata.
Ma che è successo?
- hey, che stai guardando? - mi chiese Alvin entrando in cucina.
Si era vestito e pettinato i capelli, era bellissimo come al solito. Anche se lo preferivo coi capelli scompigliati, lo facevano sembrare ancora più adorabile.
- niente, tua zia è appena uscita ringraziandomi e dicendomi che non mi avrebbe mai sbattuta fuori casa -
Presi un altro biscotto e gli diedi un morso.
- davvero? Ringraziata per cosa? -
Alvin si accomodò sulla sedia dove prima era seduta Cassandra e prese anche lui un biscotto.
- nulla, un consiglio -
- mmmh okay -
Ci fu un momento di silenzio, era la prima volta che mi sentivo in imbarazzo con Alvin per qualcosa che non era attrazione.
Alla fine il primo a parlare fu lui.
- Melody? Mi dispiace per prima, non volevo urlare -
- non fa niente, è stata in parte colpa mia. Non avrei dovuto svegliarti in quel modo -
- no, tu eri nel panico, immagino che anche io avrei fatto così al posto tuo. Sono io che di mattina presto do i numeri -
Sorrisi e gli presi la mano. Lui me la strinse e mi guardò.
- Non preoccuparti per la perla, fidati di me sirenetta -
- va bene, non ci penserò -

Quel giorno a scuola tutto filò liscio. Finalmente nessuno veniva più da me a farmi domande su Nicole, Sara e Viola.
Tutto era tornato alla normalità e io non ero più indietro col programma grazie ad Alvin.
Ero troppo contenta e appena mi sedetti al tavolo con i miei amici loro se ne accorsero.
- sei più felice o sbaglio? - mi domandò Lucia.
La mia cerchia di amici si era allargata, ora al tavolo con noi si erano uniti anche Luke, Dilan e persino Vincent, anche se lui e Alvin non si potevano vedere.
- si, finalmente tutto sta andando nel migliore dei modi - dissi cominciando a mangiare il mio pranzo.
- bene, era ora, mi ero stancata di vederti triste e musona -
Tutto il tavolo rise e anche io feci lo stesso, ma mi fermai appena li sentii smettere all'improvviso.
Alzai gli occhi sui ragazzi e vidi che guardavano alle mie spalle. Mi voltai.
- lo so che non dovremmo nemmeno parlarvi per quello che abbiamo fatto...ma come Melody sa sono in debito con lei e anche Sara. Perciò ci chiedevamo se magari potevamo mangiare con voi oggi -
Viola e Sara erano venute a chiedermi se potevano mangiare con noi!? Volevano per caso fare amicizia?
Sembrava impossibile ma non le biasimavo, dopotutto avevano perso tutte le loro amicizie ed era una fortuna che il preside avesse deciso di sospendere per qualche giorno solo Nicole risparmiandole.
Probabilmente ora si sentivano sole...o meglio, Sara in particolare.
Guardai i miei amici come per chiedere loro un consiglio su che cosa fare, la loro faccia diceva tutto: " non ci pensare nemmeno ".
Tuttavia non potevo ignorare lo sforzo che Sara e Viola stavano facendo per farsi perdonare. Sapevo che Viola aveva costretto Sara a venire a chiedere di sedersi qui, lo vedevo dalla faccia della stronza che al solo pensiero di sedersi con noi le veniva il voltastomaco. Ma non potevo essere come loro, dovevo dimostrare di essere una persona onesta perciò, ignorai gli sguardi dei miei amici e mi voltai di nuovo sorridendo.
- certo, sedetevi dove volete -
Appena mi girai di nuovo notai le espressioni dei miei amici. Erano tutte un misto di stupore, rabbia e anche un po' di paura. Probabilmente avevano il timore di sedersi al tavolo con una bulla.
Viola si sedette di fianco a Dilan senza dire una parola e cominciando a mangiare, mentre Sara si mise fra Luke e Lucia guadagnandosi un'occhiataccia dalla mia amica.
All'improvviso calò un silenzio imbarazzante e decisi di dire qualcosa per diminuire la tensione.
- allora, che fine ha fatto Nicole? -
Sapevo che l'argomento non era proprio azzeccato, ma avevo detto la prima cosa che mi era venuta in mente.
- è stata sospesa, potrà tornare a scuola fra qualche giorno. Non potremmo cambiare argomento? - mi chiese Sara.
Brutta gallina arrogante.
- certo, vuoi parlarci tu di qualcosa? - le chiesi.
Sara cominciò a blaterare sui suoi smalti e i suoi trucchi senza mai fermarsi e facendoci quasi addormentare.
Per le cose serie non aveva nulla da dire ma se si parlava di "cose da donne" tirava fuori una parlantina infinita.
- Luke tu che ne pensi delle mie unghie? - chiese Sara ad un tratto mostrandogliele.
Erano lunghe e curate, in ognuna aveva dei disegnini diversi fatti con lo smalto.
- carine - le rispose lui poco interessato.
- e i miei capelli? Sono andata dal parrucchiere l'altro giorno, anche se in realtà ci vado almeno tre volte al mese. Ci tengo che siano sempre voluminosi -
Stava chiaramente flirtando con Luke e vedendo lo sguardo di Lucia capii che presto la cosa sarebbe degenerata.
Viola se n'era stata in silenzio per tutto il tempo, si era chiusa a riccio come al solito.
I miei amici non avevano aperto bocca, nemmeno Alvin che non faceva altro che guardarmi preoccupato, sapeva che le mie intenzioni erano state buone ma aveva paura che sarei impazzita per cercare di far andare tutti d'accordo.
Che situazione...

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