Ritorno a casa

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Quando mi risvegliai sentii solo un bip fastidioso e continuo.
Mi guardai intorno. C'erano lettini bianchi tutti intorno alla stanza e un tubicino coperto da un cerotto mi usciva dal braccio e si collegava ad una sacca piena d'acqua.
Devo essere in ospedale.
Ogni volta che inspiravo sentivo un gran dolore al fianco.
Ma si! Ora ricordo! Uno di quegli uomini mi aveva dato un pugno sul fianco
Sentii la porta aprirsi e un rumore di passi veloci venire verso di me.
- Melody! Come ti senti? Ti fa male? -
Sorrisi
Alvin...
- che c'è? Perché sorridi? - mi chiese
- Alvin, non so come ringraziarti , tu mi hai salvat...auh! -
Mi toccai il fianco.
- sssh...non parlare, avrai tempo per ringraziarmi appena ti sarai ripresa -
Annuii.
- mi fa male quando respiro - dissi
- lo so, hai due costole rotte. Te le hanno rimesse a posto ma ora hai bisogno di assoluto riposo. -
- che cos'è questo? - chiesi indicando il tubo collegato alla sacca.
- è una flebo, ti stanno ignettando dell'acqua per idratarti -
- mi stanno....cosa!? -
- hey, tranquilla. Non ti agitare, non ce n'è motivo. Vedrai che presto starai meglio. -
- quando potrò tornare a casa con te? -
- credo che dovrai rimanere qui ancora per qualche giorno, poi potrai tornare a casa ma non potrai alzarti dal letto -
- cosa? Perché? -
- se vuoi guarire non ti devi sforzare, non voglio discussioni, è così e basta -
- ma chi si prenderà cura della casa e...ahi! -
Mi massaggiai dinuovo il fianco.
- non ti preoccupare, ce la farò anche da solo. Lo faccio per il tuo bene, voglio che ti riprendi presto -
Mi sorrise e io mi sciolsi.
- che cosa carina che hai detto, ma non voglio far scomodare te o tua zia -
- mia zia invece dovrebbe proprio prendere la palla al balzo e cominciare a scomodarsi dipiù -
- sei arrabbiato con lei? -
- no, sono furioso con lei -
- perché? -
- Melody, ti ha lasciata da sola! È solo colpa sua se ora sei qui -
- Alvin, non è colpa sua ma mia. Dovevo essere più prudente e non uscire di casa, lei nemmeno lo sapeva -
È vero, quella brutta matrigna non mi piaceva, ma dentro di me sapevo che non era giusto darle la colpa.
- va bene, rimanderemo questo discorso a un altro giorno. Ora devi riposare - disse lui
Io annuii e chiusi gli occhi tentando di addormentarmi, ma quando Alvin allungò la mano per sfiorarmi la guancia, subito lì spalancai e arrossii.
Lo guardai e anche lui lo fece.
- ti voglio bene sirenetta - mi disse Alvin
Gli sorrisi, chiusi gli occhi e mi addormentai. Ero felice come una bambina.

Passati un paio di giorni potei finalmente tornare a casa.
Peccato che qualsiasi movimento mi provocasse dolore.
- ahia.....ahia!....AHIA! -
Alvin sospirò.
- Melody, in qualche mondo dovremo entrare in casa, tu cosa credi? -
- si, ma mi stai facendo male -
- cerco di aiutarti, ma se continui a lamentarti non arriveremo mai -
- e se tu facessi più piano magari io farei meno storie e arriveremmo prima -
Alvin alzò gli occhi al cielo.
Alla fine riuscimmo a raggiungere la porta ed entrati in casa Alvin mi mise sdraiata sul letto.
- e ora? - chiesi
- e ora, stai qui e non ti muovi -
- ma per quanto ancora dovrò "stare qui e non muovermi " ? -
- finché non sarai guarita del tutto -
Sbuffai.
- basta lamentarsi, vuoi che ti porto qualcosa da mangiare? Da bere? Oppure ti devo accendere la tv su quello strano canale? -
- non voglio niente, grazie -
- d'accordo, farò in un attimo - disse lui ignorando la mia risposta
- cosa? no! Alvin! -
Ma lui era già andato via.
È proprio cocciuto, come si fa a ragionare con lui?
Ma questo era uno dei tanti difetti che mi piacevano di lui, dovevo ammetterlo.
- eccomi -
Alvin teneva in mano un vassoio con sopra qualcosa da mangiare e del the. Me lo appoggiò sulle gambe.
- come sei esagerato - commentai
- un pranzo speciale per una ragazza speciale -
Sorrisi e arrossii tutta.
Lui doveva essersene accorto, perché fece un sorriso compiaciuto.
Si alzò e accese la tv su.....aspettate un attimo, la tv? In camera mia?
- Alvin? -
- mmm-mm? -
- cosa ci fa una tv che prima non c'era in camera mia? -
- l'ho messa io. Siccome vedevo che ti piaceva molto, ho deciso di comprartene una -
- ma così non vale! -
- cosa? -
- sei troppo gentile con me, io sono finita in ospedale, sono uscita senza il tuo permesso! Dovresti essere arrabbiato con me! -
- si, è vero. Ma sai...proprio non ce la faccio a essere arrabbiato con te -
Mi sorrise e poi tornò a maneggiare il telecomando.
sbaglio o è come se avesse appena detto che gli sto troppo a cuore per essere in collera con me?
Credevo fosse meglio non indagare, quindi cambiai argomento.
- allora...avevi detto che avrei potuto ringraziarti uscita dall'ospedale - dissi
lui sospirò.
- dobbiamo proprio parlarne? -
- come? scusami, non sei contento di avermi salvata? -
- certo, ma penso sempre a come sarebbe potuta finire se non l'avessi fatto...perciò non mi piace ricordarlo -
- si, da un lato hai ragione...ma io preferisco ricordare invece e pensare che se non fossi arrivato tu nessuno mi avrebbe aiutata. -
sospirai.
- certe volte un semplice "grazie" non basta proprio... - continuai
lui mi sorrise.
- a me basta e avanza -
gli sorrisi anch'io e gli feci cenno di avvicinarsi.
Lui lasciò perdere la tv e si sedette sul bordo del letto vicino a me.
Io non persi tempo e lo abbracciai con tutta la forza che avevo.
Alvin ne fu sorpreso, non se lo aspettava affatto. Poi ricambiò anche lui l'abbraccio.
- grazie mille per avermi salvata, forse non si vedeva ma...sapessi che paura ho preso, se non fossi arrivato tu... -
avevo cominciato a singhiozzare.
complimenti Melody! altro che sirenetta, dovrebbe chiamarmi frignona.
- ssssh , tranquilla , è tutto finito ora, non ti lascerò sola mai più -
mi asciugai le guance.
- davvero? -
lui annuì.
- non permetterò più che tu ti metta in pericolo, ti proteggerò anche a costo della mia stessa vita -
A quelle parole mi sembrò che l'unica cosa che mi servisse nella vita fosse Alvin; non volevo nulla dipiù se non lui.
- a proposito, come hai fatto a trovarmi? - chiesi ancora rossa in viso
- quando sono tornato a casa non ho trovato ne te ne la zia, pensavo foste uscite insieme, ma pochi minuti dopo Cassandra è tornata e quando ho chiesto di te mi ha detto che non ne sapeva niente, che tu non eri con lei. Sono corso in macchina e ti ho cercata dappertutto, per fortuna era ovvio dove tu potessi essere in quel momento. Quando sono arrivato in spiaggia e ho visto quei ragazzi ho subito capito che ti stavano facendo del male, quindi non ci ho visto più e sono corso ad aiutarti. - spiegò
- che impresa eroica - dissi
lui scoppiò a ridere.
- bene, ora non ci pensiamo più, sei d'accordo? - mi chiese
Io annuii.
Prima che Alvin uscisse dalla stanza per portare il vassoio vuoto in cucina lo fermai.
- Alvin? -
- si? -
- ti....voglio bene anch'io -
Sorrise e mi fece l'occhiolino prima di tornare nell'altra stanza.
Lo guardai uscire e non riuscii a staccare gli occhi da lui finché non lo vidi più.
Possibile che non riuscissi proprio a evitare di fissarlo come una completa demente?

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