Tradimento?

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- che succede? - gli chiesi.
Eravamo sul retro del locale, nascosti dagli occhi di tutti e già questo non era un bene...
- perché liquidi sempre le mie attenzioni? - mi chiese Vincent.
- ma di cosa...? -
- lo sai di cosa parlo, ci ho provato in tutti i modi, ho provato ad essere gentile, a stare insieme a te, insieme ai tuoi amici svalvolati e tu mi hai ignorato comunque! -
- prima cosa, i miei amici non sono svalvolati e seconda cosa, tu sei solo un presuntuoso, arrogante e... -
Non riuscii a terminare la frase. Vincent mi sbatté al muro e premette le sue labbra sulle mie.
Non era né un bacio allo zucchero né passionale...era solo...violento.
Io non ricambiai il suo bacio, tentai di liberarmi dalla sua presa ma mi stringeva troppo forte.
- baciami Melody, lo so che vuoi farlo - disse staccandosi dalle mie labbra per un attimo.
Lui mi baciò di nuovo con più dolcezza e le mie labbra si mossero da sole.
Oh no, ma che sto facendo!?
Stavo ricambiando il bacio di Vincent e mi piaceva!
Sto tradendo Alvin, sto baciando un altro, sto tradendo il mio ragazzo...
Staccai Vincent da me dandogli uno spintone e per finire gli sganciai uno schiaffone.
Lui si toccò la guancia dov'era rimasto il segno rosso della mia mano. Io avevo gli occhi appannati.
- stronzo! - gli gridai prima di correre via in lacrime.
Mi fermai un secondo al tavolo dov'erano seduti Lucia e Luke e in fretta appoggiai dei soldi sul tavolo tirandoli fuori dalla borsa. Loro si voltarono verso di me.
- Melody ma che..? -
- niente Lucia, sto bene. Questi sono i soldi per pagare quello che ho mangiato. Ora devo andare -
Corsi fuori dal ristorante ignorando la voce di Lucia che mi chiamava.
Non sapevo dove stavo andando, non sapevo dov'ero. Correvo e basta, senza voltarmi indietro.
Quando fui abbastanza lontana dal ristorante mi fermai per riprendere fiato.
Li vicino c'era una casa, io mi sedetti un attimo sulla scalinata e mi presi il viso tra le mani.
Che cosa ho fatto...
Non sapevo più cosa pensare, io amavo Alvin. Eppure quando Vincent mi aveva detto di baciarlo non avevo esitato ad accontentarlo.
Mi sentivo uno schifo, ero una traditrice.
Sentii avvicinarsi una macchina. Alzai lo sguardo e la riconobbi subito. Era la macchina di Luke!
Oh no!
Mi alzai di scatto e ricominciai a correre. Mi facevano malissimo i piedi, quelle scarpe non erano per niente adatte alla mia fuga.
Oh mamma e adesso dove vado?
Ero arrivata al punto in cui la strada finiva. Mi guardai intorno.
Vidi un vicolo tra due case e ci entrai subito seminando finalmente la macchina di Luke.
Appena sbucai dall'altra parte del vicolo mi appoggiai al muro e mi lasciai scivolare a terra per riprendermi dalla botta di adrenalina.
Appena mi sentii meglio mi rialzai e guardai in giro.
Ero in un vialetto, alla mia destra e alla mia sinistra c'erano delle case tutte attaccate, avevano le luci spente, probabilmente stavano dormendo.
A proposito di dormire...
Presi il cellulare e guardai l'ora sul display.
Erano le dieci emmezza, sarei dovuta tornare circa mezz'ora fa.
Perfetto, Alvin mi ucciderà...
Oh non sarà solo per quello che ti ucciderà...
Ma tu non dormi mai!?
Io sono solo il tuo subconscio, sei tu che hai i sensi di colpa
Sospirai.
Quella irritante vocina in testa aveva ragione...era solo colpa mia.
Non potevo tornare a casa da Alvin, non sarei riuscita a guardarlo consapevole di quello che avevo fatto.
Non sapevo nemmeno se sarei riuscita a nasconderglielo, probabilmente se non glielo avessi detto io lo avrebbe scoperto da solo e sarebbe stato peggio.
Mi incamminai verso l'uscita della stradina. Forse avrei dovuto chiedere a qualcuno di venirmi a prendere...ma chi? Alvin ovviamente no, Lucia sicuramente era ancora con Vincent e Luke in macchina che tentavano di ritrovarmi. Avrei potuto chiedere a Dilan ma sicuramente poi avrebbe avvertito Vincent...e non avevo per niente voglia di rivedere la faccia di quel verme.
Non avevo scelta, dovevo trovarmi un hotel.
Stavo vagando per le strade deserte da un po'. Nel posto dove mi trovavo ora non c'erano hotel e sarei dovuta entrare un po' più verso centro città per trovarne uno.
Qualche volta di fianco a me passavano delle macchine e avevo sempre in timore che fosse Luke, per questo ogni volta che ne sentivo arrivare una mi nascondevo aspettando che passasse.
Quelle strade erano inquietanti, buie, non c'era anima viva, illuminate solo dai lampioni posizionati qua e là. Ero spaventata...sentii un altro rumore di ruote e mi nascosi dietro a dei bidoni.
Quando la macchina si allontanò feci un passo per uscire dal mio nascondiglio ma sentii una mano afferrarmi il polso.
- aspetta carina, dove vai? -
Mi voltai e vidi un uomo molto più grande di me. Non sembrava un barbone ma aveva uno spaventoso ghigno stampato in faccia.
Oh mio dio questo è un maniaco!
Strattonai il braccio liberandomi dalla sua presa ma lui velocissimo mi saltò addosso facendomi cadere a terra.
Cominciai ad urlare e a piangere come una disperata. Il mio cuore non aveva mai battuto così forte. Era causato dall'istinto di sopravvivenza, non sapevo cosa voleva quell'uomo ma ero certa che se non avessi trovato un modo per liberarmi mi avrebbe fatto del male o peggio.
La borsetta che avevo tenuto in spalla per tutta la sera era caduta a terra a pochi centimetri da me. Avrei potuto allungare una mano e raggiungerla se l'uomo non mi avesse bloccato braccia e gambe.
- lasciami! -
Continuavo a gridare e dimenarmi. L'uomo era a cavalcioni su di me e mi mise una mano sulla bocca tenendomi ferme le braccia solo con la forza delle gambe.
- shh, non vorrai svegliare i bambini che dormono - sogghignò
Le lacrime scendevano senza fermarsi, non avevo mai avuto così paura in vita mia, ogni mia parte del corpo tremava.
- non avere paura non ti farò del male, ti piacerà -
L'uomo cominciò ad accarezzarmi le gambe e la sua mano si fermò poco più in sotto del sedere. Poi mi toccò sul collo con l'altra mano facendomi deglutire.
Le mie braccia! Ora sono libere!
Avevo in mente un piano, ma non dovevo farglielo notare perciò continuai a piangere come poco prima...il che non risultò per niente difficile.
L'uomo con una mano mi accarezzava le gambe e con l'altra scese dal collo verso il seno.
- vedrai come ti sentirai bene dopo che ti avrò tolto di dosso questo vestito... - mi sussurrò.
Avrei potuto urlare di nuovo ma se l'avessi fatto il mio piano sarebbe andato a monte perciò rimasi in silenzio. All'uomo non sembrò strano per fortuna e continuò a toccarmi.
Forza Melody...
A quel punto alzai un braccio senza farmi notare e piano piano raggiunsi la borsa e presi il cellulare con la mano.
L'uomo cominciò a baciarmi il collo. Non sarei resistita ancora per molto, era disgustoso e orribile. Le sue viscide mani che mi toccavano e quelle sue labbra schifose...
Mi feci forza e non ci pensai, approfittai del suo momento di distrazione e feci partire la chiamata.
- Melody ma dove sei!? Lucia mi ha chiamato prima, è preoccupata da morire e anch'io!! -
Quando sentii la voce di Alvin provenire dal telefono urlai con tutta la voce che avevo.
- Alvin aiutami! - gridai.
- Melody! Melody che succede!? - urlò Alvin.
- piccola puttana! - gridò l'uomo dandomi uno schiaffo.
Lanciai un altro grido. L'uomo di scatto prese il mio cellulare e lo lanciò a terra facendone mille pezzi.
Speravo che il mio tentativo di chiedere aiuto non fosse andato sprecato.
Ti prego Alvin fa presto!
- brutta sgualdrina, adesso non ci andrò così piano con te! - mi gridò l'uomo.
Mi prese per un braccio e mi sbatté con forza contro un muro. Sentii qualcosa bagnarmi la testa e quando l'uomo tolse la mano dai miei capelli vidi che era sangue.
A lui non sembrava importare. Cominciò a slacciarsi la cintura del pantaloni. Io non potevo fare niente.
Alvin ti prego...
- aiuto! - gridai ancora.
- sta zitta! -
L'uomo mi tappo nuovamente la bocca. Con l'altra mano mi palpò il seno e poi piano piano scese e si infilò sotto la gonna del vestito.
Non avevo più vie di scampo, sapevo che mi avrebbe stuprata.
Accadde tutto in poco tempo.
Sentii dei passi, qualcuno prese l'uomo da dietro e gli diede un pugno sul naso. Finalmente libera mi accasciai a terra. L'uomo continuava a gridare, notai il sangue sulla sua maglietta e la posizione del suo naso...doveva essersi rotto.
- non provare a toccarla chiaro!? -
Riconobbi subito la sua voce.
- Alvin! - urlai vedendolo.
Alvin mi fissò per un attimo poi tornò a guardare L'uomo davanti a lui. Aveva uno sguardo omicida.
- che cosa le hai fatto!? - gli gridò prima di sganciargli un altro pugno in pieno viso.
- stupido ragazzino! La pagherai! -
L'uomo provò a colpire Alvin ma lui lo schivò e gli balzò addosso bloccandolo a terra come aveva fatto lui con me poco prima.
Alvin cominciò a dargli un pugno dietro l'altro sul naso già rotto. L'uomo gridava sempre di più...quello che vidi fu raccapricciante, lo stupratore aveva quasi tutta la faccia sporca di sangue e Alvin non voleva fermarsi.
Non riuscivo a staccare gli occhi dalla scena, pensavo che l'avrebbe ucciso.
- non guardare... -
Qualcuno mi circondò con un braccio e mi fece appoggiare la testa sulla sua spalla per non farmi assistere alla scena.
Avevo riconosciuto quella voce.
- Luke sei tu? - chiesi con un filo di voce.
- si sono io, tranquilla -
Cominciai a piangere sulla sua spalla, sentivo le grida di dolore di quell'uomo.
- Alvin basta! Non ne vale la pena! - gli gridò Luke.
Le urla dell'uomo si fermarono e sentii dei passi venire verso di noi. Luke mi fece voltare, Alvin era inginocchiato davanti a me e mi guardava preoccupato.
- Melody... -
Lui provò a toccarmi e io mi ritrassi verso Luke.
Guardai le mani di Alvin, erano sporche del sangue di quel maniaco. Lui seguì il mio sguardo e capì.
- non è morto, è scappato - mi disse prima di rialzarsi.
Luke fece rialzare anche me. Prese da terra la mia borsa e mi accompagnò verso la macchina.
Alvin si mise al volante e Luke rimase dietro con me.
Prima non sapevo se sarei riuscita a guardare Alvin in faccia per quello che avevo fatto, mentre ora non sapevo se sarei riuscita di nuovo a guardarlo per la scena a cui avevo appena assistito...
Non ci capivo più niente, volevo solo tornare a casa e dimenticare questa storia per sempre.

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