Nomignolo?No, Soprannome

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Stavo camminando lungo il corridoio della scuola e pensavo a tutto quello che era successo fino ad ora, la mia famiglia, la mia vecchia vita, il castello, Morena, la perla e...Alvin.
Erano passati due giorni da quando Clara mi aveva dato la perla e io ancora non l'avevo detto ad Alvin, avevo paura della sua reazione, e se sapendo che Morena mi cercava avesse deciso che per lui era troppo pericoloso e non mi avesse più voluto aiutare? Non potevo farcela senza di lui, non potevo farlo da sola e lui era l'unico a sapere la verità.
Sospirai.
Una cosa è certa Melody, sei una fifona.
- hey bellezza -
Ero così persa tra i miei pensieri che non notai Vincent che si era messo a camminare di fianco a me.
- ciao, come stai? - chiesi ricordando ciò che era successo alla festa.
Aveva ancora dei segni evidenti dell'accaduto.
- sto bene, non preoccuparti, qualche scazzottata ogni tanto non fa male -
- mi dispiace, è stata colpa mia, te l'avevo detto che non dovevo venire e poi ero ubriaca perché un ragazzo mi aveva offerto da bere e quando Alvin è venuto da me e mi ha chiesto se ero ubriaca ho detto di si e poi per sbaglio gli ho indicato il ragazzo sbagliato che eri tu , ma quando me ne sono accorta era troppo tardi e... -
Vincent mi interruppe con un gesto della mano.
- non ho bisogno delle tue scuse ne di una spiegazione, so che non è stata colpa tua - mi sorrise sincero.
Ricambiai il suo sorriso e mi tranquillizzai.
- okay - gli dissi.
- bene, ora torno dai miei amici, buona giornata dolcezza -
Stava per andarsene ma lo fermai.
- aspetta, sicuro che non ce l'hai con me? - gli chiesi.
Lui rise divertito.
- si sono sicuro, non preoccuparti -
- okay, ciao -
Mi salutò con la mano e se ne andò.

- finalmente ti ho trovata, non ti ho vista per tutto il giorno! Dove sei stata? Con chi eri? -
Sospirai.
- ma chi sei? La fidanzata gelosa? - chiesi a Lucia.
Alvin di fianco a me si morse il labbro per non ridere.
- non ti vedo per tutto il giorno, non ti preoccupi di venire a cercarmi e ti presenti da me solo all'ora di pranzo! E poi sono venuta io qui altrimenti non mi avresti neanche parlato -
Lucia tende sempre a metterla sul tragico, mi fa sentire in colpa anche se non ho fatto nulla.
- scusami, facciamo pace? - le chiesi sorridendo.
- mmh...non lo so - disse mettendo il broncio.
- se ti do un pezzo del mio panino mi perdoni? -
- ...con che cos'è il panino? - disse guardandolo.
- prosciutto, formaggio e qualche foglia di insalata -
Tornai a guardare Lucia che aveva quasi la bava alla bocca.
- e va bene, ti perdono , ma ringrazia quel panino -
Risi e gliene diedi metà.
Lei lo prese e lo divorò tutto in pochi minuti.
- avevi fame eh? - le chiesi.
- si e non sono ancora piena -
Si allungò e provó ad afferrare il panino di Alvin, ma lui fu più veloce e lo spostò.
- non ci provare, questo panino appartiene al sottoscritto e non vuol essere condiviso - le disse.
Lei sbuffò sconfitta.
Rimanemmo lì a parlare per tutta la pausa pranzo.
Alvin si alzò.
- Melody andiamo in classe? - mi chiese.
- si, tu intanto vai, io rimango qui ancora un minuto -
- okay, ci vediamo in classe sirenetta -
Mi irrigidì e Alvin si accorse troppo tardi di avermi chiamata così davanti a Lucia.
- ...ho sentito bene? - ci chiese.
- ehm... - provai a dire.
- le hai dato un nomignolo? E da quando vi date nomignoli voi due? -
Nessuno dei due rispose, io perché ero troppo in imbarazzo e Alvin...non sapevo se per paura di dire qualcosa di sbagliato o perché non sapeva nemmeno lui cosa rispondere.
- perché proprio "sirenetta"? C'è qualcosa che non so? - chiese guardandoci con sospetto.
Mi schiarii la voce.
- no, certo che no, e non ci diamo nomignoli, mi ha chiamata così perché "sirenetta" è il.....il mio....soprannome! Il mio soprannome - dissi inventando la prima scusa credibile che mi era venuta in testa.
- il tuo soprannome? - chiese Lucia poco convinta.
- certo, il soprannome che le dava sempre... - cominció Alvin.
- mia nonna - finì al posto suo.
- quindi mi state dicendo che la nonna di Melody la chiamava "sirenetta" da piccola e ora si fa chiamare così? - cercò di chiarire Lucia.
- esatto, mi piaceva e quindi...ho deciso di riutilizzarlo -
Ci guardò strano per un paio di minuti in cui sperai che si bevesse la storia.
- beh questo è veramente...geniale! - disse entusiasta.
- davvero? - chiesimo in coro io e Alvin.
- certo! "Sirenetta" è perfetto! Ti sta benissimo! Tutta la tua aura grida "sirenetta"! Si, tua nonna era un vero genio! -
Sospirai di sollievo e anche Alvin si tranquillizzò.
- bene, allora io vado ragazzi, ci si vede, ciao sirenetta - disse andandosene.
- Sei stata geniale! - mi disse Alvin appena Lucia se ne fu andata.
- no tu sei stato geniale dandomi l'idea della nonna - gli dissi.
- Che c'entro io, sei tu che hai avuto quell'idea -
- si, è vero, è tutto merito mio - dissi sorridendo.
Lui rise, mi prese per mano e ci avviammo.
- ora che tutti sapranno del tuo "soprannome" potrò chiamarti "sirenetta" anche qui - mi disse
- scherzi? Non puoi chiamarmi così davanti a tutti! - gli dissi.
- perché? Qual è il problema? -
- è che...è troppo... -
- troppo? -
Sospirai.
- è troppo imbarazzante va bene? - dissi sincera coprendomi il viso con le mani.
Lui me le prese e le rimise giù ridendo.
- io ti metto in imbarazzo? -
- ehm... -
Non sapevo bene cosa rispondergli, mi piaceva quel nomignolo...ma la verità era che mi piaceva solo detto da lui.
- no...ma preferisco se lo usi solo in casa - risposi.
- va bene - rispose sorridendomi.
Andammo in classe e per fortuna all'uscita Lucia non tirò più fuori l'argomento "soprannome".

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