Gli presi il viso tra le mani e lo baciai.
Lui spostò le sue mani dalla chitarra ai miei fianchi e ricambiò il mio bacio.
Non era uno dei baci allo zucchero, questo era più...passionale.
Quando ci staccammo avevamo entrambi il fiato corto.
- Melody, sin dal primo istante in cui ti ho vista mi sei sembrata la creatura più bella che io avessi mai visto, quando ti ho sentita cantare, la tua voce mi è entrata in testa e quando ti ho vista per la prima volta...mi è entrata nel cuore. Tu mi sei entrata nel cuore, e non sei più uscita. Prima di incontrarti pensavo solo al mio futuro, pensavo allo studio, a me stesso e ignoravo tutto ciò che mi circondava. Ignoravo tutti. Le ragazze continuavano a darmi i loro numeri di telefono ma io non le ho mai chiamate, suonavo con la mia band solo due volte a settimana anche se sapevo che loro si incontravano più spesso e che senza di me era difficile suonare, ma non mi importava, non me ne rendevo conto, non capivo cosa succedeva intorno a me...poi sei arrivata tu. Con te è stata un'avventura, eri così bella, sola e indifesa. Ti vedevo come una bambina che non conosceva ancora niente di ciò che la circondava, mi sono subito sentito protettivo nei tuoi confronti e volevo aiutarti. Alla fine sei stata tu ad aiutare me, a farmi vedere il mondo diversamente, a farmi capire che la vita va vissuta....ti ringrazio per questo -
Avevo gli occhi lucidi, non mi ero mai sentita così importante per qualcuno. Sentivo che stavo per piangere.
- Quello che sto cercando di dirti è che tu mi sei sempre piaciuta moltissimo, fin dal momento in cui salvandoti da quella spiaggia affollata ti ho portata al sicuro lontano da tutti e...ho visto i tuoi occhi così da vicino. Melody io....sono innamorato di te -
- ...Alvin io...piaccio agli uomini solo per la mia bellezza, è il mio potere, lo hanno tutte le creature come me...probabilmente è per questo che dici di amarmi -
Alvin scosse la testa.
- perché non vuoi capire Melody? I tuoi poteri non c'entrano niente, io ti vedo come una persona, non ho mai nemmeno pensato a te come ad una creatura...hai dei sentimenti, sei umana proprio come me. Prima pensavo al mio futuro da solo...ora penso al mio futuro insieme a te, voglio che tu rimanga qui con me per sempre, non chiedo altro -
A quel punto capii. Alvin era veramente innamorato di me, tutti i suoi gesti e i suoi sguardi...non erano una semplice cotta, non gli piaceva solo il mio aspetto esteriore...lui mi amava, mi aveva amata dal primo momento in cui mi aveva vista su quella scogliera.
Gli sorrisi e a quel punto cedetti. Le lacrime cominciarono a scendermi dagli occhi senza fermarsi.
Alvin me le asciugò sfiorandomi le guance con i pollici.
Ero così contenta...provavo una gioia infinita...mi sentivo amata, amata veramente e dentro di me sentivo ardere un sentimento che non potevo più nascondergli.
- anche io sono innamorata di te - gli confessai.
Lui mi sorrise.
Ci baciammo un'altra volta, io sorrisi sulle sue labbra e lo baciai di nuovo e poi ancora e ancora.
- dormi qui stanotte, non faremo niente ma voglio sentirti vicina a me -
Io annuii prima di lasciargli un altro lungo bacio sulle labbra.
Alvin si alzò e spense la luce, poi mi raggiunse sotto le coperte e mi circondò con le sue braccia. Io mi appoggiai al suo petto e chiusi gli occhi.
- non lasciarmi mai, mia dolce sirenetta - mi bisbigliò Alvin.
- non lo farò, te lo prometto -
Quelle furono le mie ultime parole prima di addormentarmi, sentendo il cuore di Alvin che ancora batteva all'impazzata.Quando aprii gli occhi vidi Alvin che mi guardava girato su un fianco e appoggiato con la testa sulla sua mano.
- buongiorno sirenetta - mi disse baciandomi una guancia.
Sorrisi a quel gesto.
- da quanto mi stavi fissando? - gli chiesi.
- non lo so, il tempo vola guardandoti, è il mio passatempo preferito -
- come siamo romantici oggi, per caso è successo qualcosa di bello? -
- si, mi sei successa tu. Sei la mia ispirazione -
Mi tirai sù e lo baciai.
Appena ci staccammo scesi dal letto.
- dove vai? - mi chiese Alvin mettendosi a sedere.
- ho bisogno di una doccia - gli spiegai.
Lui si alzò e mi prese per i fianchi avvicinandomi a lui. Io gli misi le braccia intorno al collo.
- ma come? Ti sei già stancata di me? - mi chiese facendo il finto offeso.
- ho solo detto che avevo bisogno di una doccia, non fare quella faccia - gli dissi sorridendo.
- ci sarebbe un piccolo problema -
- e sarebbe? -
- che io non ho intenzione di lasciarti uscire da questa stanza -
Alvin cominciò a baciarmi il collo mandandomi letteralmente in estasi.
- Alvin? -
- mmm? - mi rispose lui passando alla spalla e poi alla clavicola.
- dovresti....lasciarmi andare...ora - dissi l'ultima parte della frase quasi sussurrando.
Se avesse continuato così gli sarei sicuramente buttata addosso e non so le cose che gli avrei fatto.
Lui per fortuna mi ascoltò e tornò a guardarmi.
- sono offeso, non ti lascio finché non ti sarai scusata per aver provato a scappare -
- mi dispiace così tanto, cosa posso fare per farmi perdonare? - gli chiesi sorridendo.
- io un'idea ce l'avrei - disse ammiccando.
Mi avvicinai e lo baciai a stampo, poi subito mi staccai da lui e raggiunsi la porta.
- hey! -
- ti ho fregato - gli dissi uscendo dalla sua stanza ed entrando in bagno.
Dopo essermi fatta la doccia entrai nella mia stanza e misi dei vestiti puliti.
Nel mentre ripensai a quello che mi aveva detto Alvin la sera prima.
Arrossii subito e pensai che ero stata proprio fortunata a incontrarlo e che lo amavo più di ogni altra cosa al mondo.
Uscii dalla mia stanza con un sorriso stampato in faccia e trovai Alvin ad aspettarmi fuori dalla porta.
Si era cambiato anche lui.
- perché sorridi? - mi chiese appena mi vide.
- ripensavo a ieri... - gli dissi arrossendo.
Lui si avvicinò e mi baciò.
Poi mi prese per mano cominciando a scendere le scale ma io lo fermai.
- aspetta, non possiamo farci vedere così da tua zia. È ancora arrabbiata con me e non mi ha detto se ha intenzione di farmi rimanere. Cosa pensi che farà vedendoci mano nella mano? - gli dissi.
Alvin ci pensò sù.
- hai ragione, è meglio non dirle niente per ora -
Seppur controvoglia separammo le nostre mani e scendemmo di sotto.
- Melody! Come stai? Passata la febbre? -
Cassandra era seduta sul divano a bere una tazza di the.
- si, mi è passata del tutto, credo che domani potrò tornare a scuola - le risposi
- bene, sono contenta. Ora devo proprio scappare - disse guardando l'orologio che aveva al polso.
Cassandra posò la tazza in cucina, prese la sua valigetta nera e le chiavi della macchina.
Quella donna era un uragano, non si fermava mai, lavorava anche di domenica. Non sapevo da dove prendesse tutta quella energia.
- ci vediamo stasera ragazzi - ci salutò e chiuse la porta.
- succedeva così anche prima che arrivassi io? - chiesi.
- si, solo che non c'era nessuno a tenermi compagnia -
- deve essere stato orribile, ti sarai sentito tremendamente solo -
- la solitudine era solo una conseguenza, la vera cosa che mi mancava era una madre - disse Alvin guardando un punto davanti a sé.
Io rimasi in silenzio. Mi dispiaceva non averlo incontrato prima, avrei potuto consolarlo ogni volta che Cassandra non c'era.
- comunque non pensiamoci ora, oggi è domenica quindi avremo tutta la giornata per noi - disse tornando alla realtà.
- c'è qualcosa che non so? - gli chiesi sorridendo.
- vedrai - mi rispose ricambiando il sorriso.

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Mermaid
FantasiMelody è una ragazza , ma non una ragazza normale bensì una sirena.Vive nel fondo dell'oceano con la sua famiglia.La loro regina purtroppo è morta e ora al comando del regno c'è una strega del mare di nome Morena. Essa aveva promesso pace e serenità...