Celebrità di coppia

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Eravamo appena tornati a casa, Alvin mi aveva tenuto la mano per tutto il tempo e non avevamo intenzione di staccarle.
Per fortuna Cassandra non era in casa così potevamo stare insieme quanto ci pareva.
- sono contenta che mi hai perdonata e mi dispiace se ti ho fatto soffrire -
- lo so Melody è la trentesima volta che lo ripeti - rise lui.
- ti amo -
- questo non mi stancherò mai di sentirtelo ripetere invece -
Alvin mi prese per la vita e mi baciò. All'inizio con dolcezza, poi il bacio si fece più passionale.
Alvin mi schiacciò contro il muro. Io feci un salto e mi aggrappai alla sua vita con le gambe continuando a baciarlo.
Gemetti sulla sua bocca e a quel punto Alvin si staccò da me e mi lasciò. Prese la mia mano, salimmo le scale e mi condusse in camera sua.
Mi fece sdraiare sul letto mentre lui si mise a cavalcioni sopra di me.
Cominciò a baciarmi il collo e io gemetti ancora.
Quando lui alzò il viso lo baciai in bocca e lo aiutai a togliersi la maglietta.
Stavo andando a fuoco, non avevo mai provato un desiderio del genere.
Tuttavia quando Alvin cominciò a tirarmi su la maglietta io mi staccai da lui e lo fermai.
Non ero ancora pronta a quello.
Tutti e due avevamo il fiato corto, soprattutto io.
- non sei ancora pronta? - mi chiese.
- in effetti no...scusa -
Arrossii subito e abbassai lo sguardo.
Ero in imbarazzo, mi stavo facendo spogliare da Alvin e io lo volevo.
Alvin si mise a sedere e anch'io feci lo stesso.
Non potei fare a meno di fissare i suoi addominali. Senza la maglietta Alvin era ancora più bello.
Distolsi immediatamente lo sguardo, se non si fosse coperto subito lo avrei sicuramente spinto sul letto per riprendere da dove ci eravamo interrotti.
Per fortuna Alvin si rivestii e io mi risistemai la maglia e i capelli.
- non preoccuparti, ho sbagliato io, non avrei dovuto portarti qui senza essere sicuro che tu lo volessi -
- ma io lo voglio, solo...non ora - risposi.
Lui mi sorrise e si avvicinò per accarezzarmi una guancia.
- tutto il tempo che vuoi sirenetta -
Rimanemmo seduti sul suo letto a parlare, non avevamo ancora del tutto chiarito quello che era successo e Alvin si sentiva ancora in colpa per non essere venuto con me quella sera.
- se io ci fossi stato Vincent non ti avrebbe nemmeno sfiorata -
- non è vero, avrebbe trovato un altro modo ma l'avrebbe fatto comunque, ne sono certa -
- non penso proprio, non ti avrei lasciata un attimo da sola con lui -
- Alvin ormai è acqua passata -
- no Melody, sono stato un idiota. Prima non sono venuto con te, poi ho permesso che Vincent ti baciasse e anche che quell'uomo ti...toccasse! Sono stato un idiota tre volte! -
- quattro volte se contiamo che mi hai traumatizzata uccidendo quasi di botte quell'uomo -
- lo so, non ho fatto altro che sbagliare...mi dispiace Melody -
Gli presi la mano e gliela strinsi.
- stavo scherzando Alvin. È vero che sono rimasta sconvolta quando hai rotto il naso a quel tizio ma l'hai fatto per difendermi e sinceramente se lo meritava -
- dove ti ha toccata? -
Non mi aspettavo quella domanda e avrei preferito non rispondere.
- solo sul seno, prima che potesse andare oltre sei arrivato tu -
- allora si sarebbe meritato più che un naso rotto e sanguinante credimi -
Gli sorrisi e lo abbracciai.
- va bene così, tu mi hai perdonata e io perdono te, sei perfetto Alvin e ti amo tanto -
Lui mi prese il viso tra le mani e mi baciò.
- ti amo anch'io sirenetta -

- quindi vi siete rimessi insieme? -
- proprio così, lui mi ha perdonata e ha detto che non mi avrebbe mai lasciata -
- lo sapevo! È vero che te l'avevo detto? Si, è vero -
Stavo parlando al telefono con Lucia, avevo deciso di raccontarle com'era andata con Alvin.
- non posso crederci che stavate per farlo... -
Si, le ho raccontato anche quello.
- nemmeno io, ma l'ho fermato, non mi sentivo ancora pronta -
- hai fatto bene, bisogna farsi rispettare, perché in una coppia la regola numero uno è: metti subito in chiaro chi è che comanda dei due -
- lui mi rispetta sempre Lucia e tra di noi nessuno comanda nessuno -
- faresti meglio a seguire la mia regola se non vuoi trovarti ammanettata e sottomessa a lui un giorno -
- ...ma stiamo parlando della stessa persona? Alvin è il tuo migliore amico! -
- si...no...non lo so, io parlavo in generale -
- non preoccuparti stiamo bene così - dissi ridendo.
- meglio...e vedete di non litigare più altrimenti vengo lì e pongo fine alle vostre sofferenze -
- d'accordo capitano -
Chiusi la chiamata e mi lasciai cadere sul letto. Chiusi gli occhi e ripensai a tutto quello che mi era successo, finalmente i miei problemi di cuore erano risolti.
Immaginavo la faccia di Clara quando avesse saputo che ero fidanzata con un umano...
Pensando a Clara mi venne in mente la mia famiglia, non sapevo nulla su di loro da mesi e non potevo più andare in spiaggia a cercare la mia amica. Avevo paura che fosse capitato loro qualcosa.
Mi tornò in mente la perla scomparsa, nonostante Alvin mi avesse detto e ripetuto di non preoccuparmi non potevo ignorare l'accaduto. Non riuscivo a capire, nessuno sarebbe potuto entrare in camera mia tranne...
Alvin!
Forse l'aveva presa lui!
Ma scartai subito l'ipotesi. A cosa gli sarebbe servita?
Mi alzai dal letto e guardai il calendario appoggiato sul comodino.
Eravamo al dieci di Novembre, non mi ero accorta di quanto fosse passato in fretta il tempo.
Un secondo...il dieci novembre!?
Domani è il mio compleanno!
Me ne ero completamente dimenticata. Decisi di non dirlo a nessuno, per paura che i miei amici e Alvin decidessero di organizzare qualche festa all'ultimo minuto.
Ci pensai sù...non mi ricordavo se lo avevo accennato o meno a qualcuno ma decisi di non indagare.
Tanto non se lo sarebbe ricordato nessuno...e poi odiavo quel momento di imbarazzo in cui ai compleanni ti cantavano "tanti auguri" e tu rimanevi lì con un sorriso da ebete non sapendo come reagire.

Il giorno dopo io e Alvin rimanemmo insieme e ci tenemmo per mano. Io guardavo lui e lui guardava me.
Ieri stavamo quasi per spingerci...più in là, non pensavo che la nostra relazione fosse già a quel punto.
Al cambio dell'ora Lucia ci vide e ci salutò da lontano seguita da Luke.
- ragazzi! Ragazzi! -
- che c'è? Come mai così emozionata? - le chiesi.
- Luke e io... -
Lucia arrossì e io mi misi una mano davanti alla bocca per la sorpresa.
- state insieme? - chiesi euforica.
Luke annuii e io e Alvin sorridemmo.
- o mio dio Lucia! È fantastico! - le dissi abbracciandola.
- già, si è deciso a farsi avanti finalmente, ci ha messo un sacco -
- tu lo sapevi? - le chiese Alvin.
- non sono mica scema! Si vedeva lontano un miglio che gli piacevo -
Io e Alvin rimanemmo spiazzati.
- già, ho avuto anch'io questa reazione quando me l'ha detto - disse Luke prendendola per mano.
- mi sento ancora in colpa, Luke voleva dirtelo al ristorante l'altra sera ma...sai... - mormorai.
- non pensarci più Melody, me l'ha detto, è questo l'importante. Vero tesoro mio? -
- verissimo caramellina -
Oddio ora vomito...
Si è vero che anche io e Alvin ci eravamo dati dei nomignoli e ci dicevamo cose mielose a volte...ma non così vomitevoli!
- okay, non chiamatevi più così davanti a noi - disse Alvin.
- come se voi non lo faceste...dico bene sirenetta? - rispose Lucia mettendosi a ridere.
Io arrossii e Alvin fece un sorriso tirato.
- quella scusa del soprannome non me l'ero bevuta per niente, sappiatelo - confessò.
- certo, lo sapevamo - mentii.
- ho un'altra cosa da dirvi -
Lucia disse a Luke di tirare fuori il cellulare e dopo aver digitato qualcosa lui ci mostrò lo schermo.
C'era una nostra foto! Io ero avvinghiata al mio ragazzo, Alvin mi stringeva e io lo baciavo con le lacrime agli occhi.
È quella che ci hanno scattato ieri!
- ragazzi, che immagine commovente - commentò Lucia.
- ma...come fai ad averla Luke? - chiesi.
- qualcuno è riuscito ad inviarla a tutti i cellulari della scuola, siete la coppia più chiacchierata - rispose Luke rimettendo il cellulare in tasca.
- quindi noi siamo... - cominciai.
- la coppia più famosa della scuola - concluse Lucia.
Oh no!
- non c'è un modo per cancellarle tutte? - chiesi.
- che razza di domanda, mica posso rubare tutti i cellulari degli studenti e cancellare la foto... - disse Lucia.
- non vogliamo che lo sappiano tutti - disse Alvin.
- mi dispiace, ormai è impossibile rimuoverle - rispose Luke.
Sospirai e ci incamminammo verso la nostra classe.
Se Cassandra venisse a saperlo...
Non volevo nemmeno pensare alle conseguenze.
Tornati a casa io e Alvin ci sedemmo sul divano a guardare un film. Domani era domenica ed era anche il mio compleanno, anche se non lo sapeva nessuno. Perciò quella sera mi sarei rilassata.
Guardammo un horror e Alvin mi strinse a sé. Avevo paura e allo stesso tempo pensavo che la protagonista fosse una stupida.
Perché cavolo era dovuta entrare in un manicomio abbandonato!? Non poteva restare a casa a giocare col cane?
- mi sento bene - disse Alvin.
- davvero? Non so come fai. Questo film è terribile -
C'erano spargimenti di sangue ogni due minuti.
- non parlavo del film - disse ridendo.
- parlavo di noi - continuò.
Io lo guardai e sorrisi.
- anch'io, non voglio mai lasciarti Alvin -
- allora non farlo -
Mi sporsi in avanti e lo baciai proprio durante la scena in cui l'amica della protagonista veniva uccisa.
Mi staccai da lui e feci una smorfia.
- non è proprio il momento adatto - dissi.
- lo penso anch'io -
Scoppiammo entrambi a ridere mentre in sottofondo si sentivano urla strazianti provenire dallo schermo.
- okay, basta così -
Alvin prese il telecomando e spense la televisione.
- non ti sembra strano che siamo così famosi a scuola? - gli chiesi.
- no, io ero già famoso ricordi? Sono un chitarrista di successo -
- non esagerare adesso - dissi alzando gli occhi al cielo.
Alvin mi sorrise e mi baciò una guancia.
- è meglio che vai a dormire - mi disse.
- cosa? Non ci penso neanche, posso stare sveglia quanto voglio, domani è domenica -
- non sei stanca? -
- per niente -
- ah davvero? -
Alvin fece un sorrisetto e cominciò a farmi il solletico.
- no! il solletico no! -
Non riuscivo a smettere di ridere.
Che bastardo! Lo sapeva che il mio punto debole era il solletico.
- basta, ti prego -
- andrai a dormire? -
- si, te lo giuro -
Alvin si fermò e io ripresi fiato prima di rimettermi seduta.
- sei cattivo! Lo sai che odio il solletico -
Lui rise e mi prese in braccio facendomi fare un gridolino di sorpresa.
Salì le scale, aprì la porta della mia camera e mi mise a letto.
- e il bacio della buonanotte? - chiesi.
Lui mi sorrise e mi diede un bacio allo zucchero.
- dormi sirenetta, domani sarà una lunga giornata -
Che intende dire?
Non capii il senso di quella frase, ma non ci badai molto.
Quando Alvin uscì chiusi gli occhi e mi addormentai subito.

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