CAPITOLO 23

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AIDAN

Si può odiare un nome?

A quanto pare sì e anche tanto, da morire porca puttana.

Questo Lucas non l'ho mai visto ma penso che se lo avessi davanti gli ficcherei le sue stesse palle in gola, perchè la chiama? Cosa sono diventati? Fidanzati, scopamici, amici, cosa stracazzo è per lei quel coglione?

Ha abbandonato la nostra gara per correre a rispondergli come se fosse di vitale importanza, ed ora è lì nell'angolo del salotto vicino alla finestra che chiacchiera con lui amabilmente, ma che carini sono quasi prossimo allo sciogliermi per questa scena smielata. Lui parla e lei sorride come se le stesse dicendo che le regalerebbe il mondo, ma te lo posso dare io Charlie, se me lo lasciassi fare farei anche di più ma ti ostini a correre da lui cazzo!

Scaglio dalla rabbia il controller a terra, come se fosse il nucleo di tutti i miei problemi, facendo sussultare mio cugino che mi insulta per aver quasi spaccato il suo joystick, ma sinceramente in questo momento me ne importa veramente poco del suo videogioco del cazzo, devo capire cosa le sta dicendo.

Cos'ha lui in più di me? Nulla, sono perfetto cazzo, posso darle qualsiasi cosa ma allora perchè non sta parlando con me invece che con lui con quel sorriso sulle labbra? Fanculo, mi sta scoppiando la testa.

Mi alzo sedendomi sul divano con mio padre e Travis con lo sguardo fisso su di lei, la sto incenerendo tanto che potrebbe prendere fuoco a momenti, ma lei nemmeno mi guarda continuando a ridacchiare per quello che le dice con quei suoi occhi verdi fissi fuori dalla finestra. La odio.

Perchè dev'essere così bella anche con addosso una tuta più grande di lei? E perchè sono così ossessionato da lei?

<<Ti sei scopato una ragazza fidanzata?>> Esclama sottovoce mio padre sorpreso ma io nemmeno perdo tempo a rispondergli, non è fidanzata o almeno credo e poi anche se fosse non mi importa, è mia posso fare quello che voglio. <<Tale padre tale figlio.>> Sghignazza mio zio prendendo un sorso dalla birra, non so di cosa stiano parlando anche se a quanto pare tra di loro si stanno capendo, ho gli occhi puntati su una ragazzina strafottente che non si stacca nemmeno per un secondo da quel cellulare. <<Touchè.>> Se la ride Damon finendo di bere la sua di birra, si rigira tra le dita una ciocca di quei suoi lunghi capelli scuri parlottando con quel Lucas, prima o poi me lo ritroverò davanti e quella sarà la volta buona che gli spacco la testa. <<Ha detto che si stanno conoscendo.>> Si intromette mio cugino rubando la bottiglia di vetro dalla mano del padre per sedersi con noi, e a quelle parole allontanare l'attenzione da lei per focalizzarla su di lui, non mi sembra me lo abbia detto. <<A chi lo ha detto?>> Ringhio sottovoce furente mentre il braccio di mio padre si poggia sulle mie spalle come a dirmi di rimanere calmo, prima gli ho chiesto scusa per aver perso le staffe mentre eravamo in giro, cosa che penso non succedeva da tanto, e lui le ha accettate senza tirarla troppo alle lunghe. <<A me, sono usciti insieme un paio di volte credo.>> Sento le mani fremere dalla voglia di strozzarlo ma mi trattengo anche perchè ci sono troppi testimoni, ma me la pagherà per non avermelo detto, questo è sicuro. <<E non mi hai detto nulla?>> Capendo la gravità della cosa James quasi si strozza con il sorso di birra che stava ingerendo, sgranando gli occhi, bravo coglione, hai capito che se solo scopro che si mettono insieme quel bastardo di Lucas non sarà l'unico a perdere le budella.

<<Sono le sue cose private, si è confidata con me, non mi sembrava giusto dirle a tutti.>> Io non sono "tutti", io ho il diritto di conoscerle, è pur sempre mio cugino e sa quanto mi piaccia quella ragazza poteva almeno dirlo a me. Ma no, a quanto pare è fedele solo con i segreti degli altri, i miei può benissimo urlarli al mondo. <<Ti ha detto altro?>> Ingoglio il nodo alla gola che mi sta soffocando per mantenere la calma, devo scoprire di più e incazzandomi non risolverò molto anche se fremo dalla voglia di fare un putiferio e portarmela via. <<Ha ventiquattro anni, è appena uscito da Harvard e si sono conosciuti da Frank.>> Ecco cos'ha in più di me, gli anni lurido pezzo di merda. Si è scelta uno appena uscito dal college che può darle il futuro che vuole subito e senza farla attendere, mi sembra più che sensato, perchè perdere tempo con uno come me che va ancora al liceo? <<Da Frank o ti ubriachi o scopi, sono già andati a letto?>> Gli domanda Travis togliendomi le parole di bocca, a quanto pare questa cosa inizia ad interessare anche a loro e non so se sia una cosa buona oppure no. Ma non credo. <<Che io sappia non proprio.>> "Non proprio" non è "no", ciò vuol dire che sta omettendo informazioni per non farmi uscire dai gangheri ma gli conviene sputare il rospo perchè la mia pazienza è inesistente. Alla mia occhiataccia posa la bottiglia e fa un respiro profondo, cosa che non mi tranquillizza per niente. <<Era lui l'artefice del famoso succhiotto.>> Per poco mio padre non sputa la birra che aveva in bocca ricordando quella sera e collegando i pezzi, un po' come stiamo facendo tutti in questo momento. Sento la rabbia ribollire nelle vene ma quando faccio per alzarmi il braccio di Damon mi tiene ancora al divano. <<Non è scesa nei particolari, ha detto solo che stava per succedere ma nel momento saliente Damon l'ha chiamata per dirle di tornare a casa.>>Non c'è stato un momento, un solo in cui io sia mai stato tanto debitore di mio padre come in questo istante, li ha fermati prima che succedesse ciò vuol dire che ancora non l'ha avuta. E non succederà Lucas del cazzo.

Fatal attraction 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora