AIDAN
Come un fiocco di neve nell'aria crollavo a terra privo di emozioni o sentimenti, mi lasciavo trasportare dal vento senza una vera e propria meta e sprovvisto della paura per l'ignoto. Non mi domandavo dove sarei finito perchè in ogni caso sarei rovinato a terra, calpestato dal resto del mondo senza la minima accortezza, tutti mi avrebbero camminato sopra con noncuranza e disinteresse poichè della vita io ero poco più di un granello di polvere fra tanti.
Girovagavo al buio privo di timore, alla fine di cosa avrei dovuto seriamente aver paura? Avevo visto il peggio, sorbito e patito le pene più grandi che si potessero provare sin da quando ricordo, ed anche i minimi spezzoni della mia infanzia probabilmente in quel momento li avrei soltanto voluti cancellare, ripudiare dalla mia mente. Ma così non avrei potuto fare, poichè essi erano incastonati come tasselli nella mia anima, io ero i miei pensieri e a loro volta essi erano il mio più grande dolore.
Nella foschia più assoluta che mi circondava, riuscivo a scorgere soltanto sospiri ritmati, lontani e flebili ma comunque costanti e deleteri. E ancora, non mi domandavo da dove provenissero, probabilmente perchè in cuor mio già ne conoscevo la risposta. Ad ogni passo sentivo il corpo farsi più pesante, non volevo procedere ma al tempo stesso i miei passi non cessavano di esistere, avanzavo con lenta sicurezza come se in mezzo alla sprovvista conoscenza della vera meta ci fosse una briciola di sapienza che mi portava avanti. Io sapevo dove stavo andando e non lo volevo ammettere, o forse non volevo ammettere di star soltanto vagando nel vuoto come avevo sempre fatto nella mia intera esistenza.
I sospiri, più mi avvicinavo, più si facevano intensi e cristallini tanto che iniziai persino ad attribuir loro un significato. Erano veri e propri gemiti di passione, carnale desiderio che grondava da quei suoni soffocati dalla libido e il desio acceso che si staglia tra un uomo e una donna che si vogliono oltre qualsiasi limite. Ne conoscevo la provenienza, ma da buon masochista qual'ero volevo appurare con la mia stessa vista che ciò che predivo fosse realtà. Ed infatti, da lì a poco persino le tenebre accolsero questa mia richiesta dissolvendosi per brevi istanti, il giusto per mostrarmi una scena raccapricciante, quasi riprovevole azzarderei, che un bambino di appena nove anni non avrebbe mai voluto neppure immaginare.
Tento di chiudere gli occhi ma qualcosa, loro, quelle ombre che mi circondano annientando ogni mio volere mi spingono a guardare, a osservare quanto potesse far ribrezzo l'uomo che mi aveva cresciuto, un padre che mi stringeva tra le sue mani come fossi oro mentre ora, con quelle mani infliggeva piacere ad una donna dai folti capelli grano. Non voglio guardare, basta, pensavo e continuavo a gridare nella mia testa ma non avevo neppure modo di distogliere lo sguardo, sentivo una fitta al petto dilaniarmi le carni ad ogni secondo che passava, ogni ansimo impuro, ogni gesto sporco. Volevo piangere, urlare e correre via da quell'uomo che ormai non riconoscevo più, ero solo un bambino, non ero pronto ad accogliere quella brutale verità che mi segnò in eterno. Non ero preparato a conoscere veramente la veridicità dei fatti, l'unica persona per cui avrei ceduto la vita era invece un uomo di merda da cui volevo allontanarmi per sempre.
Ma nel mezzo di quello spettacolo agghiacciante sentii dei passi accompagnati da un singhiozzare distrutto, a quel punto potei scostare lo sguardo da lui ma persi un'altro pezzo di anima vedendola. Con indosso quel suo abito di un candido bianco, ammirava la scena con gli occhi smeraldo ricolmi di lacrime, era distrutta quanto me se non di più e questo mi stava uccidendo secondo dopo secondo. <<Smettila di farle questo papà.>> Gridai a perdifiato con la voce genuina di una bambino incrinata da un pianto imminente che trattenevo per non dargli questa vittoria, non poteva vedermi così, e non meritava nemmeno che quella donna soffrisse così tanto per un uomo meschino come lui.
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Fatal attraction 3
RomanceATTENZIONE: SONO PRESENTI SCENE DI SESSO ESPLICITO Dopo la perdita di sua madre Aidan ha trovato conforto soltanto nella droga, ha iniziato così ad assumerne in grandi quantità già dalla giovane età di quindici anni e continua a farlo ora che ne ha...