CAPITOLO 29

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DAMON

La sto aspettando da più di mezz'ora e inizio a pensare che probabilmente non si presenterà, non la lascerà venire e io sono disposto anche a tornare in quella casa del cazzo pur di vedere come sta, di sapere che è disposta a tornare da me, per sapere cosa l'ha fermata per tutto questo tempo dal tornare. Non crederò mai che non l'abbia fatto di sua stessa volontà, non avrebbe mai abbandonato suo figlio per tutto questo tempo.

Non ho la più pallida idea di come io mi senta, sono a pezzi ma alcun tempo sapere che lei è ancora qui mi incentiva a fare qualcosa in più per tornare a vivere, con lei tutto tornerebbe in equilibrio ma è così dannatamente difficile palesare i propri pensieri nella realtà.

Vederla mi ha letteralmente destabilizzato, la quiete che in qualche modo mi ero creato è andata a farsi fottere nello stesso istante in cui mi ha guardato ieri in questo stesso bar, ancora stento a credere che la donna di cui ho sparso le ceneri non era lei. Mia moglie è ancora qui, ma allora perchè non la sento?

Ieri non mi guardava nemmeno e quando l'ho stretta mi sembrava di abbracciare un corpo privo di anima, sono un mucchio di carne vuota che si lascia prendere e posare, non rispondeva a nulla, il suo corpo al mio contatto era completamente assente. Non è più lei, la mia Belle è nascosta da qualche parte ma per colpa di quella merda che le da William è come se si fosse persa nel vuoto, un po' come mi sento io ora.

Brancolo nel buio sperando di trovarla, ogni mio passo è incerto, ogni mossa potrebbe essere troppo azzardata e la paura di perderla ancora mi manda a puttane il cervello, questa volta se sbaglio è seriamente la fine e non posso permettermelo. Non di nuovo, devo riuscirci sia per noi, ma soprattutto per nostro figlio.

Merita di riavere sua madre, non ha potuto crescere con lei ma almeno riprendere a vivere con lei al suo fianco potrebbe aiutarlo. Anche se non ho idea di come la prenderà quando lo verrà a sapere, ho importo a Charlie come anche a Martina e Travis di non aprire bocca con nessuno, specialmente con lui, glielo dirò quando sarò sicuro che tutto si è sistemato ma per ora non voglio che lo venga a sapere. Probabilmente tornerà ad odiarmi quando scoprirà che gliel'ho nascosto, sempre se non mi detesta ancora, ma lo faccio per il suo bene. Vederlo felice in questo momento è tutto ciò che mi manda avanti.

Mi rigiro tra le mani il cellulare nervosamente, la caffetteria è mezza vuota ma essendo ancora dignitosamente presto penso sia anche normale, non ho preso niente attendendo il suo arrivo e sinceramente mi si sta chiudendo lo stomaco più passa il tempo e io mi rendo conto che non verrà.

Martina e Travis sarebbero voluti venire ma gli ho chiesto di lasciarmi solo con lei per questa volta, ho bisogno che mi parli a quattrocchi senza riuscire a sviare il discorso come sembra aver imparato a fare, voglio risposte chiare e concise, mi sono rotto il cazzo di frasi dette per metà.

Sbatto il cellulare sul tavolo con furia ormai afflitto, sto aspettando il nulla, William le avrà imposto di non presentarsi sempre se gliel'ha detto che la aspettavo e lei non è venuta, anche se inizio a pensare che abbia scelto lei stessa di non venire. Se non ne vuole più sapere nulla della sua famiglia che abbia il coraggio di dirmelo in faccia, starò male, fottutamente male ma dopo ciò che ho passato per lei in tutti questi anni sarebbe il minimo. Mi rigiro incollerito la fede sul dito, la misi alla donna sbagliata quel giorno a quanto pare, sto potando un inutile pezzo di metallo al dito pensando che mi leghi a lei ma non è così, mi sono solo illuso ma di certo non sarà un anello di merda a legarmi a quella donna. O almeno non questo, quello che ci lega lo ha ancora appeso al collo e questo mi confonde un'altra volta, se non ne vuole più sapere nulla di noi perchè lo ha ancora? Che lo butti, per lei non ha più significato tanto no?

Lei lo ha ancora ed è qui che capisco perchè non lo trovai quella notte, quando la portarono in ospedale ci impedirono di vederla e il giorno dopo quando ci confermarono che "Non c'era più nulla da fare", il corpo che credevo fosse il suo non lo aveva più. Avrei dovuto far caso a tutti questi dettagli ma alla fine, pensando che glielo avessero tolto i medici perdendolo una volta per tutte, non diedi peso qualcosa che mi risultò tanto misero come dettaglio.

Fatal attraction 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora