ISABELLE
Mi vuole, mi desidera da morire anche lui ma non vuole rischiare di forzarmi a fare qualcosa che non voglio, ma posso assicurare che in questo momento non necessito di nient'altro, solo e soltanto di lui, qui e adesso o non gli rivolgerò più la parola.
Quei suoi occhi corvino incendiano ogni cellula del mio corpo fino a farmi sciogliere davanti a lui, è esitante, mi guarda come ad attendere un mio cambio di idea che non ci sarà, sono ancora seduta sulle sue gambe cercando di capire cosa gli passi per la testa ma è impossibile cercare di entrare nei suoi pensieri. Pensavo che non attendesse altro ma forse ora non ne è più sicuro, forse adesso si sta pentendo e magari non mi desidera più come prima. Sono i soli pensieri che mi passano per la testa in questo momento, non riesco a capire cosa voglia o forse non sono disposta a vedere che non sono più io.Nei suoi occhi c'è il solo un sentimento di tentennamento, che lo fa bloccare e questo mi manda in panico, sono passati poco meno di vent'anni ormai, lui ha avuto altre donne molto più belle di me e ora forse non ne è nemmeno più sicuro che io sia la sua scelta.
D'accordo, non importa. Mi scosto dalle sue gambe per andare sul mio lato del letto, sono stata forse troppo pressante e a questo punto inizio a pensare che sia lui a non voler più tutto questo, alzo le coperte e mi ci infilo sotto raggomitolandomi su me stessa sotto il suo sguardo confuso. Non lo capisco.
<<Ma che fai? Belle hai già cambiato idea?>> Gli do la schiena così da non vederlo, non sopporto quella luce strana nei suoi occhi, non sopporto andare nel panico a qualsiasi piccola cosa, vorrei per un attimo tornare la vecchia me e fregarmene di tutto mentre ora è tutto così complicato. Cerca di prendermi la mano ma la ritraggo avvolgendomi tra le lenzuola, sono stanca di tutto questo casino, vorrei soltanto un attimo di pace.
<<Amore?>> Il mio petto freme a quel soprannome, ricordo quando Cameron mi chiamava così e rimembro anche quanto io odiassi ciò, eppure quando lo fa lui mi piace perchè ho la certezza che non abbia mai chiamato nessun'altra così. Ma mentre prima mi sarei voltata sorridente, ora so che lo sta facendo solo per leccarmi il culo. <<Dormi.>> Ringhio severa e innervosita stringendo il cuscino con la vana speranza che mi ascolti ma il giorno in cui Damon Miller mi darà retta, probabilmente ancora è molto lontano ed io dovrò attendere ancora un'eternità. Lo sento sbuffare mentre cerca di farmi girare verso di lui tirandomi per il braccio, ma ogni suo tentativo irrimediabilmente fallisce. Sono più testarda e tenace di lui, non l'avrà vinta.
Passano così istanti di silenzio in cui non lo sento più, non sento le sue mani addosso e la sua voce assillarmi le orecchie, percepisco solo il materasso alzarsi e abbassarsi ad ogni suo momento ma non lo degno di un'occhiata. Non mi interessa ciò che gli passa per la testa, sono stufa.
Eppure dopo poco sento qualcosa, o meglio qualcuno, intrufolarsi da sotto alle coperte tra le mie gambe accarezzandomi lentamente le cosce baciandomi la pelle, le sue labbra morbide che mi lambiscono la pelle sono come scosse di piacere tra gambe intervallate da pizzicori di fastidio. Mi passa la lingua vicino all'inguine, ne bacia ogni pezzo di pelle con voracità fino a togliermi il fiato ma più si avvicina dove lo necessito, più sento il fiato mancarmi. <<Damon.>> Mormoro sottovoce persa in un intreccio di piacere e sofferenza affondando i denti nel labbro inferiore per non gemere, afferra con un dito il tessuto sottile delle mie mutandine scostandole di lato e quando affonda la lingua tra le mie pieghe è divinamente doloroso ogni suo bacio, ogni attimo in cui mi accarezza l'intimità grondante e succhiandone il sapore dolciastro con veemenza. <<Odio quando non mi parli.>> Inarco la schiena quando mi morde il clitoride togliendomi il fiato, la sua voce roboante contro l'intimità mi fa tremare. Non lo vedo celato dalle coperte, sembra quasi tutto un sogno eppure quel fastidio insistente mi manda in agitazione. Il piacere si insinua nel dolore e lui lo sente, per questo scambia la lingua con la mano affondando due dita dentro di me strappandomi un ansimo strozzato. Affogo in un lago di piacere sentendo di star perdendo il controllo, ma un dolore insopportabile mi appesantisce il petto. Ogni suo tocco mi riporta a quelle notti e fa male, fa terribilmente male la sensazione di soffocamento che mi investe in ogni istante, il piacere tramuta in un terribile dolore facendomi stringere gli occhi per non vedere. Non voglio rivivere quei momenti. <<Aspetta Dam, fermo, ti prego.>> Una lacrima mi riga il volto ed è lì che capisco di star perdendo ancora, io non potrò più tornare ad essere ciò che ero, la me di vent'anni fa è morta quella sera. Ma non mi ascolta, continua ad affondare dentro di me le dita con più vigore, e quando si sfila le lenzuola di dosso finalmente riporta il viso davanti al mio contratto dalla sofferenza. Mi guarda furente obbligandomi a fissare le mie iridi verdi annebbiate dal pianto nelle sue, vuole che lo guardi mentre mi da ciò per cui lo volevo, ho desiderato così ardentemente tutto ciò senza soppesare cosa volesse veramente dire. <<Capisci perchè non volevo?>> Sibila retorico con rabbia affondando sempre con più insistenza tra le mie pieghe bagnate di peccato, un peccato sporco dell'ingiustizia che il destino mi ha addossato. <<Mi uccide vedere come mi guardi in questi momenti.>> La sua voce è tormentata da un dolore così simile al mio che sento il petto affondare, il piacere però si fa così insistente che sento di poter arrivare all'apice da un momento all'altro. <<Mi fissi come se fossi lui.>>Preme la fronte imperlata di sudore contro la mia lasciandomi perdere in quel suo cielo costellato di rimorso, le sue mani addosso mi fanno sentire in trappola, in una gabbia priva di lucchetto, non posso scappare e neppure tentarci. <<Non è così.>> Strepito con un nodo alla gola lasciando che le lacrime mi righino il viso, sta punendo la mia fretta, zittisce la mia premura e mette a tacere la mia frenesia affiancato dalla sofferenza insopportabile di quei momenti in cui William mi strappava ogni mia sicurezza lasciandomi priva di tutto ciò che possedevo. In quella casa ormai ridotta in cenere ci ho lasciato l'anima e ormai di me ne rimane solo un corpo, una custodia vuota in attesa di essere buttata. <<Non mentirmi.>> Mi prega distrutto portandomi sempre più velocemente all'orgasmo, un piacere doloroso, il massimo del godimento accentuato dal patimento di un rimorso sofferente. E quando vengo fa terribilmente male ad entrambi.
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Fatal attraction 3
RomanceATTENZIONE: SONO PRESENTI SCENE DI SESSO ESPLICITO Dopo la perdita di sua madre Aidan ha trovato conforto soltanto nella droga, ha iniziato così ad assumerne in grandi quantità già dalla giovane età di quindici anni e continua a farlo ora che ne ha...