CAPITOLO 33

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DAMON

D'un tratto la sensazione divina della sua bocca sulla mia scompare completamente come lei sfuma davanti a me nell'oscurità del portico freddo e gelido dove ci troviamo, vengo brutalmente strappato da quel paradiso, dal suo bosco di sempreverdi e margherite per essere catapultato nella realtà. La sua voce mi attraversa il corpo gelando il sangue che mi scorre nelle vene, mi irrigidisco e inizio a sudare freddo ma mi mostro impassibile armandomi di nuovo di quell'apatia che aveva abbandonato per lasciarmi andare con lei. Con lei ero vivo, me stesso, con gli altri preferivo morire pur di mostrarmi per ciò che ero. Io potevo fottere tutti, ma l'unica a poter fottere me era lei. Soprattutto se mi era sopra con addosso una lingerie indecente mentre mi legava delle manette ai polsi, cazzo la notte del mio trentaduesimo compleanno non mi ha abbandonato un secondo per tutto questo tempo.

Si nasconde dietro di me ed io la blocco tra la mia schiena e la parete legnosa della casa per proteggerla da lui, la percepisco tremare contro la mia schiena persino con gli strati di abiti che ostruiscono, le fa paura mentre a me fa soltanto schifo, se le si avvicina gli strappo i coglioni.

Se ne sta seduto su una sedia a dondolo in abete con le gambe accavallate e coperte da dei jeans consumati, una camicia a scacchi da montanaro del cazzo e quel suo sigaro tra le dita da cui fa un tiro a momenti alterni con noia. Ma il suo viso è uno spettacolo agghiacciante, riporta ancora i segni che gli hanno lasciato i miei pugni, ha il sopracciglio rotto e il naso gonfio, la sua bocca e tirata in un sorriso che mette i brividi. Sembra quasi il Joker, ha a risaltare nel buio sono soprattutto quei suoi occhi di un blu scuro contornati dalle piccole vene rosse. E' furibondo, da un momento all'altro potrebbe esplodere ma con me qui non le può far più nulla. Sulla sua fronte sopravvivono rughe contratte dall'espressione da pazzo, il suo sguardo si sposta da me alla donna alle mie spalle che, anche se quasi impercettibilmente, singhiozza in preda ad un attacco di panico così allungo una mano dietro di me e afferro la sua saldamente. Deve capire che ci sono, ora ci sono.

Si alza con una lentezza inaudita, non si avvicina rimanendo appoggiato alla ringhiera in metallo ma i suoi occhi non mi abbandonano un secondo. Trasudano odio e collera, una rabbia incontrollata che sta soffocando per mostrarsi impassibile.

<<Bacia bene vero?>> Un'ironia lacerante che mi prosciuga tutta la calma dal petto, parla come se lei non ci fosse, come se Isabelle fosse solo una cazzo di macchina da sesso che può controllare per farsi fare ciò che vuole. Cammina ciondolante con svogliatezza ma alla fine non si allontana dal suo posto, rimane distante da noi, come se non avesse fretta di far nulla. <<Sa fare proprio tante cose con quella bocca.>> Mi bruciano le mani tanta è la voglia di appenderlo al muro e finire ciò che ho iniziato oggi, le immagini di loro due mi volano per la testa in un ciclone di confusione mandandomi a puttane il cervello, non ci voglio nemmeno pensare. <<E' buono il sapore del mio cazzo Damon?>> Incrocia il mio sguardo e questa volta in quelle iridi celesti scorgo una luce di soddisfazione e fierezza, si porta alle labbra quel sigaro cubano e nel buio si scorge per un secondo solo la punta di esso che brucia diventando di un rosso acceso quando fa un tiro.

<<Dovevi vedere come scorreva veloce tra quelle sue labbra morbide.>> Un senso di ribrezzo e nausea mi manda in scompiglio lo stomaco, stringo i denti con ferocia proprio come Belle mi stringe la mano per chiedermi di non perdere la lucidità. Ma Will scorge in me quel secondo in cui la mia freddezza vacilla e l'odio torna a sormontare, difatti un ghigno sommesso gli fa tremare la bocca. <<Venirle in bocca è fottutamente soddisfacente vero?>> Stringo gli occhi cercando di non pensarci ma è come se me li rivedessi davanti. <<Obbligarla ad ingoiare il tuo sperma, fino all'ultima goccia.>> I miei respiri accelerati che filtrano tra i denti serrati evaporano tra vento gelido della notte davanti alla mia bocca, sostengo il suo sguardo per non dargliela vinta ma dentro sto morendo lentamente. E' come assistere ad un film dell'orrore.

Fatal attraction 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora