DAMON
Sono consapevole che quando torneremo a Miami ricominceranno altri problemi di ogni genere a partire dalla reazione di nostro figlio, gli ho nascosto che sua madre è ancora viva e già solo dal fatto che so quanto lui fosse attaccato al ricordo di sua madre, posso solo immaginare quanto la prenderà male e che putiferio scoppierà. Ad ora mi dispiace soltanto per come la tratterà quando si rivedranno perchè di certo, conoscendolo non correrà ad abbracciarla in preda alla felicità. Ma ho come l'impressione che la batosta più grande per lui sarà scoprire che anche Charlie non gli ha detto nulla pur sapendolo, non la ringrazierò mai abbastanza per ciò che ha fatto ma per Aidan questo sarà un punto di non ritorno. E' mio figlio, ha il mio stesso carattere e so che i casini devono ancora arrivare. Ma ora come ora sto cercando di non pensarci e godermi finalmente un po' di pace dopo tutti questi anni di inferno, non potevo chiedere di meglio di questo ossia di averla di nuovo qui a dormire nel mio letto con il viso più rilassato. E' come se stesse ricompensando le ore di sonno che ha perso e a me non dispiace per niente, ieri alla fine in macchina si è addormentata veramente quindi il pranzo di mia madre ce lo siamo mangiati noi mentre lei l'ho messa a letto. Elisabeth e Abby erano al settimo cielo quando mi hanno visto con lei in braccio anche se appena ne hanno scorso le condizioni sono entrate nel panico, è ancora segnata in viso da ematomi e graffi, ha le mani bendate, è magrissima tanto che le si vedono le ossa e per fortuna non hanno potuto vedere le bende sul torace perchè se no sarebbero crollate a terra svenendo. Adam e David erano già pronti ad aprire una bottiglia di spumante ma eravamo talmente provati ieri pomeriggio che abbiamo rimandato ad oggi, così che ci fosse anche la diretta interessata.
Dorme con addosso ancora quella veste da notte sporca, ho preferito lasciarla dormire al posto di svegliarla per farsi una doccia e cambiarsi, lo farà stamattina e poi sinceramente ieri queste due cose sono stati gli ultimi dei miei pensieri. Mi sono sdraiato a letto anch'io senza liberarmi dei panni sporchi, le lenzuola si lavano ma l'immagine di lei che dormiva e dorme tutt'ora così profondamente non si sarebbe ripetuta, ha il viso rilassato, quei suoi capelli corti disseminati sul cuscino, le labbra schiuse e quei suoi occhioni chiusi contornati dalle sue folte ciglia lunghe. E' il mio quadro, rimarrei qui in eterno a guardarla.
Si rigira tra le lenzuola stiracchiandosi come farebbe una bambina, e quando per sbaglio le sue mani finiscono contro il mio petto si irrigidisce come se non si aspettasse che ci fosse qualcuno o forse perchè crede ancora che io sia qualcun altro. Si scosta da me di scatto sgranando gli occhi intrisi di paura, arretra tra le lenzuola quasi per scappare ma quando mi vede si blocca prendendo un respiro profondo, nella sua testa ancora è in quella casa, tra i suoi pensieri c'è ancora quel dolore. <<S-scusa pensavo...>> Sospira rammaricata tornando al mio fianco, lascia che io le avvolga un braccio intorno al fianco e quando è appiccicata al mio petto riesco a sentire il battito accelerato del suo cuore, ha paura, ha ancora paura che tutto possa riaccadere. <<Belle, non importa tranquilla, passerà.>> Nasconde il viso nel mio petto stringendo tra le mani fasciate il tessuto della mia maglia, si sta aggrappando a me per convincersi che sia tutto finito, si è svegliata tre volte di soprassalto stanotte in preda agli incubi, non prendere più i calmanti o gli ansiolitici le stanno facendo passare un incubo ma non voglio che riprenda ad assumere quella roba. Passeranno e io farò tutto il possibile per assicurarmi che ciò accada. Solo dopo un po' alza lo sguardo e quei suoi occhi smeraldo mi trafiggono i pensieri, mi guarda più dolcemente come se le fosse passato qualcosa per la testa. Nostro figlio faceva la stessa cosa, quando aveva degli incubi e veniva a dormire con me nel lettone si nascondeva sotto la mia maglia e dopo un po' mi guardava così, con quei suoi occhioni neri e un sorrisetto da stronzetto. Mi manca quel bambino, mi manca non essere più il suo eroe.
Le accarezzo i capelli togliendoglieli dal viso mentre mi godo quella luce nei suoi occhi verdi smeraldo, per anni ho sognato che tornasse da me, che mi guardasse di nuovo così e ora mi sembra quasi surreale che tutto questo si sia realizzato. <<Da quanto mi stavi guardando?>> Mi domanda con la voce ancora impastata dal sonno, godendosi le carezze della mia mano sulle schiena, sentivo la nostalgia di toccarla e lei non si tira di certo indietro ad un gesto di bontà dopo tutto ciò che ha passato. <<Da tutta la notte.>> Sgrana gli occhi sorpresa abbassando lo sguardo, non riesce più a reggere il mio per più di qualche secondo e questa cosa mi manda in escandescenza. Le poggio due dita sotto al mento per alzarle il viso e far tornare quelle gemme su di me, non sopporto che non mi guardi. <<Non hai dormito?>> Avevo paura che se avessi chiuso gli occhi per dormire lei al mio risveglio non ci sarebbe più stata, che tutto questo fosse veramente tutto un assurdo sogno così sono rimasto a guardarla per tutta la notte, ogni tanto l'ho fiorata per sentirla e poi mi ritraevo per lasciarla dormire in pace. <<No.>> Ridacchia imbarazzata all'idea che la stessi fissando da ieri sera,ma non sembra dispiacerle l'idea che io l'abbia guardata per tutta la notte, che abbia vegliato su di lei durante il suo sonno. <<Damon sarai stanco, ora puoi dormire.>> Il mio sguardo cade sulle sue labbra e mentre parla non sento nemmeno cosa sta dicendo, vedo solo come si muovono lentamente, come gli passa delicata la punta della lingua per non farle screpolare. <<Damon?>> Si allargano in un sorriso che mi manda a puttane i pensieri e non so neppure perchè ma sorrido anch'io, non la sto più ascoltando, non ho la più pallida idea di cosa stia dicendo. <<Hai sentito cosa ho detto?>> Scuoto il capo avvicinando lentamente il viso al suo desiderando ardentemente che quelle labbra tornino ancora e ancora sulle mie, e lei lo sa, sa cosa voglio ma più si allontana più io mi avvicino. <<Dam non ho ancora lavato i denti.>> Non so come e non voglio nemmeno saperlo ma io finisco sopra di lei con gli avambracci poggiati ai lati del suo viso e lei sotto di me, con quel suo viso porpora e gli occhioni dilatati. <<Nemmeno io.>> Congiungo le nostre bocche e lei si scioglie a poco a poco sotto al mio tocco lasciando che la assapori, le sue labbra morbide di modellano alle mie e la sola sensazione mi manda in pallone i pensieri. Le sue mani fasciate mi prendono il viso per accarezzarmi con la punta delle dita il lieve strato di barba che mi rende ispide le guance, mi erano mancate queste mattine. Scendo a baciarle il mento, poi il collo e percepire la pelle d'oca che si forma su di lei al mio passaggio mi fa fremere le mani, ho una voglia repressa di lei inumana ma quando mi ferma non la costringo a far nulla. Starò ai suoi tempi, anche in eterno se devo. <<N-non->> La zittisco con un bacio a stampo casto, dolce che non nasconde altro prima che entri nel panico, è molto suscettibile, qualsiasi piccolezza la manda in ansia e basta altrettanto poco per calmarla. <<Tranquilla andremo ai tuoi tempi.>> Mi scosto per lasciarla respirare e alzarmi dal letto, dobbiamo lavarci e scendere a fare colazione visto che se non lo facciamo mia madre se la prenderà e me lo rinfaccerà per sempre, quindi meglio darci una mossa.
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Fatal attraction 3
RomanceATTENZIONE: SONO PRESENTI SCENE DI SESSO ESPLICITO Dopo la perdita di sua madre Aidan ha trovato conforto soltanto nella droga, ha iniziato così ad assumerne in grandi quantità già dalla giovane età di quindici anni e continua a farlo ora che ne ha...