CAPITOLO 62

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AIDAN

Mio padre sale sulla limousine chiudendosi la portiera alle spalle per poi accomodarsi accanto alla sua dama nello stesso istante in cui l'autista parte, sono brutalmente belli insieme e dico ciò perchè è irritante notare che mamma lo ami quanto ama me, io devo essere il suo preferito, quello stronzo sta tentando di delcassarmi. Fanculo papà. <<Sei geloso della tua mamma Dan?>> Mi domanda zio giusto per punzecchiarmi conoscendo quanto io sia permaloso, io geloso? Nah, so che vuole più bene a me, d'altra parte sono il suo primogenito, ho il posto migliore nel suo cuore. <<No, ma se la baci un'altra volta ti spacco il muso papà.>> Tutti scoppiano a ridere e mi fa strano vedere mio padre ridere così di cuore, è... bello vederlo così felice e spensierato, mi mancava. Ma non lo ammetterò mai sia chiaro.

I suoi occhi si illuminano quando lo chiamo in tal maniera, probabilmente persino a lui mancava sentirsi chiamare da me "papà" e io sentivo la nostalgia di dirlo, mi fa sentire più vicino a lui, come se fossimo tornati ad essere in sintonia. <<Ho abbastanza baci anche per te e tua sorella Dan.>> Mi rimbecca la moretta tentando di dissuadermi dalla voglia di cucire la bocca a mio padre e per ora mi tratterrò dal farlo, ma prima o poi ci riuscirò, non mi arrendo così facilmente. <<Oh James, perchè non sei così affettuoso tu?>> Martina risveglia suo figlio dalla specie di trance in cui si è intrappolato da solo, difatti spegne finalmente il cellulare per prestare attenzione al discorso. Julie seduta tra di noi, si spinge di più verso di me ed io glielo lascio fare, percepisco il suo disagio e non voglio che si senta sola. <<Che?>> Domanda colto in flagrante, non era attento al discorso e se ne sono resi conto tutti, dopo devo parlargli, voglio sapere i risvolti di questa situazione anche se non ho intenzione di entrarci in mezzo. Il rosso bisticcia con la madre sulla sua mancanza di affetto continuando la nostra discussione, ma io vengo distratto dallo squillo del mio cellulare che mi vibra in tasca. Lo prendo leggendo il nome di Shelly sul display, questo mi stranisce per qualche istante, quella ragazza non mi sopporta e ora mi chiama? Che sia successo qualcosa a Charlie? Spinto da tale dubbio mi affretto a rispondere e il chiacchiericcio nella limousine si placa. <<Pronto Shelly?>> Mia sorella mi ruba il telefono di mano per mettere il vivavoce e origliare la conversazione, la curiosità che tutti nutrono in questa famiglia quando si parla dei fatti miei mi lascia sempre più stupito. <<Scusa il disturbo Miller Junior ma dovrei chiederti un piacere.>> Sogghigno immaginandomi quanta forza di volontà le ci sia voluta per chiamarmi e pronunciare tali parole, chiedere al suo peggior nemico un favore è come scendere a patti con il diavolo per lei, ma sentirla così tranquilla almeno non mi fa pensare al peggio, se fosse successo qualcosa alla sua migliore amica me lo avrebbe già detto. <<Dimmi tutto Lucifero.>> Isabelle mi tira uno schiaffo sul ginocchio, vuole che io sia più gentile ma io e questa ragazza siamo in guerra da tempo e penso che sarà per sempre così, da una parte però non mi dispiace, è divertente insultarla. <<Io sono di turno al ristorante stasera quindi Charlie è rimasta a casa da sola, ma non riesco a rimanere tranquilla se so che è sola quindi non è che potresti fare un salto da lei?>> Rimango stupito dalla sua richiesta, fino a stamattina non voleva neppure che mi avvicinassi a lei e ora è lei stessa a chiedermi di farlo, lo ripeto, io le donne non le capirò mai, per me rimarranno un capitolo impossibile da decifrare. <<Sei contraddittoria Belzebù, accetti che io vada dalla mia fanciulla?>> Sfotterla è diventato il mio divertimento preferito, so quanto le costi chiederlo proprio a me ma pensare che l'abbia fatto mi appaga, è come se mi stesse dicendo che in fondo si fida anche dopo ciò che è successo. <<Accetto che tu la controlli, ma se scopro che ti sei infilato tra le sue gambe prima ti strozzo e poi ti faccio a pezzettini.>> Inevitabilmente scoppiamo tutti a ridere ed io già mi pregusto una bella serata in compagnia della mia nana, non poteva farmi regalo migliore, almeno poter saltare questo angosciante gala che attenderà tutta la mia famiglia. <<Sono in vivavoce? E' presente tutta la famiglia?>> Domanda impietrita la migliore amica della mia donna sentendosi per qualche secondo scoperta, ma subito si ricompone senza lasciar trapelare alcun cedimento. <<Purtroppo sì.>> Sghignazzo riprendendomi il cellulare dalle mani di mia sorella. <<Ah, beh ad ogni modo devo tornare a lavoro, buona serata famiglia Miller!>> Riattacca senza lasciarmi modo di ribattere, è un peperino quella ragazza, ora capisco cosa ci trovi in lei mio cugino, sono due teste di cazzo uguali che camminano di pari passo. Infilo nuovamente il cellulare in tasca e rivolgo lo sguardo ai miei che già conoscono cosa voglio chiedergli, non posso declinare un invito tanto allettante, passare un'intera nottata con la mia fanciulla, sanno quanto io ci tenga. <<Mi sa proprio che ti dovrai sorbire una ramanzina da Elisabeth amore.>> Gli anticipa la futura moglie facendolo sospirare arreso alla realtà dei fatti, non può farci molto. <<Me la pagherai figliolo.>> Mi sfida facendomi sorridere divertito. <<Non vedo l'ora.>>


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