CAPITOLO 15

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CHARLIE

Le mie mani nel sonno stringono il soffice e liscio tessuto del cuscino, per anni ho dormito sul divano scomodo di quella roulotte oscena di mio padre e essendoci cresciuta fin da piccola per me quello era comodo, ma ora che sono settimane che dormo in questo letto enorme e sofficissimo mi sembra quasi di stare su una nuvola. Mi rigiro tra le lenzuola sottili piacevolmente disturbata dalla luce calda ma forte del Sole di prima mattina, le tende attutiscono un po' la forza dei raggi ma ormai sono sveglia e quindi mi è impossibile riprendere sonno. Così schiudo gli occhi. Mi stropiccio con il dorso delle mani calde entrambi gli occhi per riprendere pienamente l'uso della vista, anche se ci metto comunque un po' ad abituarmi alla luce del giorno mentre mi scrollo di dosso parte delle lenzuola che iniziavano a farmi sudare. La sera a Miami fa freschetto ma la mattina sembra quasi di stare nel deserto. Ieri sera per studiare mi sono messa una delle mie felpe per star comoda, se indosso qualcosa di attillato mentre studio mi distraggo troppo spesso quindi opto sempre per qualcosa di più largo e caldo, che a sua volta mi causa sonnolenza perchè mi sento talmente bene da rilassarmi quindi ricavo il risultato inverso. Sì, lo so sono un disastro.

Mi guardo intorno in questa stanza enorme, sono cresciuta per strada dormendo ogni tanto su qualche panchina per non tornare in quel cubo e vedere mio padre sempre sbronzo, del freddo ci ho fatto l'abitudine mentre penso non mi abituerò mai a stare in un posto simile, nel lusso sfrenato dove la continua ansia che qualcuno ti faccia del male nel sonno è soltanto un ricordo lontano. Qui non conoscono ciò che ho visto io, ma non gliene faccio un cruccio anzi li stimo molto, è soltanto grazie al duro lavoro che portano avanti da generazioni se i Miller sono così benestanti e poi, anche se magari non vedevo di buon occhio prima gli altezzosi snob altolocati, devo ammettere che Isabelle mi ha stupito. Forse lei è stata l'eccezione. Non conosco bene la sua storia, ma a quanto ho letto su qualche tabloid lei non è nata nel lusso, anzi è cresciuta in una famiglia normalissima riuscendo poi con la sua costanza e la sua passione a diventare una donna di successo, dal cuore grande. Quella donna ha la mia più piena stima, soprattutto perchè è riuscita nell'impossibile, farmi cambiare modo di vedere il mondo e i suoi abitanti, se non addirittura la vita in generale.

Mi siedo lasciando penzolare le gambe nude dal letto e sentire il freddo marmo del pavimento gelarmi i piedi scalzi, non ricordo nulla di ieri sera, cioè ricordo che stavo studiando e poi come al solito mi sono ridotta a tarda notte fino a crollare con il viso sui libri, ma non ricordo come sono finita a letto. Cioè forse ero talmente stanca da essermi mossa in piena fase di incoscienza buttandomi sul letto ancora mezza addormentata, sì probabilmente è ciò che è successo.

Mi sfilo la felpa e mi alzo dal letto per raggiungere l'armadio e prendere qualcosa da mettere, oggi è il mio giorno libero quindi passerò a vedere come sta mio padre e poi a trovare Shelly al ristorante, ma prima devo parlare con Rich dei soldi che gli servono per il loro debito, la scadenza si avvicina e il tempo stringe, Damon mi pagherà a fine mese ma i soldi mi servono tra una settimana quindi devo parlargli prima che sia troppo tardi. Sono cresciuta tra gente di merda che ti minaccia continuamente e se la cosa è grave come mi ha detto l'amico di mio padre, penso che non devo scherzare molto con chi si sono indebitati, prima ho quei soldi meglio è.

Apro le ante dell'armadio e prendo qualche indumento da mettere per oggi, devo fare molte cose ma devo mantenere comunque un certo stile quindi prendo una minigonna in pelle e una camicia in raso bianca, lavorando al ristorante non mi sono mai permessa molto ma non mi sono mai fatta mancare cibo, vestiti e farmaci anche se poi collaborando con l'ospedale mi hanno aiutato molto i miei colleghi quando necessitavo di qualche medicinale anche per mio padre. Preso anche l'intimo entro in bagno e poggio tutto sul bordo del lavandino, questa casa è enorme e penso di non potermi lamentare per il trattamento che mi stanno riservando, sono pur sempre una sconosciuta per loro ma mi stanno trattando veramente bene. Tutti tranne uno ovviamente, ma la cosa non mi stupisce. Ho sentito il dottor Mccartney, il suo psicologo per avere sotto controllo le sue visite ma a quanto pare non stanno andando per niente bene neppure quelle, Aidan non collabora e man mano che vanno avanti con gli incontri lo psicologo è sempre più convinto della sua diagnosi. Aidan è affetto dal disturbo Borderline e anche se ancora non ci voglio credere, più continuo a stargli accanto più ne sto avendo la conferma anch'io. Oltre ai continui cambiamenti di umore, senza farmaci è sempre sotto continui attacchi di rabbia, panico o ansia, ha allucinazioni ogni tre per due e inizia a essere più violento.

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