Niccolò Pov.
Renato Zero cantava in un flebile suono dello stereo, mentre Alice dormiva ancora.
Con i gomiti posati sul tavolo, la penna rubata all'astuccio di Alice fra le labbra.
Complicato mettere nero su bianco, cosa avrei promesso per l'eternità ad Alice.
"Io prometto di..." Lo cancellai per l'ennesima volta. La verità era che non avevo nulla di nuovo da promettere. Ogni cosa che le avevo promesso, poi l'avevo mantenuta. Tranne del concerto di Vasco... Quello no.
La sveglia di Alice suonava sul divano, dove aveva lasciato il telefono la notte prima. Chissà lei cosa aveva promesso.
-Fratè.- Adriano rispose al primo squillo.
-Oh, ma te che promesse c'hai?-
-De che stamo a parla'?-
-Matrimonio.-
-Quelle del prete fra'... perché?-
-Io le devo scrive' e non me viene proprio un cazzo di niente! Me le so perse!-
-E non te le ricordi?-
-Sincero?-
-Ho capito, ma se non te le ricordi non erano sincere no? Sennò lo sapevi.-
-Il punto è che io ho promesso già tutto a lei, e lo sa pure lei!-
-Sempre più stupito, credimi! Te scrivi canzoni e non sai scrive due stronzate per Alice.-
-Non so stronzate!-
-Come hai fatto a scrive la proposta?-
-Ah, dici quando me stava a lascia', perché la piantavoin asso ogni volta che me veniva in mente qualcosa?-
-Una volta l'hai fatto. Tragico che sei.-
-Vabbe' non me stai a aiuta'.-
-Fratè, l'unica che te po' aiuta' è lei. Chiedi se te fa legge le sue.-
-Non lo farà mai.-
-Mando Charlie in esplorazione?-
-Eh. Bravo.-
-Come se sveglia la faccio chiama'.-
-Ah pure la tua dorme?-
-Perché pure lei? A saperlo le facevamo dormi' insieme.-
-Vado a sveglia' Alice, se sentimo dopo per la cena da noi.-
-A dopo.- Attaccò ed io sospirai posando il telefono vicino al suo. Effettivamente però, lui aveva ragione; scrivevo canzoni e non sapevo scrivere qualcosa di senso compiuto per lei.
La chiamai entrando in camera da letto. La guardai, rannicchiata in posizione fetale, con la mano sugli occhi. Così indifesa da fare il senso più perfetto all'unica promessa, che sapevo di dover rispettare. L'avrei difesa sempre da tutto, perché lei era il mio sacro e intoccabile tesoro.
"Ali, buongiorno." Le spostai la mano delicatamente e lei affondò il viso nel cuscino.
"Mmmmh. Niccolò." Lamentò coprendosi di nuovo con il lenzuolo.
"Ali, dai..." Sorrisi divertito, nel tirarle le coperte e vederla ricoprirsi.
"Mezz'ora... solo mezz'ora." Farfugliò coprendosi il viso con il cuscino.
"Ali' solitamente se chiedono cinque minuti... che so' 'ste pretese." Scherzai alzando il cuscino dalla chioma bionda.
"Mmmmh... perché tu sei già sveglio?" Domandò girandosi verso di me, gli occhi ancora serrati.
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Ovunque tu sia.-𝒰𝓁𝓉𝒾𝓂𝑜.
FanfictionNiccolò è un ragazzo pieno di sogni, ambizioni seppure sia anche pieno di insoddisfazione. All'alba di una svolta e di una realizzazione di un piccolo, enorme, sogno, cercherà se stesso in un paio di occhi. Come ogni cosa, bisogna saper cogliere l...