Niccolò's Pov.
Se mi avessero detto di scommettere che un giorno avrei dovuto io svegliare qualcuno, di sicuro non l'avrei accettata quella scommessa; eppure avevo trovato Alice a farmi ricredere.
"Ali! Alice! Alice!" Era almeno un'ora che cercavo di svegliarla e ottenevo solo mugugni.
"Lasciami in pace. Dormi." Lamentò coprendosi il viso con il cuscino.
"Alice, hai l'esame tra venti minuti." Mentii, ma era a fin di bene.
"COSA HAI DETTO?" Scattò come una molla.
"Hai all'incirca un'ora per prepararti, ciao." Uscii dalla stanza prima che potesse realizzare e cercai una zona franca per salvarmi dalla sua ira.
"NICCOLÒ!" Urlò seguendomi. Il piano era fallito e lei era nera di rabbia. "Te lo giuro, la vendetta è un piatto che va servito freddo e io lo scongelerò molto lentamente." Minacciò.
"Caffè." Glielo passai accennando un sorriso.
"Il tuo buongiorno." Sbuffò imbronciata.
"È questo che ti fa arrabbiare?" Domandai ridendo.
"Il tuo buongiorno." Ripetè incrociando le braccia dopo aver scansato la mia mano con il caffè.
"Alice sei inquietante." Risi e lei scosse la testa afferrando il caffè. "Buongiorno piccolina." La abbracciai e lei sorrise ricambiando l'abbraccio con dolcezza.
"Ora sono felice." Rispose sorridendo.
"Tanto quanto?" Domandai tenendola fra le braccia come fosse un tesoro inestimabile.
"Tanto quanto i mercatini di Natale e le luci natalizie."
"Sarebbe una roba felice?" Domandai piegando la testa per guardarla.
"Ovvio. Hai presente la sensazione di quando vedi i mercatini da lontano e ti ci fiondi sapendo che sicuramente non comprerai mai niente, consapevole che è tutta mondezza la roba che ti vendono, ma ci sono le luci e quindi sei felice e lo sai?"
"Giuro, io amo come rendi l'idea dei mercatini." Risi stringendola a me.
"Quanto tempo abbiamo?" Domandò guardando lo schermo del mio cellulare.
"Per fare cosa?" Domandai accarezzando i fili d'oro tra le mie dita.
"Per starcene io e te." Sussurrò accarezzando il mio viso con dolcezza.
"Ali? Che è 'sta dolcezza?" Domandai ridendo.
"Ho bisogno di te... ho paura Nì." Ammise stringendosi nelle spalle.
"Ti fidi di me?" Domandai al suo orecchio, accarezzando i suoi fianchi con lentezza.
"Se richiede una risposta, io eviterei di fare domande in questo modo... non ho risposte pertinenti." Sussurrò girandosi verso di me.
"Andrà bene." Promisi lasciandole un bacio fra i capelli.
"Niccolò... se continui così io sfanculo l'esame. Lo sai vero?" Scansò le mie mani ridendo ed io scossi la testa.
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Ovunque tu sia.-𝒰𝓁𝓉𝒾𝓂𝑜.
FanfictionNiccolò è un ragazzo pieno di sogni, ambizioni seppure sia anche pieno di insoddisfazione. All'alba di una svolta e di una realizzazione di un piccolo, enorme, sogno, cercherà se stesso in un paio di occhi. Come ogni cosa, bisogna saper cogliere l...