Ludovica Pov.
"Aaaaah! Non ho niente di decente da mettermi!" Urlai sbattendo l'anta dell'armadio. Alice si fermò davanti alla porta della camera.
"Tutto bene?" Chiese preoccupata.
"No!" Sbuffai buttandomi a quattro di spade sul letto.
"Ludo... che ti prende?" Chiuse la porta alle sue spalle e cominciò a sistemare gli indumenti che avevo buttato all'aria.
"Non so pronta a vederlo. Cioè e se... e poi... e aaaah."
"La finisci una frase o chiamo Abdul per tradurre?" Chiese Alice sorridendo.
"Cazzo te frega a te, Nicco ormai è tuo." Bofonchiai sedendomi.
"Ho le mie crisi anche io." Sospirò poggiando la testa contro il muro.
"Eh? C'è qualcosa che non va?" Chiesi preoccupata.
"No, no... solo che i commenti solo le sue foto, e il fatto che sia seguito da molte persone e che fra un po' comincia i firmacopie e i concerti... e la sua fama... mi sento in colpa perché delle volte io vorrei Niccolò di un mese fa! Quello che potevi andare dove volevi e goderti con estrema calma tutto, ma so che alla fine più andrà avanti e più sarà difficile." Parlò velocissima e con uno sbuffo posò le magliette nel cassetto.
"Ali, cosa stai dicendo? Non vuoi affrontare con lui?" Chiesi alzandomi di scatto.
"Certo che voglio affrontare tutto con lui, solo che mi spaventa la sua fama. Le donne che gli si butteranno ai piedi, e l'occasione fa l'uomo ladro." Rispose sospirando.
"Ali, anche se avesse fatto l'imbianchino avrebbe avuto comunque persone che ci provavano no? Aumentano le possibilità che ci provino, ma ti assicuro che rimane a zero la probabilità che ceda. Ha scritto più canzoni per te che anni di vita. Figurati se ti perde per una botta e via." Sussurrai mentre mi passava un jeans strappato e un maglioncino panna.
"Giù hai il cappotto marrone, e ti presto la mia sciarpa. Se ci sbavi sopra ti gonfio." Rise uscendo dalla stanza. Si scontrò contro il suo fidanzato e si lamentò.
"Ma stai sempre in mezzo?" Chiese borbottando.
"Tutto bene Ali?" Domandò lui preoccupato.
"No che non è tutto bene." Lo spostò entrando in camera sua e chiuse la porta.
"Mah." Niccolò sembrava spaesato.
"Il problema è la tua fama." Gli passai accanto entrando in bagno.
"Ci parlo quando si calma." Bofonchiò raggiungendo Leonardo di sotto.Mi truccai leggermente gli occhi e le labbra e scesi di sotto, ormai pronta.
Alice mi passò la sua sciarpa color terra e mi sorrise.
"Sei bellissima e lo stenderai." Sussurrò dandomi un bacio sulla guancia.
"Speriamo." Sospirai prendendo le chiavi e uscendo di casa seguita da tutti e tre.In macchina Alice guardava Niccolò guidare come se le facesse male, e questo faceva male anche un po' a me.
I suoi pensieri non erano totalmente sbagliati, ed era qualcosa a cui avevo vagamente pensato anche io.
I commenti su Fabrizio, il pensiero che hanno la maggior parte degli esseri femminili, e il fatto che bisogna vivere come ladri per non farsi disturbare.
Niccolò posò una mano sulla gamba di Alice e lei sorrise, incredibile come un gesto effimero ti poteva calmare anche le più forti paure.
Fabrizio avrebbe placato le mie? Come sarebbe stato rivederlo in un contesto di normalità, se c'era qualcosa di normale in noi due.
E se c'era persino un noi due."Fabri." Niccolò lo chiamò camminando verso la figura scura appoggiata al muro del ristorante. Lui scrutò noi avvicinarci, e alla vista di Leonardo cambiò volto. La mascella serrata, un sorriso falso e tanta rabbia negli occhi.
"Lui è Leonardo, il fratello di Ludovica." Niccolò di certo l'aveva percepito prima di me il malinteso.
"Piacere Fabrizio." Sembrava essere svanita quell'espressione. Salutò Alice e mi posò una mano sulla spalla per salutarmi con un bacio sulla guancia. Caspita se bruciava.
"Ciao Fa'." Sussurrai incantata da quel tocco.
"Ciao Lu'." Rispose facendomi l'occhiolino.
"Andiamo a prendere il tavolo Ali?" Niccolò la tirò sorridendo e lei annuì. Leonardo perspicace li seguì e Fabrizio accese una sigaretta incastrandomi a rimanere sola con lui.
"Lo sposi?" Chiese guardando la sigaretta fumante fra le dita.
"Chi?" Chiesi come se avessi dimenticato anche chi fossi.
"Come chi? Quanti ne dovevi sposare?" Chiese ridendo lui.
"Ah Alessandro? Storia lunga. Come è andata Sanremo?" Chiesi sedendomi sulla panchina.
"È andata bene, e tu stai cambiando discorso." Rispose ridendo.
"Non lo sposo." Ammisi portandomi le mani fra le gambe.
"Come mai?" Potevo cogliere un esulto silenzioso.
"Sì fingi pure di non aver capito." Risposi seria.
"Mi sarebbe piaciuto sentirtelo dire, ma mi accontento che non lo farai. Per ora." Rise buttando la sigaretta.
"Già." Bofonchiai entrando nel locale.
Al tavolo ci stavano aspettando per ordinare, ed io dopo una svogliata riflessione ordinai una pizza rossa.
Alice era stranamente silenziosa, mentre gli uomini erano intenti in una discussione piena di ilarità.
"Che hai?" Chiesi ad Ali sottovoce.
"Tra meno di un'ora avremo gente che chiede autografi. Sta a vedere." Bofonchiò afferrando il coltello con la mano.
"Posalo." Risi prendendolo dalle sue mani.
"Guarda, tre... due... uno." Contò alla rovescia fissando una ragazza.
"Ciao, scusate se vi disturbo... tu sei Fabrizio Moro e tu Ultimo?" Chiese indicando i due che annuirono.
Alice con uno scatto si alzò e camminò più veloce della luce verso l'uscita.
"Possiamo fare una foto?" Chiese la ragazza mentre Niccolò fissava la porta.
"Dammi dieci minuti. Intanto falla con Fabrizio." Parlò velocissimo, ma io già lo avevo superato per raggiungere la biondina seduta sul marciapiede.
"Alice." Ripresi fiato per aver corso.
"Lasciami stare, anzi goditi Fabrizio." Rispose asciugandosi le lacrime.
"Ali." Niccolò si mise seduto affianco a lei, feci per andarmene, ma lui mi fermò.
"Aiutami." Mi pregò con il labiale. Annuii sedendomi affianco ad Alice.
"Mi dispiace ok? Mi dispiace, non voglio questo, ma credo faccia parte del gioco. Io non voglio essere fermato per le foto. Parlami, dimmi che c'è. Ti supplico." Niccolò le asciugò qualche lacrima e lei si girò verso di me.
Non per me, ma per evitare che la toccasse.
"Vai a fare le foto, gli autografi... vai." Singhiozzò.
"Non vado da nessuna parte, guardami. Ti prego." Niccolò sembrava distrutto dal vedere Alice piangere in quel modo.
"Ormai è così no? Sarai ULTIMO il cantante famoso che tutte bramano e a cui chiedono il trofeo da sfoggiare." Alice lo fissò.
"Ma sarò sempre Niccolò per pochi e..." si fermò non capivo cosa volesse dire, quando Alice sorrise.
"Gnomo solo per me." Annuì. "Rimarrai il trofeo da sfoggiare." Bofonchiò.
"E quindi? Una foto a loro va bene, io me ne dimentico un istante dopo, e continuo la mia vita, è un piccolo compromesso." Spiegò lui pacato.
"E se magari qualche fan ti provoca e tu cedi? Io non riuscirei mai a perdonarti e butteremo tutto il nostro amore..." Niccolò bloccò le sue parole con un prepotente no con la testa.
"Moccia te spiccia casa." Rise Niccolò.
"Mi tradirai." Bofonchiò Alice.
"Quanta fiducia..." Sorrise Niccolò.
"Mi fido, ma..."
"Ma ti spaventa." Annuì lui prendendole le mani. "Ascoltami, non c'è nessuno al mondo che sia come te, neanche nell'immaginazione. Tu sei la donna che ho sempre voluto, e quella che vorrò sempre.
E ti do il privilegio più grande, quello di prendermi a calci il cuore come vuoi, perché con te non ho difese e non ho neanche armi.
Posso regalarti la parte migliore di me e comunque non basterebbe per eguagliare la tua parte peggiore, quindi direi che il primo a farsi male nel ferirti sarei io.
Pensi che possa fare qualcosa per perderti volontariamente?" Parlò tenendole il viso fra le mani e lei scosse la testa.
"È l'involontario il problema." Ammise lei.
"Ludo..." Mi pregò Niccolò guardandomi.
"Te la stai cavando bene." Risi incrociando le braccia. "Comunque io ci perdo le speranze, dille che la tradirai, così si mette l'anima in pace, va in autodistruzione ed è contenta. La conosci che deve trovare qualcosa di orrendo fra tutto ciò che è bello no?" Chiesi ovvia.
"Ne possiamo parlare più tardi, vai da quella ragazza a fare la foto." Bofonchiò Alice alzandosi.
"Grazie eh." Borbottò Niccolò fulminandomi con lo sguardo.
"Aspetta." Mimai con le labbra. Alice dopo qualche passo si girò verso Niccolò.
"Sei sicuro che non mi ferirai?" Chiese tornando sui suoi passi.
"Più di ogni cosa." Rispose lui annuendo.
"Ti do fiducia, non tradirla." Tuonò lei.
"Giuro." La baciò e lei si strinse contro di lui.
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Ovunque tu sia.-𝒰𝓁𝓉𝒾𝓂𝑜.
FanfictionNiccolò è un ragazzo pieno di sogni, ambizioni seppure sia anche pieno di insoddisfazione. All'alba di una svolta e di una realizzazione di un piccolo, enorme, sogno, cercherà se stesso in un paio di occhi. Come ogni cosa, bisogna saper cogliere l...