𝑇𝑢 𝑚𝑖 𝑟𝑒𝑛𝑑𝑖 𝑚𝑖𝑔𝑙𝑖𝑜𝑟𝑒.

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Alice Pov.

Mossi leggermente la gamba fra quelle di Niccolò, prima ancora di aprire gli occhi, mi accorsi che la sua mano, si stringeva sul mio fianco. Il suo respiro lento accarezzava il mio viso a intervalli regolari. Ed io posata con la testa sul suo braccio teso, aprii gli occhi immersa nel bianco della maglietta.
Che belli quei risvegli, nella notte ci eravamo cercati e trovati. Lo abbracciai richiudendo gli occhi.
La sua mano si mosse lungo la mia schiena, mi spinse contro il suo petto, per poi posarmi le labbra sulle mie.
Le schiusi sentendo un bacio passionale, nascere. Spostai la gamba sul suo bacino, scaturendo una risatina da parte sua.
La lenta tortura avanzò con la sua bocca contro il mio collo, e la mano che piano e delicata scese lungo il seno per poi alzare la maglietta del pigiama.
Imitai i suoi movimenti, liberando il petto. Posai le labbra contro la sua spalla quando lui, con un movimento deciso unì i corpi.
Niccolò posò le mani sui miei fianchi, famelico di quel tocco, poi le trascinò lungo il mio corpo e afferrò le mie mani.
Inspiegabile, quella sensazione di benessere che regalava ogni volta che mi sfiorava. Lasciai le redini della situazione a lui, e mi abbandonai totalmente e incondizionatamente ai battiti accelerati e il respiro mozzato.

Fuori Roma era sveglia da tanto, ma i suoni della vita aldilà nostre mura, venivano coperti dai nostri sospiri.

"Buongiorno." Sorrise baciandomi, cercando di riprendere fiato.

"Eh buongiorno." Sorrisi affondando le dita fra i suoi capelli.

"Ti terrei così tutto il giorno." Rispose baciandomi di nuovo.

"No, te prego... già così è stato importante."

"In che senso?" Mi guardò.

"Che ne so, manco un preavviso." Risi.

"Te serve un preavviso?"

"Eh, credimi è sempre troppo intenso."

"Troppo intenso... capisco che intendi." Sorrise baciandomi lentamente.
Lo girai, spostandolo sotto di me.

"Che hai deciso? Oggi facciamo un bambino?" Chiese ridendo.

"Non sarebbe mica da escludere." Mi mossi leggermente su di lui, posando le labbra contro il suo petto.

"Se continui è sicuro."

"Ssssh." Sussurrai baciandolo. Con le mani sul suo petto, mi presi ciò che in precedenza avevo lasciato a lui. Il controllo.

"È il compleanno di Ludo oggi." Nic dopo la doccia si sdraiò sul divano.

"Mmmh. Sì." Risposi sorseggiando il caffè.

"Ali'! Che cazzo però. Se te lamenti che te fa male lo stomaco, te do il resto!"

"Non è il caffè che mi fa male." Risposi sedendomi al suo fianco.

"No eh! Che testarda." Scosse la testa lasciando che mi sdraiassi fra le sue gambe.

"Già ottobre! Vola il tempo." Bofonchiai guardando il cellulare.

"Ali', so' otto giorni che è ottobre." Rise.

"Gne gne gne. Devi fa gli auguri all'amore mio. Togliti." Gli scansai le mani da davanti il mio cellulare e lui rise di gusto.

"Pensavo fossi io l'amore tuo."

"Sì ovvio che sei tu, però lei è la mia dolce e tenera Lulu!"

"Dolce e tenera seguito da Lulu? Non stiamo a parla della stessa Ludovica." Sorrise.

"È dolce, lo maschera, ma lo è." Cominciai a scrivere e Nic annuì abbandonando la testa sulla spalliera del divano.

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