𝑁𝑜𝑛 𝑚𝑖 𝑎𝑣𝑒𝑡𝑒 𝑓𝑎𝑡𝑡𝑜 𝑛𝑖𝑒𝑛𝑡𝑒.

712 18 5
                                    

Alice pov.

ll clima per quanto si provava a far finta di niente, non era più lo stesso di prima. Nei confrontii di Fabrizio e Ermal, i colleghi si erano resi più distanti, alcuni erano rimasti al loro fianco, altri ci parlavano se proprio non potevano evitarlo, ed altri ancora, li evitavano e basta.

E mentre eravamo in attesa che iniziasse la gara dei giovani, Fabrizio e Ermal erano nella nostra stanza.

"Ali." Niccolò mi chiamò dolcemente, gli feci cenno di andare fuori e lui eseguì.

"Andrà tutto bene. Te lo prometto." Sussurrai abbracciandolo.

"Dammi la mano. Ti prego, sento di non farcela." Sussurrò guardandomi negli occhi.

"Ce la fai, ce la fai." Promisi baciandolo. Ricambiò tirandomi a sé, come se in quel momento fosse ossigeno. Lasciò scivolare le mani lungo i miei fianchi, sembrava mi stesse esplorando quando si staccò.

"Scusami Alice." Bofonchiò imbarazzato.

"Non scusarti. Io sto con te, io sono con te." Promisi accarezzandogli il viso, mi baciò di nuovo facendomi poggiare la schiena contro il muro. Il respiro mozzato, il cuore a mille.

"Nicco, ei. Ascoltami... reputi che debba urlarti solo il palco che sei fantastico?" Chiesi sorridendo.

"No, tu non urli sei fantastico." Rispose sorridendo.

"Gnomo." Lo abbracciai e lui ricambiò.

"Sei più gnoma tu." Sorrise fra i miei capelli lasciandoci un bacio.

"Vero." Lo guardai e lui tirò su il mio mento con l'indice, per lasciarmi un tenerissimo bacio.

"Come porta fortuna." Posai le labbra sulla chiave appesa al suo collo e lui annuì tornando in stanza. Jacopo, il suo manager lo portò via da noi.

Lo strazio era iniziato, ora sarebbe stata una tortura fino alla fine della sua esibizione.

Baglioni iniziò a cantare sul palco, ed io uscii a fumare poggiando la testa sul muro freddo. Mi accarezzai le labbra delicatamente, ripensando ai baci di poco prima.

Tornai nella stanza sotto gli occhi di tutti, mi misi seduta al posto che per due giorni aveva occupato Niccolò.

Annunciarono i codici dei quattro ragazzi in gara, e tutti segnarono 23 sul cellulare.

Dopo Mudimbi e Eva venne annunciato Niccolò. A disprezzo di ciò che aveva da dire Sara, mi spostai davanti lo schermo in ginocchio.

Il video di presentazione di quando l'avevo accompagnato riempì lo schermo.

"Per me essere qui stasera, sul palco dell'Ariston è un grande orgoglio, un grande onore. Senza retorica, è veramente un grande onore perché ho visto sempre il palco dell'Ariston come un palco inarrivabile, per me essere qui è una soddisfazione grandissima. Spero che sia l'inizio di una grande avventura." Riascoltai quelle parole come un salto nel tempo, a quando eravamo costellati da dubbi. Ed ora, forti del nostro sentimento avremmo affrontato qualsiasi cosa.

"Tie' me pare Steve Wonder co' 'st'occhialetto." Tiziano lo prese in giro causando ilarità generale.

L'emozione nella sua voce la rese più roca. Gli occhi lucidi, la tensione al primo ritornello si sciolse e mangiò il palco.

"E andiamo." Sussurrai tra me e me, nel vederlo sicuro. Aveva domato il palco. Un inchino, un sorriso soddisfatto e un bacio alla chiave che aveva al collo.

Ero fiera, fiera di come aveva domato l'emozione rendendola incanto. Anna si asciugò le lacrime che sopraggiungevano sul suo viso a tutta velocità. E fra tutti i presenti, intenti a manifestare la felicità per quel ragazzo sul palco dell'Ariston, c'era Sara che sbadigliava annoiata mentre si limava un'unghia.

Ovunque tu sia.-𝒰𝓁𝓉𝒾𝓂𝑜.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora