𝑄𝑢𝑒𝑠𝑡𝑖 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑟𝑑𝑖 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑓𝑖𝑎𝑚𝑚𝑒.

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Alice Pov.

Alice Pov

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Alice Pov.

Alle dieci scesi di sotto,  un po' come nei cartoni animati sentii l'angelo picchiettare la spalla e chiedermi di perdonarlo, mentre il diavoletto con il forcone mi intimava di non farlo.

Salii nella sua macchina, il sorriso vince sempre. Mi dispiace diavoletto, per stavolta è andata così.

Posò la tempia al poggiatesta, l'espressione colpevole e le labbra increspate in un insolito sorriso. Impacciato e anche un po' intimidito.

"Auguri." Gli baciai la guancia e lui ricambiò.

"Grazie." Rispose in un sussurro.

"Vuoi continuare a guardarmi così o possiamo andare?" Chiesi fingendo sicurezza.

"Andiamo. Ti porto a fare un giro dentro la mia vita." Rispose mettendo in moto. Mi sentii tremare le gambe.

Rimasi in silenzio per tutto il tragitto, e quando arrivammo fuori c'era Adriano.

"Ciao Adri." Lo salutai dandogli due baci sulle guance e lui mi tenne la vita.

"Vieni?" Niccolò lo tuonò.

"Geloso eh." Lo presi in giro seguendolo.

"Questa è Honiro." Decise di ignorarmi e illustrare la sua casa discografica. Non mi uscì neanche una parola. Nemmeno una.

"Mirko. Piacere." Un ragazzo mi venne incontro.

"Alic..." Tesi la mano e Niccolò la afferrò al posto del suo amico, collega o che so io.

"Dai che devo fare una cosa importante." Mi tenne per mano, destreggiandosi tra saluti e scherzi amichevoli.

"Oh era ora." Un ragazzo fece segno dell'orologio al polso, Niccolò rise.

"Metti il silenzioso al cellulare, bella bionda." Niccolò mi accarezzò il mento, ed io capendo cosa stesse per fare, sentii realmente le farfalle nello stomaco fare le valige e andare via.

"Bellissima. Io sono Giorgio." Allungò una mano.

"Oddio, ma che c'avete? Stavo in ritardo no? Dai." Niccolò lo girò verso i microfoni, ed io risi nel vederlo geloso. Fecero un cenno infilando le cuffie, e da lì parti la musica. Dolce e lenta.

"E fumavamo guardando le stelle.

Ora qualcuno fa parte di quelle;

Questi ricordi sono come fiamme

Ancora bruciano sulla mia pelle.

E fumo ancora guardando le stelle

E questa sera è una sera di quelle;

Mi portò dentro tutto quanto,

Le mie vittorie più dure, le mie sconfitte più belle."

La cantò ed io mi persi ad ascoltare la sua voce, ecco, potevo essere arrabbiata quanto volevo, ma la me innamorata di lui, puntava i piedi contro l'orgogliosa.

Ovunque tu sia.-𝒰𝓁𝓉𝒾𝓂𝑜.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora