12.

16 4 2
                                    

Arriviamo in ospedale e ci fiondiamo nella stanza della nonna di San. Non appena entriamo la vediamo sul letto, senza forze e i suoi occhi sono socchiusi, mentre continua a respirare con la bocca aperta.

San cerca di risvegliare la nonna, così da parlarle ma niente da fare.
Vedo entrare dalla porta il preside e il vicepreside, si avvicinano alla nonna e il preside domanda «Come sta?» uno dei medici lo guarda e risponde con il solito tono freddo dei medici, ma purtroppo non presto attenzione a quello che dice.

La nonna accarezza il volto di San e comincia a dire «Papà...» continua a chiamare il papà, ma per i primi tentativi San cerca di smentire dopodiché ci pensa un po' le dà corda «Sì sono io. Sono qui, non ti preoccupare».

«Ti voglio bene, papà.» la nonna gli dice mentre continua ad accarezzargli il volto, ma poi si fa silenziosa, dopo che San le dice «Anche io ti voglio bene. Tanto bene».

La nonna chiude gli occhi e non risponde più a niente, il suono del monitor rieccheggia nella stanza, il medico incoraggia San di uscire un momento dalla stanza, così da lasciarla riposare ma San rifiuta e si siede accanto a lei, mentre le mantiene la mano.

San stringe le mani rugose e magre della nonna, comincia a piangere e le chiede «Nonna... nonna, ti prego, apri gli occhi. Aprili.» ma lei lo risponde senza guardarlo, domandandogli «Chi sei?» San comincia a piangere ancor di più nel sentirsi fare quella domanda.

«Sono io, sono San. Il piccolo Sannie. Ti prego nonna, non andartene.» comincia a parlarle mentre piange.

Stiamo lì per qualche oretta, in silenzio... ormai è diventato assordante che non so per quanto possa rimanere in quella situazione. Guardo San che comincia ad accarezzare la mano della nonna, mentre quest'ultima sembra di star dormendo.

Dopo qualche altro minuto, la nonna comincia a parlare improvvisamente ma non sembrano essere delle parole di senso compiuto. San si avvicina immediatamente, come il resto delle persone presenti.

Poco dopo dei medici cominciano a circondare il letto della nonna di San, mentre quest'ultimo cerca con tutte le forze di rimanere con lei, ma i medici continuano a spingerlo via.

Continuano a controllare i parametri, dopo un po' il suono del monitor esegue un suono continuo... San cade sulle ginocchia e si avvicina al letto, mentre continua a piangere senza sosta e comincia a boccheggiare in cerca d'aria.

Cercano di rianimarla in tutti i modi ma poco dopo uno dei medici dice «Ora del decesso 20:18.» il medico le alza il lenzuolo fino al volto e rimane in silenzio.

Mi avvicino a San mentre piange sulle mani della nonna, le parla tra le lacrime «Nonna... ti voglio bene, non puoi andartene... non lasciarmi...» ma i medici annunciano la morte della nonna...

San continua a piangere senza sosta, rischiando di urlare, ma poi si siede con le ginocchia sul petto e mette la testa tra le gambe.
Abbraccio San che continua a piangere, così come Wooyoung e anche il preside, con il vicepreside.

Rimaniamo in sala d'attesa per qualche minuto ma, non appena un dottore esce dalla sala della nonna di San, quest'ultimo gli si fionda addosso.

«È tutta colpa vostra! Tutta colpa vostra e di quello stronzo di Haesung!» San gli urla addosso, afferrandogli il camice e metterlo con la schiena contro il muro del corridoio.

Cerco di fermarlo e lo tranquillizzo, rimettendolo seduto ma davvero non riesco a gestire tutta questa situazione... è stato troppo brutto vedere la nonna di San che si spegne davanti ai miei occhi.

Gli tengo compagnia finché non rischio di addormentarmi sulla spalla di San, ma lui mi sveglia e, tirando su col naso, mi dice «Marianna vieni, ti accompagno a casa.» ma scuoto la testa e, tranquillizzo, dicendogli «Non ti preoccupare, posso tornare a casa da sola. Tu torna a casa, mi raccomando. Messaggiami non appena arrivi».

Lui annuisce, gli do un ultimo bacio sulle labbra dopodiché gli sussurro «Mi raccomando messaggiami, non farmi stare con il pensiero.» lui sorride leggermente e annuisce nuovamente, così mi alzo e vado per tornare a casa.

Durante il tragitto vedo un ragazzo con un volto familiare, ma non gli vado vicino. Dopo qualche secondo, è lui a fare il primo passo. Si avvicina e mi domanda «Hey, sei Marianna, giusto?» annuisco ma poi aggiungo «Chi vuole saperlo?».

Lui va per presentarsi, mi porge la mano e mi dice «Sono Namjoon, il barista che lavorava in quella discoteca dove poi è scoppiata la rissa.» ecco perché sembrava familiare, così gli domando «Ah ora mi ricordo. Succede qualcosa?» ma lui si unisce a me nel camminare e mi risponde «Niente, volevo soltanto presentarmi».

Continuiamo a camminare insieme e gli domando «Hai intenzione di rapirmi?» ma lui si mette a ridere, tranquillizzandomi «No, niente di tutto ciò. Voglio solo farti compagnia. Lo faccio perché conosco tuo fratello, quindi non potrei mai farti del male».

Finisco con il fidarmi e mi lascio accompagnare da Namjoon.
«Frequenti la HIU, giusto?» mi domanda improvvisamente, così lo guardo e annuisco, dopodiché lui mi guarda sorpreso e continua «Come mai non ti ho mai vista?» così lo rispondo con sincerità «Frequento la facoltà di medicina».

Namjoon sembra annuire e così gli ricambio la domanda «E tu? Che facoltà hai scelto?» lui mi guarda con le mani nel cappotto lungo e mi dice «Ho scelto giurisprudenza.» emetto un suono di dispiacere quando sento pronunciare quella facoltà.

Mi avvicino e, scherzando, gli do una pacca sulla spalla dicendogli «Mi dispiace.» ci mettiamo a ridere, mentre lui mi domanda «Perché?» così gli rispondo ancora tra le lacrime «Hai avuto un grande coraggio nel scegliere giurisprudenza, hai tutta la mia stima».

Continuiamo a ridere finché non arrivo a casa, vedo anche Desi arrivare insieme a Tonia. Guardo Namjoon e gli dico «Bene, sono arrivata a casa. Ora puoi andare.» ma lui insiste sul non lasciarmi sola, dicendomi «Non posso lasciarti ora, posso aspettare che tu entra a casa».

Lo tranquillizzo e gli faccio notare «Stanno arrivando le mie amiche. Grazie mille per avermi accompagnato, mi ha fatto piacere fare due semplici chiacchiere.» ma lui non va via finché non mi dà il suo account per KakaoTalk, così mi sorride e mi saluta con un occhiolino, dicendomi «Ci vediamo domani».

Lo vedo allontanarsi e mi unisco con Desi e Tonia, per poi rientrare in casa.
Flashback Ends

How Can I Know?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora