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Arriviamo in camera da letto e sta per poggiarmi sul materasso, ma sento la porta aprirsi e si allontana subito, come la scorsa volta.

Andiamo verso il salotto, accompagno così Jackson alla porta e ci salutiamo «Ci vediamo la sera del ballo, così che possa accompagnarti.» dopodiché saluta le ragazze e continua per la sua strada.

Una volta che chiudo la porta, vedo lo sguardo di tutt'e tre che cominciano a farmi domande con soltanto lo sguardo, dopodiché passano alle parole «Cos'è successo? Cosa stavate facendo nelle camere?».

«Non stavamo facendo nulla, volevo fargli vedere il vestito che ho comprato.» rispondo subito mettendomi sulla difensiva, ma le domande continuano. «Sei sicuro che volevi mostrargli il vestito e non come si toglie?» mi chiede Tonia con la sua solita verve comica, ma una volta lanciatogli un'occhiata, comincia a ridere.

«Voi avete scelto i vostri vestiti?» le chiedo, cercando di cambiare argomento, mentre Desi prende tutte le buste e replica «Sì, ma ci vedrai alla sera del ballo.»

Alzo gli occhi al cielo, una volta che avevo la possibilità di guardarli, non posso. «Chi ti ha convinto?» le chiedo poco dopo, ma lei sembra non esserne al corrente.

«Perché dovrebbero convincermi? È una mia scelta.» mi fa infine, andando a riponere le buste nei rispettivi armadi. «Cambiando argomento...» continuo a cambiare argomento per non parlare di me e Jackson, ma Marianna mi interrompe «Cambiando argomento, cosa succede tra te e Jackson? C'è qualcosa?».

La guardo nel modo più freddamente possibile e le faccio «Non c'è niente di niente, come ve lo devo dire?» riprendo così il discorso «Cambiando discorso, stavo dicendo, siamo sicuri che abbiamo tutto ciò che serve per tornare in Italia?».

«Cosa più importante sono i biglietti. Tonia?» chiedo conferma a quest'ultima che mi guarda, annuendo, specificando «Ho ordinato i biglietti, dovrebbero consegnarli stasera».

Mi metto l'anima in pace e comincio a cucinare a qualcosa da mangiare, con l'aiuto delle ragazze. «Avete visto per caso qualcosa di strano per quanto riguarda Chan?» chiedo mentre taglio le verdure.

«No, perché?» replica Desi continuando chiedendo, così racconto quello che ho visto «Quando siamo tornati dalla gita, mi ha detto che aveva una 'rimpatriata' con una sua vecchia amica. L'ho visto poi baciare una ragazza nei corridoi della scuola».

«Beh se vogliamo essere corretti, è meglio dire che lei l'ha baciato, ma lui non ha opposto resistenza.» mi correggo subito dopo, mentre le ragazze restano ad ascoltare interessate, però non ne sanno niente.

Noto le ragazze scambiarsi delle occhiate mentre getto le verdure nell'acqua bollente. Le guardo preoccupato e domando «Cosa succede? Ho sbagliato a gettarle così presto?» ma mi fanno cenno di non preoccuparsi, scambiandosi altre occhiate.

«Perché sembra che stiate confabulando contro di me?» chiedo a tutt'e tre, aspettandomi una risposta soddisfacente, ma ottengo un cenno di non preoccuparmi, una leggera risata e mi dicono «Non è niente».

«Vi siete scambiate gli sguardi, cosa succede?» insisto così sulla mia opinione, ma Tonia replica «Non è vero.» così le guardo una ad una e domando «Cosa state facendo? Volete farmi vittima del gaslighting?».

Marianna mi guarda e conclude la discussione «Ci siamo viste perché sappiamo i nostri vestiti, mentre tu no. Stavo per rivelarti un dettaglio, ma mi sono trattenuta.» rimango ancora un po' a guardarle, poi annuisco convinto e ribadisco «Sono vittima di gaslighting.» mi allontano poi facendo il finto offeso.

[…]

«Cosa fai?» mi chiede Desi entrando nella stanza, mentre continuo a riordinare tutti gli indizi a nostra disposizione su una tavola di sughero.

Le faccio cenno e replico «Sto cercando di capirci qualcosa... voglio tornare in Italia senza avere nessun pensiero a riguardo, completamente dedicato al rilassamento.» fisso ancora un po' la tavola con tutti gli indizi, le lettere, le foto, gli indirizzi, le chiavi e il pezzo di stoffa.

«Mancano altri indirizzi da controllare. Pensi che dovremmo controllarli?» mi chiede d'un tratto, controllando poi la lista degli indirizzi. Passo la mano tra i capelli, ricordando «Vorrei, ma una parte di me sembra non voler continuare».

«Non sappiamo cosa potremmo trovare o chi.» aggiungo subito dopo, ma lei subito mi fa «Beh non credi che sia meglio cercare? Via il dente, via il dolore, no?» annuisco sapendo che sia la cosa giusta.

«Va bene allora, prepariamoci e andiamo a controllare.» esordisco prima di uscire dalla stanza ed avvisare Marianna e Tonia, ma Marianna mi propone «Non è meglio se io e Tonia rimaniamo qui? Per cautela».

Accenno un segno di consenso e così mi preparo ad uscire con Desi per cercare altri indizi in quegli indirizzi. Ringraziando al cielo sono abbastanza vicini così almeno ci metteremo meno tempo.

[…]

Ci fermiamo in mezzo ad una strada sterrata, controllo meglio l'indirizzo e, confuso, le dico «Siamo arrivati.» ci guardiamo intorno e Desi esordisce «Sei sicuro? Qui non c'è niente, solo una strada sterrata ed erba».

Faccio spallucce e, continuando a guardarmi intorno, le dico «Forse dobbiamo cercare nell'erba, oppure c'è qualcosa nascosto da qualche parte.» ma nemmeno il tempo di cercare, mi arriva un messaggio dal contatto misterioso.

"Vedo che sei arrivato al prossimo indirizzo. Sicuramente ti starai domandando se sia uno scherzo, ma non è così." inizia così la conversazione, poi mi scrive subito "Lascia che ti spieghi meglio le cose come stanno, quello che dovete cercare è una piccola casetta di legno. Dentro troverai altri indizi".

Non riesco a rispondergli, anche se ci provo, non invia nessun messaggio, dandomi "Errore di invio: tocca per riprovare" tocco svariate volte ma non riesco.

Cominciamo a camminare in cerca di questa casetta, ma sembra essere soltanto uno scherzo... dopotutto perché non riesco a mandargli un messaggio? sicuramente sarà uno scherzo.

Dopo qualche ora di ricerca di camminare in mezzo al nulla, riesco a vedere una piccola capannina abbandonata. «Desi, eccola!» urlo all'improvviso, correndo subito verso l'edificio.

Entro subito alla ricerca, ma vengo investito da tanfo quasi insopportabile di chiuso e vecchiume. «Pensavo di essere pronto.» esco reggendomi sulle ginocchia, boccheggiando per aria.

«Credo che sia meglio entrare con cautela.» mi avverte Desi con una certa risata, dovuta al mio quasi vomitare dalla puzza, così entro lentamente con l'intento di cercare un indizio.

La ricerca si prolunga per un bel po', quasi un'oretta, finché Desi mi si avvicina e mi mostra un biglietto con una foto. "Ricordi questi fiori?" leggo sul foglietto di carta, mentre la foto ritrae un mazzo di fiori, giro la polaroid e leggo "Mi manchi tanto. Penso sempre a te. Baci baci".

Non appena guardo meglio quei maledetti fiori, ricordo il giorno in cui sono arrivati a casa di Jungkook prima della mia partenza, facendoci quasi litigare... «Questi sono i fiori che stavano quasi facendo litigare me e Jungkook, prima della mia partenza.» la porto al corrente sull'avvenimento, poi continuo.

«Il fioraio mi consegnò questi fiori e c'era un biglietto, che diceva le stesse parole del retro della foto. Domandai a lui, ma mi disse che non ne sapeva nulla.» quasi rido nel ricordare e un momento di pausa mi zittisce, portandomi alla superficie tutti i miei sentimenti che provavo, facendosi sempre più vividi.

«Pensi davvero che sia la stessa persona? Degli altri indizi intendo.» mi chiede Desi dubbiosa, ma mostro una leggera smorfia, replicando «Non credo, ma potrebbe essere. Ho imparato a non dare nulla per scontato».

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