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«Perfetto proprio. Vedo che ognuno di noi ha trovato un ragazzo. C'è chi ne ha uno e chi cinque, ma questo non è un problema.» gli dico, evidenziando l'ultima frase guardando Tonia, che comincia a ridacchiare contagiando tutti.

«Dai ragazzi. Andiamo a dormire, domani dobbiamo andare...» Tonia dice con tono lamentoso, ma viene interrotta dall'arrivo dei messaggi sui nostri cellulari.

Prendo il cellulare e noto che è una notifica che arriva dalla scuola, dice che la scuola rimarrà chiusa ma non specifica la causa, può essere per la morte della nonna di San... ma cosa c'entra il preside? perché c'era anche il preside e il vicepreside nella stanza della nonna di San?

Mi stiracchio sbadigliando, poi assonnato dico «Ragazze, io vado a dormire.» le saluto per poi andare in camera mia e tuffarmi sul letto, dopodiché mi infilo sotto le coperte.

In men che non si dica mi addormento, scivolando lentamente nel mondo nei sogni.

Mi sveglio per colpa della sveglia e comincio a maledire di non averla disattivata, la sera prima.

Mi alzo dal letto controvoglia, siccome non riesco più a trovare sonno. Vado in cucina, notando che sono l'unico ad essere sveglio, dopodiché controllo meglio l'orario... sono le sette... davvero? beh mi fa piacere di essermi svegliato presto, ma non così tanto... cosa devo fare? devo tirare fuori il pane?

Mi arriva un messaggio da Apo, prendo il cellulare e visualizzo "Hey Andrea. Scusami se ti messaggio a quest'ora, ma volevo domandarti se ti andasse fare colazione con me." sorrido nel leggere il messaggio.

"Hey Apo. Non scusarti, mi sono svegliato ugualmente grazie alla sveglia... o a causa. Per me va benissimo. Ci vediamo dal bar Myung-Dae." gli rispondo, dopodiché scrivo un post-it da lasciare alle ragazze "Ragazze io vado a fare colazione con Apo. Ci vediamo".

Mi preparo velocemente e, dopo essermi vestito, esco di casa e comincio ad incamminarmi verso il bar Myung-Dae; ma non appena esco dal cancello di casa, vedo la macchina di Apo che mi viene vicino, suona il clacson, abbassa il finestrino e domanda «Scusi ma stavo cercando un ragazzo italiano che dovevo incontrare, sa dirmi se l'ha visto?».

Mi metto a ridere nel vederlo lì, poi mi invita a salire in macchina, così mi metto comodo di fianco al posto del guidatore.

«Ti avevo detto che ci saremmo dovuti vedere lì.» gli ricordo con un sorriso ma lui mi sorride soltanto, senza rispondermi.

Arriviamo a destinazione, lo vedo correre fuori dalla macchina solo per aprirmi la portiera. Lo ringrazio, ma poi mi apre la porta del bar, lo ringrazio ancora una volta.

Prendiamo posto e vedo subito Johnny che ci viene vicino «Cosa posso portarvi?» facciamo il nostro ordine per la colazione e cominciamo a parlare del più e del meno.

«Come mai mi hai chiesto di fare colazione insieme? È forse un appuntamento?» gli domando, evidenziando l'ultima domanda con uno sguardo malizioso, ma lui mi risponde ridendo «Ho saputo che la scuola fosse chiusa, ecco perché te l'ho chiesto».

Dopodiché si china verso di me e mi sussurra «Perché vuoi che questo sia un appuntamento?» mi avvicino anche io e gli rispondo con lo stesso tono di voce «Rispondi prima alla mia domanda, non puoi fregarmi».

Lo vedo sorridere e risponde onestamente «Beh se devo essere sincero, sì. Vorrei che questo fosse un appuntamento, ma dipende da te, può darsi che stai ancora superando la cosa con il tuo ex. - prende un leggero sospiro e continua - Ancora non me lo spiego».

Lo guardo incuriosito e gli domando più dettagli «Cosa non ti spieghi?» lui si poggia contro lo schienale della sedia e risponde sinceramente «Non riesco a spiegare il motivo per il quale ti ha tradito. Bisogna essere soltanto stupidi, ma tanto, per poterti tradire... ma non voglio rattristirti quindi cerchiamo di parlare d'altro».

Scuoto la testa e lo ringrazio sorridendo, poi continuo a dirgli «E tu? Non hai nessuno che ti faccia la corte? Sei così un bel ragazzo, non ci credo che nessuno ti corteggi.» lui continua a sorridermi e mi dice «Beh magari non ci crederai, ma no. Niente. Nessuno. Sembra proprio il far west, c'è anche la salsola che ruota in messo al deserto».

Comincio a ridere e continuo ad insistere, dicendo «Dai. Nemmeno in Tailandia? Niente?» lui mi guarda e risponde sinceramente «Beh sì, in Tailandia sono stato fidanzato ma poi ci siamo lasciati, poi sono venuto qui».

La situazione si fa più interessante che mai, così chiedo altre informazioni per saperne di più «Posso chiedere il perché?» ma lui mi risponde facendomi cenno di lasciar stare «Non vorrei parlarne, vorrei godermi questo momento con te e nessun'altro».

Cerco di non arrossire e continuiamo a parlare d'altro. «Beh a te? Quel ragazzo è stato il tuo primo o...» cerca di domandarmi ma lo rispondo direttamente «No. Non è stato il mio primo fidanzato, ma è stato il primo che mi ha tradito...».

Lo sento sospirare leggermente infastidito, ma poi mi dice «Non vorrei sembrarti invasivo ma sei un bel ragazzo, ma davvero non capisco il perché ti abbia tradito. Come ti si può tradire?».

Faccio spallucce e gli dico «Sinceramente non lo so nemmeno io... forse è stato per una mia mancanza, oppure per qualcosa che ho fatto o detto...» lui mi interrompe subito e mi ribadisce «No. Non dire queste cose. Non puoi assumerti la colpa di quello che ha fatto quel coglione».

«Grazie Apo. Sto cercando di superarlo... non mi sono ancora ripreso.» gli dico con un tono amareggiato. Lui mi prende la mano e mi accarezza il dorso con il pollice, dicendomi «Non ti preoccupare Andrea, prenditi tutto il tempo che vuoi».

Johnny ci consegna il nostro ordine e cominciamo a mangiare. Dopo qualche oretta che continuiamo a parlare, lui mi chiede «Volevo chiederti se ti andasse di uscire questa sera. Potrei portarti da qualche parte, che potrebbe farti bene».

Annuisco e, sorridendo, gli dico «Ma non è un appuntamento. È solo un'uscita.» lui annuisce e continuiamo a mangiare, ma non appena finiamo e ci alziamo vedo Jackson che entra nel bar e mi saluta «Hey Andrea».

Lo guardo e posso sentire il momento di imbarazzo tra di noi, sarà per quel bacio o per quello che è venuto dopo, ma si comincia a sentire un po' l'imbarazzo.

«Hey Jackson.» lo saluto nonostante tutto e lo abbraccio, mentre avvolgo le mie braccia attorno al suo collo, lui comincia a sfiorare i miei fianchi, come a non volermi toccare più del dovuto.

Non appena ci lasciamo dalla stretta, noto Jackson vedere Apo e il suo sguardo si trasforma letteralmente, proprio come quello di Apo. Sembrano increduli nel vedersi lì, ma perché? ora l'imbarazzo ha fatto spazio alla tensione.

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