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Salgo sul pullman con ore di sonno arretrate, non sono riuscito a dormire per niente, ogni volta che chiudevo gli occhi una piccola visione mi veniva alla mente... ho paura di star impazzendo.

Prendo il cellulare per chiuderlo, ma non appena lo sblocco, noto un messaggio dal solito contatto. "Assumiti le conseguenze delle tue azioni. Non esiterò a dirti: te l'avevo detto." mi scrive, lo visualizzo ma non rispondo minimamente, questa è l'unica cosa che vuole la mia mente in questo momento.

Spengo il cellulare e poggio la testa vicino al finestrino, chiudendo gli occhi e cercando di recuperare un po' di sonno, ma sembra impossibile... riesco ancora a sentire l'impressione di quel bacio.

«Dove sei stato ieri sera?» mi chiede Beom Seok incuriosito, continuando subito dopo «Volevo scusarmi per quello che è successo con Jungkook».

Cerco di cambiare discorso con un'altra domanda «Dimmi solo una cosa, è vero tutto quello che mi ha detto? Eri davvero così?» lui sembra pensare a cosa dire, poi risponde con voce bassa «Sì... lo ero, però sai, sono cresciuto e cambiato tantissimo dall'ultima volta».

«Ora rispondi alla mia domanda? Dove sei stato ieri sera?» mi chiede ancora una volta, ostinato nel ricevere una risposta. Ci penso leggermente ma dopotutto se gli dico una mezza verità, resta pur sempre una verità, giusto?

«Sono stato a guardare la luna. Non avevo per niente sonno, così sono rimasto a guardare la luna, che aveva un aspetto magnifico.» in fin dei conti decido di tagliare solo la parte con Yunho, così almeno ho la coscienza pulita e non vengo tormentato da quest'ultima.

[…]

Arriviamo finalmente a destinazione, ma prima di andare via, sento chiamarmi «Andrea, prima di andare, puoi accompagnarmi al mio armadietto?» vedo Desi che mi chiede, mostrandomi poi un biglietto, dicendomi «Questo l'ho trovato ieri sera, prima di andare a letto».

Mi giro verso Tonia e Marianna, ma la prima subito mi dice «Bible mi ha invitato a casa sua. Ci vediamo stasera a casa.» così la vedo allontanarsi, mentre Marianna mi dice «Io invece vado con Seonghwa a bere qualcosa, ci vediamo più tardi».

«Bene, ora siamo rimasti solo io e te. Andiamo a scoprire chi è questo spasimante segreto.» esordisco, tornando a guardare Desi. Entriamo in scuola e ci avviciniamo al suo armadietto, che non appena apre, trova un biglietto anche lì dentro.

«Mi troverai illuminato da luci artificiali, davanti a mille fantasmi e del tessuto rosso a mettere fine alla mia vita.» legge subito il contenuto di quel foglietto e subito comincio a pensare. «Cosa intende dire?» le chiedo, continuando a pensare al suo indovinello.

«Da quando in qua sono tornati di moda gli indovinelli? Sembrava che li avessimo scampati e invece eccoli qui.» continuo lamentandomi poco dopo, un po' per la mancanza di riposo e un po' per l'indovinello, e il mio trascorso con questo genere di cose.

«Non dimenticarti che dobbiamo controllare anche gli indirizzi di quella lettera.» continuo a parlargli come se niente fosse, una volta controllato che nessuno passi per di là, mentre Desi è impegnata a ripetere più e più volte il testo.

«Qui dice che si trova illuminato da luci artificiali... un posto con luci artificiali...» continua a pensare, mentre poggio la schiena contro gli armadietti e cerco di contribuire per quanto possa.

«E se fosse uno degli indirizzi scritti nella lettera?» si chiede Desi, aspettandosi un'opinione, ma subito le dico «Io non lo farei mai. Questo è l'ultimo giorno del festival e sicuramente non vuole portarla per le lunghe».

«Perché non poteva scrivere più chiaramente? Perché non poteva essere più esplicito? Poteva benissimo scrivere "mi trovo qui", così la situazione si risolveva subito.» continuo a lamentarmi ma non sembra dare fastidio, continuo comunque a spremere le meningi tentando tutto quello che posso.

La vedo ispezionare ancora un po' il biglietto e mi dice «Dobbiamo cercare un posto che abbia luci artificiali e un tessuto rosso. I fantasmi mi mandano fuori strada.» dopodiché aggiunge «Poteva essere la stanza per sviluppare le foto, ma manca il tessuto rosso».

«Potrebbe essere l'aula magna? C'è il tappeto rosso, le luci artificiali e magari per fantasmi, intende i posti vuoti.» le dico seguito da un sospiro stanco.

Ci dirigiamo subito nell'aula magna vuota, ma non troviamo nessuno, così comincio a pensare con tutta la testa, lasciando perdere altri pensieri.

«Potrebbe esserci un messaggio nascosto. Dice che è illuminato da luci artificiali, ci sono fantasmi e un tessuto rosso per mettere fine alla sua vita.» ripeto ancora una volta il testo per averlo più chiaramente nella mente. Alzo le sopracciglia per aver trovato la soluzione, forse.

«Seguimi, so dov'è.» comincio a correre, dirigendomi nel posto descritto dal biglietto. «È il teatro. Illuminato dai riflettori, i fantasmi sono i posti a sedere, mentre il tessuto è il sipario.» spero di risolvere il mistero e

[…]

Non appena entriamo dentro, possiamo scorgere una persona sul palco. Il suo abbigliamento sembra ricordarmi il fantasma dell'opera, un mantello nero che gli arriva ai piedi, che copre un completo interamente nero, fatta eccezione per la classica maschera del fantasma.

La invito ad andargli vicino per scoprire chi sia, mentre mi nascondo in un posto nelle ultime file. Cerco di assicurarmi di poter sentire tutto quello che potrebbero dire, ringraziando la struttura di com'è stato costruito il teatro.

«Pensavo non arrivassi più, ero preoccupato.» improvvisamente il ragazzo parla, camuffando la voce con un tono più grave, in modo che non possa essere riconosciuto.

«C'ho messo un po', ma ora voglio vedere chi sei.» sento chiaramente Desi parlare, invitando poi il suo ammiratore a voltarsi. Una volta che il ragazzo fa come gli è stato chiesto, Desi sembra rimanere senza parole.

«Minghao?» chiede come se quasi non credesse ai suoi occhi, così il ragazzo sorride annuendo. «Mi hai trovato.» esordisce dopodiché prende una peonia dall'interno del suo costume.

Desi rimane letteralmente senza parole, dal suo linguaggio del corpo riesco a capire che non sa cosa dire. «Minghao... vorrei che...» cerca di trovare le parole adatte nel minor tempo possibile, ma la interrompe e la rassicura «Non ti preoccupare. Lo so, dobbiamo prima conoscerci di più e poi possiamo pensarci, ma mi piaci, volevo dirtelo».

Sento il mio telefono vibrare e ringrazio al cielo di aver tolto la suoneria, poi subito noto un nuovo messaggio. "Sta' attento alle conseguenze. Avrai ciò che vuoi, ma sei sicuro di poter affrontare il prezzo?" lo stesso contatto mi scrive ancora una volta, e subito mi ricordo delle chiavi.

«Volevo invitarti ad un appuntamento, se ti va.» le chiede Minghao, così annuisce in risposta e cerco di trattenere l'emozione per quanto possa, ma mi ritrovo ad uscire dal teatro.

Il cellulare comincia a squillare e noto ancora lo stesso numero, così rispondo tirando un respiro profondo. «Cosa c'è?» subito chiedo al misterioso "personaggio" che ha deciso di contribuire alla mia distruzione.

«È inutile che ignori i miei avvertimenti, ti ricordo solo che sto cercando di aiutarti, dopotutto mi devi molto.» mi dice con la solita voce camuffata, assumendo un tono leggermente più finto della scorsa volta.

«Non ho niente, cosa vuoi?» gli chiedo quasi urlando, ma subito cerco di controllare il tono per non indisporre la persona dall'altro capo del telefono.

«Non chiedo molto, una cosa del tutto simbolica. Voglio che tu faccia più attenzione alle tue amicizie, alcune possono trascinarti all'inferno, mentre altre possono salvarti.» conclude così la chiamata, lasciandomi ancor di più perplesso.

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