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«Va bene.» le risponde quasi rassegnato, così facendo Seo Hyeon comincia ad esultare felice e, riservandomi un'occhiataccia, va via.

Sorrido mentre guardo Yunho che comincia a sospirare con lo sguardo basso, mi limito soltanto di accarezzargli il braccio ma poi dobbiamo ritornare in classe per concludere la giornata scolastica.

[...]

A fine giornata scolastica. Noto subito gli altri studenti che escono di scuola, mentre Jungkook mi ferma e attira la mia attenzione.

«Hey Andrea. Non vieni a vedere gli allenamenti?» mi domanda con tono curioso.

Lo guardo, ma il modo in cui mi guarda non riesco a dirgli di no, soprattutto a causa della mia coscienza... non riesco davvero a rifiutare e così replico «Va benissimo. Comincia ad andare, verrò subito».

Lo vedo allontanarsi e andare in palestra. Non appena rimango da solo, mi arriva un messaggio dallo stesso numero che mi contattò qualche giorno fa.

"Davvero credi che ti lascerò vivere in pace? Non sono solo io in tutto questo, ho le mie conoscenze che non vedono l'ora di conoscerti, ma tutto sarà fatto a tempo debito." mi scrive di punto in bianco.

L'ultima volta che mi scrisse, scoprii il tradimento di Jungkook, ora cosa vuole da me? vuole farmi scoprire?

Mi arriva improvvisamente una foto dall'account, dove mi vedo di spalle, così mi giro e mi dirigo subito nel posto dove è stata scattata, ma niente non c'è nessuno.

"So che stai morendo dalla voglia di conoscermi, ma non ancora. È troppo presto." aggiunge poco dopo. Davvero vuole farmi spazientire? perché sta succedendo tutto questo?

Mi dirigo così in palestra per sedermi sugli spalti e vedere i ragazzi che si allenano con il coach Lee.

Sento le ragazze che cominciano a parlare tra di loro, ma Desi mi dà un colpetto sulla spalla e sembra risvegliarmi.

«Hey Andrea, tutto bene?» mi domanda preoccupata, ma annuisco poco dopo. Comincio a guardare i ragazzi allenarsi e dico «Beh sono migliorati tantissimo rispetto alla scorsa volta».

Noto Tonia che è totalmente distratta e, stranamente, non presta attenzione a niente e nessuno. Se ne sta con la testa bassa e così le chiedo «A cosa stai pensando?».

Lei sembra risvegliarsi dai suoi pensieri e replica, mentre si massaggia le tempie. «Sto pensando che questa sera dovrò andare a fare la babysitter. Spero soltanto che sia una famiglia non troppo pretenziosa».

La consolo mentre comincio a ridacchiare e le dico «Non ti preoccupare, dai. Sicuramente sarà una famiglia fantastica.» e così sembra che l'umore di Tonia sia migliorato.

[...]

Gli allenamenti finiscono e aspetto i ragazzi, così almeno posso accompagnarli.

Dopo aver aspettato qualche minuto più del dovuto, comincio a vederli che vengono verso di me, mentre ridono e scherzano tra di loro.

«Dai ragazzi, dobbiamo focalizzarci per la prima partita che dovremmo affrontare.» riesco a sentire Namjoon che comincia a parlare con i ragazzi.

«Scusaci Andrea, ma il coach ci ha voluto parlare prima che andassimo. Ci ha appena rivelato i ruoli e la prima partita del campionato, che si terrà la prossima settimana.» comincia a raccontarmi tutto Taehyung che sorride soddisfatto del lavoro compiuto.

Ci dirigiamo a casa, finché non devo separare la strada dai ragazzi e avventurarmi da solo.

«Sicuro di voler proseguire da solo?» mi chiede preoccupato Yun-Ho. Effettivamente è una strada abbastanza buia, ma mi fingo tranquillo e, ridendo leggermente, lo tranquillizzo «Non ti preoccupare. Non appena arriverò a casa, vi contatterò».

Sembra che i tre moschettieri comincino a respirare tranquillamente, così le nostre strade si separano e io mi addentro per la strada poco illuminata e abbastanza cupa.

Ogni passo che faccio sembra riprodurre un eco che fa credere alla mia testa che qualcuno mi stia seguendo.

Il respiro comincia a farsi pesante e difficile. Per poco non dimentico come si cammina, ma fortunatamente non mi fermo e non cado.

Prendo il cellulare e comincio a contattare Apo. "Hey Apo. Mi terresti compagnia?" gli chiedo subito, con il timore di suonare supplicante.

"Hey Andrea, certo. Cosa succede?" mi risponde dopo pochi secondi, ma non mi dà il tempo di rispondergli che mi chiama direttamente.

«Andrea tutto bene?» dal suo tono di voce riesco a percepire la sua preoccupazione della situazione.

Non posso non ridere a quel tono, così tiro un sospiro di sollievo e replico, scandendo bene ogni singola sillaba. «Sto andando a casa ora. Tu dove sei?».

Lo sento ridacchiare nervosamente, forse avrà capito la situazione, e mi risponde «In questo momento sono in un posto. Vuoi che ti venga a prendere?».

«Non ti preoccupare, grazie. Aspettami lì.» gli dico per poi staccare sorridendo, poi per messaggio gli spiego tutta la questione.

«Hey.» mi sento chiamare alle spalle da una voce familiare, ma ci mancava pochissimo che non svenissi dalla paura improvvisa.

Vedo Jackson che mi si avvicina correndo e per poco non gli do uno schiaffo. «Ti rendi conto che potevo morire di infarto? Mi hai messo paura.» lo rimprovero con tono severo.

«Oh scusami. Ti ho visto da lontano e ho cercato di seguire il tuo passo, ma sembrava che tu stessi correndo.» si giustifica lui con il fiatone.

Mi metto a ridere, poi lo abbraccio e sospirando, gli sussurro «Grazie per essere qui.» ma poi mi scosto leggermente non appena sento la puzza di sigaro e whisky, che mi fa partire la tosse per asfissia.

«Vedo che hai fatto visita ai tuoi amici. Alcool e fumo.» il mio tono rassegnato sembra fargli nuovamente la predica. Lui sorride solamente imbarazzato e fa spallucce.

[…]

Continuiamo a camminare e mi domanda «Allora Tonia è a casa di un signore per fare la babysitter, mentre Desi e Marianna?».

«Desi credo che abbia un appuntamento con Minho, mentre Marianna non so cosa stia facendo. Fammela contattare.» prendo il cellulare e comincio a contattarla, per sicurezza contatto anche Desi e Tonia, quest'ultima per controllare come stia andando la sua serata coi bambini.

Solo Desi mi risponde quasi subito. "Sono al parco con Minghao. Quando torno a casa, ti racconto tutto." non appena la mia testa legge il messaggio, comincio a sclerare internamente perché non vedo l'ora di sapere tutti i particolari.

Arriviamo a casa, ma vedo che non c'è nessuno, siccome le luci sono ancora spente. Mi volto verso Jackson e gli propongo «Potresti entrare per farmi compagnia? Mi annoio da solo».

Lui mi guarda sorpreso e comincio a pregarlo «Dai per favore. Dai. Dai. Decidi tu il film».

Alla fine riesco a convincerlo, non che fosse così difficile, ma sembrava quasi come se volesse vedermi pregare.

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