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Arriviamo a casa e Marianna e Tonia subito ci investono, parlando in contemporanea «Dobbiamo dirvi delle cose.» ci fanno sedere sul solito divanetto, mentre non sappiamo chi ascoltare per prima.

«Inizio io.» esordisce Marianna, ma Tonia subito cerca di controbattere «No, è più importante quello che è successo a me. Devo assolutamente dirlo.» mentre io e Desi ci guardiamo ridendo, sapendo già dell'imminente guerra che sta per scoppiare.

«Va bene, inizia prima Tonia allora, poi dopo tocca a Marianna.» Desi estingue le fiamme prima che divampino in una guerra infinita.

Tonia's Flashback:
Non appena sento la porta chiudersi, mi arriva un messaggio da Bible ma non voglio rispondergli... non ha fatto altro che messaggiarmi e provare in tutti i modi di contattarmi.

Ricevo anche un altro messaggio da Yuta, che mi propone "Ti andrebbe di prendere qualcosa da bere?" più lo leggo e più ricordo che è stato anche lui a salvarmi... dopotutto non potrebbe farmi del male, altrimenti non mi avrebbe salvato e fatto scappare con Kazuma.

"Va bene, mi vieni a prendere a casa?" mi chiedo subito, ma legge subito il messaggio a quanto pare, rispondendomi di seguito "Sì, tra 5 minuti, sarò lì".

«Marianna!» la chiamo a gran voce, continuando poi «Devi aiutarmi a prepararmi, devo vedermi con Yuta.» avvicinandomi poi a lei e cominciando prima a truccarmi, dopodiché toccherà ai capelli.

[…]

Mentre mi sta facendo il parrucco, la vedo scrutare i messaggi e comincia ad urlare felicemente. «Piano piano, rischi di bruciarmi.» le faccio con tremenda paura di farmi male con quell'arma che ha nelle mani.

«Namjoon ha invitato anche me a bere qualcosa!» continua urlando, così le faccio «Lo so, ma non c'è bisogno di agitare quell'arma.» mi prendo una pausa poi aggiungo «Non vorrei mai trovarmi in una stanza sola con te e una piastra rovente».

Finisco col prepararmi e comincio ad aspettarlo seduta sul divanetto, ascoltando Marianna con musica latina a tutto volume, comincio così a sentire il timore che i passanti possano dire qualcosa in contrario.

Bussano poi alla porta e comincio ad impanicare, poi avverto Marianna «Devo andare, è Yuta.» sussurrando quasi sovreccitata, lei mi guarda senza parole e mi chiede «Ma hai aperto la porta?» la guardo e replico «Non ancora, ora la apro».

Una volta aperta la porta lo vedo che mi inquadra dalla testa ai piedi, complimentandosi «Stai benissimo.» così lo ringrazio con un cenno del capo e lo seguo fino alla macchina.

«Prima però dovremmo fare rifornimento di benzina.» esordisce poco dopo entrato nella macchina, mettendosi la cintura di sicurezza e gli faccio cenno di non preoccuparsi.

Arriviamo alla stazione di rifornimento e una volta avvicinatosi il benzinaio, mentre Yuta gli fa «Fammi il pieno.» così il ragazzo esegue l'ordine, mentre noto che continua a fissarmi le gambe esposte dal vestitino corto.

«Pensa a fare il tuo lavoro, se non vuoi andare altrove.» viene ripreso dal biondo al mio fianco, mettendo una mano poco sopra alle mie cosce, stando attento a non toccarmi e così subito distoglie lo sguardo portandolo altrove.

[…]

«Ho dimenticato di ringraziarti quando mi hai salvato.» ribadisco ancora, portando a galla quell'argomento, ma comincia a sospirare mostrandomi un sorriso.

«Non devi ringraziarmi, è stato un mio dovere. L'ho fatto per la persona che amo.» risponde subito dopo, mentre avvicina una sua mano alla mia, con il tentativo di incrociare le dita.

Ritraggo per un attimo la mano e subito la riporta verso di sé, ma poi si alza dicendomi «Vado un attimo in bagno.» sparendo poi appena oltre il corridoio.

Rimango ad aspettare qualche minuto, ma mi manda un messaggio "Potresti venire, mi serve aiuto." alla lettura del messaggio, la mia testa comincia a pensare di tutto e di più, ma mi convinco di andare.

Sto per avvicinarmi al bagno maschile, ma vengo tirata dentro a quello femminile, quasi non mi viene un infarto ma subito dopo tiene la porta chiusa.

«Allora? La tua risposta?» mi chiede facendo poi cenno vicino allo specchio dove c'è scritto "Vuoi venire al ballo con me?" con un rossetto rosso. Lo guardo senza parole per descrivere tutto ciò «L'hai scritto davvero tu? Mi stai invitando davvero al ballo?» gli chiedo quasi balbettando dalla sorpresa e dalla paura che possano scoprirci.

Annuisce in risposta e subito gli rispondo «Sì.» dopodiché mi prende per mano, lascia i contanti sul tavolo e mi porta in macchina. «È ora di andare che ti porta a divertirti a modo mio.» questo Yuta sembra totalmente diverso da quello che ricordo dell'anno scorso.

Mi porta subito in un poligono da tiro, facendomi «Resta al mio fianco, qui dentro sono bravi a fare gli stronzi.» annuisco così, prima di entrare, mentre Yuta saluta chiunque lì dentro.

Una volta entrati nel poligono, mi trovo in un ambiente totalmente nuovo. Non avevo mai partecipato a un'attività del genere e non aveva mai visto così tante armi e munizioni da vicino. Yuta, al contrario, sembrava molto a suo agio.

Rimango a guardare un po' indietro, osservando Yuta prendere il suo posto al poligono di tiro. Lo vedo prendere la sua pistola e puntare ai bersagli al centro del campo. Sperando di non fare brutta figura, decido di avvicinarsi e chiedo «Posso provare?» riferendomi a Yuta.

«Sei sicura?» mi domanda in risposta con un sorriso sulla faccia, quasi come se non vedesse l'ora di vedermi.

«Certo, tanto vale provare. Una volta che sono qui.» replico facendo spallucce, mostrandomi senza paura di manovrare una di quelle armi.

Yuta mi mette una di quelle armi nelle mani, si posiziona dietro di me, spiegandomi la posizione ideale per poter centrare il bersaglio in pieno.

Seguo attentamente tutte le indicazioni, tenendo la posizione in cui mi ha portato, infine, quando mi sento pronta, prendo la pistola e punto verso il bersaglio.

Premo il grilletto e un rumore assordante esce dall'arma, andando dritto verso il bersaglio, ringrazio di aver indossato le cuffie isolanti e gli occhiali protettivi. Non oso immaginare cosa sarebbe potuto succedere se non li avessi indossati. Non appena guardo il bersaglio noto che ho colpito abbastanza vicino al centro.

«È il suo primo colpo Yuta? Niente male per un bocconcino come lei.» un uomo tatuato mi guarda, mentre riporta una sigaretta tra le labbra, aspirando la nicotina.

«È la sua prima volta, lasciala stare.» subito mi difende con tono cauto ma serio, poi mi si avvicina, dandomi una pacca amichevole sulla spalla, aggiungendo «Ottimo colpo per essere il primo con una vera pistola».

Continuiamo a sparare per un altro po', cercando di migliorare ogni volta, facendo poi anche una mezza gara, finiamo col ridere e divertirci entrambi.

«Vieni sempre qui?» gli chiedo dopo essere usciti dal poligono, lui annuisce in silenzio, aggiungendo «Sì, sono sempre venuto qui per calmarmi.» così continua a raccontare.

«Prima venivo quasi ogni giorno, impiegando quasi tutta la giornata qui dentro, man mano sono venuto sempre meno, ora vengo qui solo una volta a settimana per non perdere l'abitudine.» mi fa sapere, dopodiché torniamo in macchina, pronti per tornare a casa.

«Ho vinto io comunque.» esordisce prima di mettere in moto, ma subito contrabbatto «Ma se hai mandato più colpi fuori bersaglio?» gli faccio ridendo, così aggiunge «Non sono stato io, sei stata tu quella a colpire il bianco del bersaglio, io ho c'entrato il rosso e il giallo».

Arriviamo a casa e così mi saluta con un sorriso al quale mi ci abituo facilmente, mi lascia andare, dicendomi «Allora ci vediamo al ballo.» annuisco sorridendo e rientro a casa.
Flashback Ends

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