Capitolo Quattro

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Il lunedì a scuola la mia attenzione era ai minimi storici. Passai l'intera mattina con il viso poggiato sul palmo della mano, a tracciare scarabocchi sul foglio bianco del quaderno, annuendo di tanto in tanto quando i prof guardavano dalla mia parte.

Le scene di sesso con Lorenzo si alternavano nella mia mente all'immagine di Nicolò che prima mi tradiva e umiliava davanti a tutta la squadra di nuoto e poi mi colpiva.

Lorenzo il giorno prima mi aveva chiesto cosa avessi fatto e quando gli avevo detto che non ne volevo parlare, e avevo chiesto il favore di non parlarne, con nessuno, aveva fatto il segno di cucirsi la bocca e non aveva insistito.

Avevo apprezzato.

Quella mattina mi ero truccata per coprire il livido sulla guancia, solo per non dover rispondere alle domande dei professori e dei compagni. Ma non me ne fotteva un cazzo se Nicolò passava per lo stronzo. Lo era.

Arianna aveva sbraitato e minacciato di ucciderlo quando glielo avevo raccontato, non ero sicura di averla convinta a non commettere un omicidio.

Quel pomeriggio non avevo allenamenti, ma sarei comunque andata in piscina di sera, dopo l'orario di chiusura. Avevo bisogno di schiarirmi le idee, e l'unico modo per farlo era immergermi nell'acqua e nuotare finché gli arti non avrebbero chiesto pietà.

La vibrazione del mio cellulare mi distrasse da quei pensieri durante l'ultima ora. La prof di matematica stava spiegando un argomento che avevo già studiato e capito in anticipo. Mi piaceva essere preparata e ottenere buoni voti.

Sfilai il telefono dalla tasca e aprii il messaggio che mi era arrivato.

Messaggio inviato da Federica 💩 ore 12:45

Complimenti, stronza!

Rilessi il messaggio più e più volte, sentii il calore crescere sul viso.

Ma cosa cazzo voleva adesso quella stronza?

Nonostante la mia curiosità, non risposi. Se pensava di potermi insultare gratuitamente, soprattutto dopo quello che aveva fatto, non aveva proprio capito un cazzo.

Forse l'avrei aspettata fuori scuola e le avrei spaccato la faccia solo perché si era permessa di pensarmi.

Mentre mi pregustavo tutti i modi in cui torturare Federica, arrivò un altro messaggio e un sorrisetto malizioso apparve sul mio viso.

Messaggio inviato da Lorenzo ore 12:51

Io sono uscito prima, sono fuori scuola, con gli altri, ci facciamo un giro?

Mi morsi il labbro inferiore pensando che avrei voluto volentieri farmi un giro... Su di lui.

Arianna mi colpì il gomito. «Riesco a sentire i tuoi pensieri perversi» sussurrò e notai che sbirciava il mio telefono.

Le feci una linguaccia infantile.

«I ragazzi sono fuori, andiamo a fare un giro con loro?»

«In effetti mi farei un giro su più di uno di loro.» Si tolse un invisibile granello di nulla dalla maglietta.

«E poi sarei io la perversa» ghignai e mi portai la mano davanti la bocca per attutire il suono.

«Comunque due di loro sono cotti di te, quindi io mi prendo tutti gli altri.» Alzò le spalle con noncuranza.

Due?

Non ebbi il tempo di formulare una risposta, la campanella, finalmente, suonò.

Riposai l'astuccio e il quaderno nello zaino e carica quest'uomo su una sola spalla.

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