La mia testa era un vortice di emozioni mentre inarcavo la schiena e stringevo le lenzuola tra le dita.
«Non fermarti...» implorai portando la mano tra i capelli di Damiano e mordendomi il labbro per evitare di svegliare tutto l'hotel.
Lui alzò gli occhi su di me senza smettere di assaggiarmi. «E tu non trattenere le urla, rossa.»
Quando riportò la lingua sul clitoride, fu per me inevitabile obbedire: l'orgasmo arrivò come una scossa e io urlai il suo nome alla stanza che sapeva di noi, il mio corpo che tremava sotto la sua presa salda.
«Non dovremmo vedere la città, da bravi turisti?» chiesi maliziosa mentre Damiano risaliva lungo il mio corpo con baci umidi.
Arrivò a baciarmi dietro l'orecchio. «Abbiamo già girato ieri, e poi c'è domani» sussurrò facendomi scorrere un brivido lungo la schiena. «Ora l'unica cosa che voglio visitare e ogni angolo del tuo corpo.»
Lorenzo aveva preso due stanze e Arianna non aveva voluto sentir ragioni: non avrebbe tolto a me e Damiano la possibilità di passare le notti insieme perché quel cretino - parole sue - non aveva prenotato una stanza in più e adesso era tutto pieno a causa principalmente del concerto.
Quindi si era sacrificata nel condividere la stanza con Lorenzo. Ero curiosa di vedere quanto ci avrebbe messo a cedere la mia migliore amica.
Damiano mi baciò la mascella e mi fece tornare concentrata su noi due. «Voglio entrare dentro di te, Coraline.»
Presi il suo viso con entrambe le mani e lo portai all'altezza del mio, per poterlo guardare dritto negli occhi. «E io, Damiano, voglio che entri dentro di me...» mi morsi il labbro inferiore. «Senza niente.»
I suoi occhi si scurirono dall'eccitazione. «Non torturarmi, rossa.» Si divincolò dalla mia presa e affondò il viso nel mio collo, ispirando il mio profumo.
«Dico sul serio.» Presi ad accarezzargli i capelli setosi.
Damiano riportò l'attenzione su di me. «Non farò il maschio alpha esperto che dice che sa stare attento, Cora» rispose serio. «Per quanto io voglia non usare il preservativo e sentirti tutta, credo che nessuno di noi due voglia diventare già genitore.»
«Riesci a essere sexy anche quando dici certe cose» lo presi in giro scompigliandogli i capelli. Poi mi avvicinai alla sua bocca. «Ma ho iniziato a prendere la pillola da un paio di mesi» gli rivelai in un sussurro sulle labbra. «Ed entrambi credo facciamo i dovuti controlli periodici.»
«Certo» rispose continuando a sondarmi con quegli occhi scuri che anche se ancora criptici, per me erano diventati un libro aperto. Era come se avessi trovato la chiave per leggere il suo sguardo, il suo cuore.
«Lo prendo come un meraviglioso regalo di Natale, Coraline» disse posizionandosi in mezzo le mie gambe, facendomi già fremere.
«In realtà è il mio regalo di Natale» sottolineai senza smettere di guardarlo.
Lui sfregò il suo naso sul mio in modo sensuale e dolce allo stesso tempo. «Facciamo che è di entrambi.»
Qualunque cosa avessi pensato di ribattere la dimenticai nell'istante preciso in cui l'erezione di Damiano sfiorò il mio centro. «Non torturarmi» dissi, fregandomene del mio tono implorante.
Con lui riuscivo a sentirmi così a mio agio che non dovevo mai fingere, mai dissimulare, potevo mettermi a nudo, in ogni senso possibile, potevo mostrarmi fragile, perché sapevo che non mi avrebbe ferita.
«Mi piace torturati un po'» continuò a sfiorarmi con la sua durezza e un sorriso da bastardo sul viso.
Affilai lo sguardo e affondai le mie unghie sui suoi avambracci. «Vuoi essere pregato, Nardin?»
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Coraline
RomanceLei è una nuotatrice professionista. Lui... Beh è complicato. Perché Damiano è enigmatico e non esterna mai le sue emozioni. Quindi, concentriamoci su di lei. E se per una volta non fosse il bad boy ad avere un passato traumatico che lo tormenta? C...