Capitolo Sei

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Respira, Coraline, respira. Andrà tutto bene. Tu sei migliore di tutti loro.

Me lo ripetevo come un mantra da quella mattina, in vista dell'allenamento del pomeriggio. Ma l'allenamento era arrivato e io ancora non mi ero convinta di potercela fare.

Entrai nello spogliatoio, le mattonelle bianche e l'odore di cloro pungente che fino alla sera prima mi avevano fatta sentire a casa, in quel momento mi fecero venire la nausea.

Trovai le mie compagne già lì, nonostante fossi dieci minuti in anticipo.

«Ciao...» borbottai posando il borsone sulla panca blu.

Odiavo sentirmi così insicura e a disagio, odiavo Nicolò per avermi messo in quella situazione.

«Cora.» Jessica si avvicinò a me e poggiò la mano sul mio braccio.

Non riuscii a capire il tono della sua voce.

Feci un respiro profondo. «Dimmi.»

Non mi voltai a guardarla, non guardai nessuna di loro, presi il costume, lo poggiai sulla panca.

«Cora, ascoltaci un attimo, per favore.»

Sentendo il suo tono quasi supplichevole mi voltai. Trovai l'intera squadra femminile che mi osservava.

«Volevamo dirti che siamo dalla tua parte e che non ti devi sentire a disagio con noi.» I suoi occhi marroni sottolinearono la dolcezza nelle sue parole. «Sei la nostra compagna, il nuoto è la nostra vita e non vogliamo in alcun modo che per te diventi una sofferenza, Nicolò si è comportato come un verme, e sappi che gli ho fatto un bel discorsetto.»

Mi sfuggì un sorriso e il petto si riempì di calore.

«Ovviamente il tuo amico ha esagerato, l'ha ridotto veramente male, ma io... noi» si corresse guardando le altre che rimasero in silenzio. «Non crediamo che sia stata tu a dirgli di prenderlo a pugni.»

Sembrava abbastanza convinta, ma forse voleva una mia conferma.

«No, non sono stata io, se avessi voluto prenderlo a pugni lo avrei fatto io stessa» affermai risoluta.

«Se lo meritava...» Marika lo sussurrò abbassando il capo.

Un sorriso di gratitudine si affacciò sulle mie labbra. «Grazie ragazze, davvero, lo apprezzo molto.»

L'allenamento andò meglio del previsto, mi concentrai sulle bracciate e l'allenatrice, strano ma vero, mi fece mezzo complimento. Cosa mai vista.

La squadra maschile si stava allenando dall'altro lato della piscina e non mancai di notare l'assenza di Nicolò. Forse si stava facendo ancora curare le ferite dalla sua nuova fidanzata.

Dovetti trattenere una smorfia di disgusto a quel pensiero mentre tornavo negli spogliatoi. Bene, meno lo vedevo meglio era per me... E per lui.

Uscita dalla piscina trovai qualcuno ad attendermi davanti la mia macchina.

Il viso di Lorenzo era illuminato dalla luce del cellulare, era intento a scrivere a qualcuno, o forse bisognerebbe dire qualcuna, considerando il sorrisetto da farabutto che aveva stampato in viso.

«Cosa ci fai qui?» il mio tono era duro, ero ancora arrabbiata con lui per quello che aveva fatto.

Sollevò il capo, strabuzzò gli occhi e ripose il cellulare nella tasca dei jeans stretti. «Ciao» disse massaggiandosi la testa in imbarazzo.

Era strano vederlo così, da quando lo avevo conosciuto non lo avevo mai visto in imbarazzo.

«Ciao» continuai stizzita. «Cosa ci fai qui?» ripetei aprendo la macchina e posando il borsone nel sedile posteriore.

«Sei scappata oggi a scuola, volevo parlarti.» Si avvicinò di un passo a me e io rimasi immobile, gli occhi fissi nella sua figura.

«Dimmi.» Non riuscii ad abbandonare quell'inclinazione incazzata nella voce.

«Possiamo cancellare tutto e rimanere amici?» Le sue iridi verdi mi scrutarono con speranza.

Non c'era malizia nella sua voce, e Lorenzo solitamente diceva qualunque cosa con malizia.

«Ti rendi conto di quello che hai fatto? E che non devi mai più intrometterti nelle mie cose?» Gli puntai il dito contro. «So cavarmela da sola.»

Fece un respiro profondo, come se si stesse sforzando di trattenersi. «Sì, lo so perfettamente.»

«Bene, credo che abbiamo corso troppo e che sì, è meglio che rimaniamo solo amici, e nient'altro» sottolineai.

«Sì, è stato bello, ma lo penso anche io.» Sfuggì al mio sguardo.

Considerando come avevamo fatto sesso non mi aspettavo che non lo volesse fare più, e ne rimasi un po' delusa. Ma sapevo anche io che era la cosa giusta.

«Perfetto, allora siamo d'accordo.» Andai verso il sedile del guidatore. «E comunque credo che rimarrò ancora un po' incazzata con te, amico» detto ciò mi sedetti, chiusi lo sportello e andai via accompagnata dalla sua risata.

Spazio autrice ✨

Buongiorno readers del mio cuore ❤️

Ecco qua un nuovo capitolo. 😎

Sì, lo so, è piccolissimo e di passaggio, ma abbiamo bisogno anche di questi.

Anche se non può sembrare, vi assicuro che tra le righe c'è tantissimo. 🙊

Sospettate qualcosa? 😏

Oggi ho una sorpresa per voi: il terzo regalo del mio calendario dell'avvento è proprio un capitolo in più di Coraline questa settimana, lo pubblicherò giovedì ❤️

Ps: vi ricordo che fino a mercoledì potete cercare di vincere il regalo della scorsa settimana, una copia di Orgoglioso e pregiudizio, sulla mia pagina Instagram lacasa_deilibri_ms 🥰
Non vi perdete l'ultimo regalo della prossima settimana perché sarà il più bello 🌚

Vi auguro una buona giornata e ci aggiorniamo giovedì ❤️

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