Capitolo Sette

1K 66 70
                                    

«Che fate stasera?» chiese Paola mentre si rivestiva.

Non avrei mai capito come riuscisse a sistemarsi così in fretta dopo l'allenamento. Io non sentivo più le gambe e avevo solo voglia di infilarmi sotto il getto d'acqua e perdere più tempo possibile. Infatti, andavo via sempre per ultima e poco prima della chiusura.

«Nulla, Paola, ti ricordo che c'è scuola domani» affermò decisa Jessica. «Credo che hai terminato le entrate a seconda ora, e l'anno è iniziato da un solo mese.»

Scoppiammo tutte a ridere mentre Paola bofonchiava un'imprecazione.

«A lunedì ragazze» salutò Marika. «Godiamoci questi gironi liberi dagli allenamenti, tra un po' l'allenatore ricomincerà a volerci tutti i santi giorni.»

In realtà avevamo sempre un giorno libero a settimana, però sì, la pacchia sarebbe finita presto e ci saremmo allenate quasi ogni giorno. Le qualificazioni per i mondiali sarebbero iniziate a gennaio e dovevamo essere pronte.

Non mi infastidiva la cosa, io vivevo per il nuoto. Avrei avuto molto meno tempo libero, certo, ma se avessi voluto una vita senza impegni e senza passioni, non avrei deciso di fare la nuotatrice professionista.

I trofei e le medaglie nella mia stanza non vedevano l'ora di avere nuova compagnia.

Sorrisi a quel pensiero mentre entravo sotto la doccia. Jessica e Paola, le ultime due rimaste oltre me, mi salutavano e uscivano dallo spogliatoio.

Ed eccomi lì, sola in tutta la piscina, proprio come piaceva a me. Senza nessuno che mi disturbasse.

I pensieri però vennero a bussare all'anticamera del mio cervello. Il viso tumefatto di Nicolò mi si ripresentò nella mente. Strofinai i capelli con forza. Non si era presentato a nessun allenamento per tutta la settimana.

Sapevo che dovevo parlargli, che dovevo dirgli che non c'entravo nulla con quello che aveva fatto Lorenzo. Ma una parte di me ne era contenta, perché quel pezzo di merda aveva osato mettermi le mani addosso e meritava di essere pestato. Quella parte di me non aveva alcuna voglia di andare da Nicolò e quasi scusarmi. Quel damerino doveva imparare a stare al suo posto, che nella vita non tutto andava come si desiderava.

Mi aveva tradita, mi aveva colpita. Allora che se ne andasse a fanculo se si aspettava delle scuse da me.

Sciacquai le ciocche rosse e poi il mio corpo nudo. L'acqua calda mi dava un senso di pace.

Uscii dalla doccia e non trovai l'accappatoio appeso.

«Cazzo» imprecai tra i denti maledicendomi perché lo avevo dimenticato.

Un brivido freddo attraversò la spina dorsale mentre camminavo sulle mattonelle bianche.

Uscii dal corridoio delle docce e mi paralizzai all'istante.

Una figura alta era proprio davanti al mio borsone, girata di spalle. Le braccia muscolose e piene di tatuaggi sbucavano fuori dalla canottiera bianca.

Cosa cazzo ci faceva Damiano lì dentro?

Senza preoccuparmi di coprirmi con le braccia, misi le mani sui fianchi. «Spero che tu abbia una buona spiegazione per essere nello spogliatoio femminile.»

Vidi la sua schiena irrigidirsi, poi si voltò lentamente. Le sue pupille si dilatarono un istante quando si rese conto che era completamente nuda davanti a lui. Di nuovo.

La sorpresa lasciò subito posto a un sorrisetto sornione. «Io sono qui per accettarmi che non ci sia più nessuno e chiudere la piscina, tu forse hai preso gusto a farti guardare nuda da me.» Inclinò la testa come un predatore che studiava la preda.

Mi mossi verso di lui come se fossi vestita e sentendomi contemporaneamente a mio agio e in completo imbarazzo, quel ragazzo aveva la capacità di farmi provare emozioni contradditorie.

Lui non lasciò i miei occhi fino a quando non fui a un metro da lui, poi, sfacciato quasi quanto me, sondò ogni angolo del mio corpo. Passò la lingua sul labbro inferiore e poi ci affondo i denti.

Dio quanto è sexy

«Forse avresti potuto bussare, oppure urlare che stavi entrando» dissi stizzita.

Lui si avvicinò a me e ogni muscolo del mio corpo percepii ogni singolo centimetro che ci separava.

«L'ho fatto, ma forse tu eri troppo impegnata per sentirmi.» Guardò dietro di me, verso le docce per farmi intendere il doppio senso.

«Sai, quando mi do piacere da sola godo così tanto che tutto il resto sparisce.» Sorrisi innocente e lo oltrepassai, andando verso il mio borsone.

Stava succedendo ancora. Era di nuovo nuda davanti a Damiano, mi stavo rivestendo davanti a lui e il mio basso ventre rischiava di andare completamente a fuoco.

Percepii il suo fiato sul collo e mi bloccai con il reggiseno nelle mani.

«Non te lo allaccerò stavolta, ti preferisco senza» pronunciò quelle parole abbassando la voce di un'ottava. «E quando vorrai...» mi scostò i capelli bagnati dalla spalla e la percorse con il dito facendo increspare la mia pelle. «Ti mostrerò quanto le mie dita possono farti godere più delle tue.»

Mi schiarii la gola e mi sforzai di tornare in me, scostandomi da lui. Doveva proprio smetterla. Altrimenti rischiavamo di scopare nello spogliatoio.

Mi rivestii sentendo i suoi occhi addosso, poi presi il borsone e mi voltai a guardarlo, gli occhi non mi lasciarono capire i suoi pensieri.

«Come funziona tra te e Lorenzo?» domandai a bruciapelo.

Si irrigidì un istante poi tornò imperscrutabile. «Cosa intendi?» Guardò altrove.

«Queste provocazioni che fai, non danno fastidio al tuo amico?» Volevo capire a che gioco stessero giocando.

«A quanto ne so tu e Lorenzo siete solo amici» sentenziò lui quasi con noncuranza, come se quello risolvesse tutto.

«Sì, è stato solo buon sesso, tutto qua, preferisco averlo solo come amico, senza benefici» non riuscii a trattenere quel pizzico di provocazione nella voce. Mi piaceva provocarlo e farmi provocare da lui.

«E io invece?» Si avvicinò sovrastandomi con la sua altezza.

Mi trattenni dal deglutire a quella vicinanza, al suo profumo buono che mi pervadeva le narici. «Tu, cosa, Damiano?»

«Io posso essere il tuo scopamico, Coraline?» lo disse come se mi stesse chiedendo di sposarlo e io rimasi interdetta per qualche secondo.

Faceva sul serio?

Sfoderai un sorriso sornione. «Non lo so, dovrei essere sicura che mi piace come mi scopi per darti questo onore.»

Mi voltai e me ne andai in fretta senza dargli la possibilità di ribattere. Il mio cuore batteva così forte che credetti che forse mi stesse per venire un infarto.

Damiano Nardin mi aveva appena chiesto di diventare la sua scopamica come se mi stesse invitando a un appuntamento?

La sorpresa più grande fu che, nonostante non sapessi se mi piacesse o meno fare sesso con lui, visto che non lo avevo mai fatto, la risposta nella mia testa era comunque chiarissima.

Spazio autrice ✨

Buongiorno readers del mio cuore ❤️

Ecco qua, come promesso il secondo capitolo della settimana 😎

Anche questo piccolino, però abbiamo una svolta interessante 😏

Cosa risponderà Cora?
E soprattutto, quanto tempo ci metterà a dare una risposta a Damiano? 🌚

Fatemi sapere se vi è piaciuto e in caso lasciate una stellina ✨

Vi ricordo che mi trovate su
Tiktok: MartinaSchiavo18
E su Instagram: lacasa_deilibri_ms dove trovate anche una box per commentare il capitolo ❤️

Vi auguro un buon fine settimana e ci riaggiorniamo lunedì prossimo ❤️

Coraline Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora