Capitolo Ventotto

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Sorpresa sorpresa 😏 per farmi perdonare che non aggiornavo da un po' 🙈 questa settimana doppio aggiornamento 😎
Spero abbiate l'aria condizionata accesa perché questo capitolo peggiorerà solo il caldo di queste giornate 🔥🔥🔥
Buona lettura 😏

Ero sicura che la consapevolezza di ciò che era appena successo sarebbe arrivata come uno schiaffo a chiedere il conto. Ma in quel momento non mi importava, ci avrei pensato in seguito.

Volevo solo che quelle scale infinite finissero. Sentii la porta aprirsi ancora prima che arrivassi. Girai per fare l'ultima rampa di scale, sollevai il viso e mi fermai al terzo gradino.

Damiano era veramente solo in accappatoio e boxer. Gli addominali tonici in bella vista, le cosce possenti, i tatuaggi che rendevano il suo corpo un'opera d'arte.

I riccioli biondo cenere cadevano sulla fronte rendendo il suo sguardo più scuro. Mi osservò con quel suo fare impenetrabile e sollevò un angolo della bocca in un mezzo sorriso.

Ricordai al mio cervello come si camminava e mi affrettai a salire gli ultimi gradini. Oltrepassai l'uscio e lui richiuse la porta alle mie spalle, senza aspettare oltre mi incastro tra lui e la porta.

Fissai le mie iridi sulle sue cariche del mio stesso desiderio.

Avvicinò le labbra carnose al mio orecchio e mi lasciai inebriare dal suo profumo.

«Ciao, rossa» sussurrò facendomi venire i brividi. «Cosa posso fare per te?» Mi morse il lobo e d'istinto mi aggrappai alle sue braccia.

Feci scivolare la mano dal braccio alla spalla, fino ad arrivare ai suoi capelli ancora umidi. Li afferrai con decisione e lo avvicinai ancora di più a me, poi anche io gli sussurrai all'orecchio: «Scopami fino a farmi dimenticare di tutto il resto.»

In un attimo la sua bocca fu sulla mia. Mi baciò con urgenza, la sua lingua si insinuò avida nella mia bocca per cercare la mia e quando si trovarono sentii che ne volevo di più.

Non staccai la mano dai suoi capelli mentre l'altra la feci scivolare lungo i suoi addominali, mi fermai al bordo dei boxer e salii di nuovo sopra, fino a che anche l'altra mano fu tra i suoi capelli.

Damiano si staccò da me per bloccarmi con le sue iridi. Mi baciò l'angolo della bocca e poi stuzzicò con la lingua la mascella, per poi scendere sul collo. La sua mano trovò il mio seno e lo strinse tra le sue dita tatuate.

Inarcai la testa fino a poggiarla sulla porta. Il mio cuore stava già correndo per conto suo.

Damiano si fermò ancora facendomi mancare il respiro.

«Perché mi guardi così?» domandai sondando il suo sguardo.

«Così come, rossa?» Inclinò la testa come un predatore che studia la preda.

Mi morsi il labbro inferiore. «Come se mi volessi mangiare.»

Lui sorrise malizioso. «Perché è proprio quello che voglio fare, Coraline.»

Mi afferrò dalle natiche e portai le mie gambe intorno al suo bacino. Nonostante i miei jeans stretti sentii tutta la sua durezza e mi investì una fitta al basso ventre.

Riprese a baciarmi e camminò verso la sua stanza. Mi spinsi più verso di lui e mangiai il gremito che uscì dalla sua bocca.

«Voglio queste labbra ovunque.» Gli dissi prendendo tra i denti il suo labbro inferiore.

«Ovunque?» Mi baciò ancora il collo e mi posò a terra.

Mi limita ad annuire.

«Prima spogliati per me, Coraline.» Prese la sedia della scrivania e si sedette. L'accappatoio aperto che invitava a mangiarlo con gli occhi.

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