Capitolo Sei Extra - Damiano Nardin

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Gliel'avevo sul serio chiesto?

O mi ero fottuto il cervello, o il parlare con mio nonno, l'aver preso il suo posto come custode alla piscina, mi aveva fatto uscire fuori di senno.

Ma ormai era fatta: avevo chiesto a Coraline di essere la mia scopamica.

Solo che lei non aveva risposto di sì e neanche di no, lasciandomi in un limbo che mi stava facendo andare fuori di testa.

Stavo giocando con la playstation con Lorenzo e il mio amico aveva praticamente vinto ogni partita nelle tre ore che ci eravamo già sparati davanti alla tv.

«A Damià, te sto a macinà!» esclamò Lorenzo dandomi una spallato dopo l'ennesimo goal.

Si era anche preso la Roma, lo stronzo.

E se mi dicesse di si e poi non le piacesse? E se preferisse Lorenzo?

Quei pensieri mi fecero distrarre e prendere un altro goal.

Porca troia.

Lorenzo aveva chiuso con lei in quel senso ed erano rimasti solo amici. Ma ciò non toglieva che c'era andato a letto più volte e che a entrambi era piaciuto parecchio.

Non ero mai creduto in paranoie simili, mi faceva proprio incazzare che lei riusciva a far uscire fuori tutte le mie insicurezze.

La partita finì, ma Lorenzo posò sul tavolino davanti a noi il joystick e si voltò a fissarmi.

«Che vuoi?» chiesi un po' brusco.

«Ma che cazzo c'hai per ora?» chiese un po' preoccupato, un po' curioso. «C'hai na' faccia... È per tuo nonno?»

Probamente mi si adombrò il viso perché Lorenzo distolse lo sguardo.

«No, o almeno non solo.»

«E allora cos'è?» Tornò a guardarmi. «È per Coraline?» azzardò.

Mi scombinai i capelli con la mano, con un senso di frustrazione. «Non mi ha risposto e sta cosa mi rende nervoso, è molto peggio di un no, almeno avrei ingoiato il rifiuto e sarei potuto andare oltre.»

Anche se avevo i miei dubbi che avrei superato con facilità un rifiuto di Coraline.

Il mio amico scoppiò a ridere.

«Cosa cazzo te ridi?» lo spinsi con la spalla.

«Sta giocando con te, Damià» disse lui cercando di calmare le risate. «Ma è palese che ti voglia, le si accendono gli occhi di malizia quando ti mangia con lo sguardo.»

Avevo la sensazione che mi bruciasse ogni lembo di pelle che toccava con le sue iridi verdi, ma pensavo che fosse solo una mia sensazione, ma a quanto pare non era così.

«Tu hai ceduto, adesso è lei che deve farlo, e non mi dire che questo gioco non ti attira.» Indossò il suo sguardo da bastardo.

Scossi la testa. Era impossibile ammettere che qualcosa di Coraline non mi attraeva.

Presi il cellullare e le inviai un messaggio.

Quanto mi hai pensato oggi, rossa?

La risposta non tardò ad arrivare e la cosa mi rese un po' compiaciuto.

E tu, Nardin, quanto tempo hai passato sotto la doccia a pensare a me?


Porca troia. Era così sfacciata che mi avrebbe fatto uscire fuori di testa, più di quanto già non lo fossi.

Spazio autrice ✨

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Ci vediamo lunedì prossimo 😎

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