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Eccoci qui con un nuovo capitolo.

Anche oggi vi lascio una canzone.


Vi auguro una buona lettura e fatemi sapere cosa ne pensate.


Appena entrammo in casa mamma si fece trovare sulla soglia della porta della cucina. I capelli biondi raccolti in una coda, il grembiule bianco con qualche macchia di cibo e il suo sorriso smagliante sul volto. Quanto mi era mancata.

«Mamma» le dissi con un sorriso e andando ad abbracciarla. 

«Ciao tesoro. Finalmente sei qui» mi disse stringendomi a sé. 

«È bello essere di nuovo a casa» ammisi ancora tra le sue braccia. 

«Non sai quanto sono felice che tu sia qui. È passato così tanto tempo. Pensavo non saresti mai tornata» «Te lo avevo detto che prima o poi sarei tornata» le dissi sciogliendomi dall'abbraccio. Ci ho messo un po' ma sono tornata. Una promessa è una promessa. 

Mi rivolse un sorriso e spostò poi lo sguardo su Tyler che era rimasto con gli altri all'ingresso. 

«Ciao Tyler. Come stai?» gli chiese andando a salutarlo con un abbraccio. 

«Sto bene Sandy. Tu come stai?» le disse ricambiando il suo abbraccio. 

«Sono così felice di avervi tutti qui. Finalmente questa casa vede un po' di gente» disse con un sorriso andando a salutare anche Lily e Nick e dedicando qualche minuto alla pancia di Lily che ormai non potevamo non notare. Cresceva ogni giorno sempre di più.

Mamma tornò in cucina a terminare la cena mentre noi portavamo le valige in camera. Io e Tyler ci sistemammo nella mia stanza, mentre Nick e Lily nella stanza degli ospiti. Entrambe si trovavano al piano superiore. La mia camera era la seconda porta a destra nel corridoio mentre quella degli ospiti era l'ultima porta in fondo al corridoio.

Appena entrammo in camera, Tyler si soffermò ad osservare attentamente la mia camera. Era molto semplice. Le pareti completamente bianche. Un letto matrimoniale di fronte alla parete centrale dove mamma aveva messo delle lenzuola nere e grigie. Sopra il letto c'erano diverse mensole dove c'erano foto e libri e alcune luci led piccole che decoravano il tutto. La scrivania era posizionata nella parete laterale, dove si trovava anche la porta per il bagno mentre sulla parete opposta alla scrivania c'era una grande finestra con delle tende bianche. Amavo da sempre quella finestra. Dava sulla strada e faceva davvero entrare una grande quantità di luce. Gli armadi e una piccola libreria erano posizionati sulla parete della porta d'ingresso per la camera. Era davvero semplice ed era rimasta esattamente così com'era. Non era cambiato nulla.

«Che ne pensi?» gli chiesi mettendo fine al silenzio che si era creato mentre osservava ogni dettaglio. 

«Mi piace. Per alcuni versi è simile a quella di Santa Monica ma qui si vede che ci hai vissuto parecchio» 

«E' stato il mio "posto sicuro" per tanto tempo. Qui stavo sempre bene a prescindere da quello che succedeva fuori» ammisi aprendomi ancora di più con lui. Ormai stavo diventando un libro aperto. 

«E' un bel posto dove passare il tempo. È confortevole» continuò. «Sono contenta che ti piaccia» dissi con un sorriso mentre aprivo la valigia per sistemare le varie cose. Avevo intenzione anche di farmi una doccia. Una giornata tra aeroporti e aerei si faceva sentire a fine giornata. 

«Ti è mancato questo posto» mi disse fermandosi con lo sguardo su di me mentre sistemavo tutto ciò che riguardava il bagno. 

«Beh, sotto alcuni aspetti sì. Sono cresciuta qui e non posso negare di avere dei bellissimi ricordi collegati a questa città e soprattutto a questa casa» 

Fidati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora