46.

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Aprii di colpo gli occhi. Mi ero addormentata? Che ore erano? Tyler? La mia testa era appoggiata alla spalla di Lily, che stava ancora dormendo. Mi alzai e tirai su con me la coperta. Mi guardai intorno ma non vidi né Bob, né Mary. Lasciai Lily dormire e mi diressi verso l'uscita. Dalle finestre entrava la luce, quindi, era già mattina e di Tyler ancora non c'erano notizie. Ieri sera dovevo essermi addormentata mentre guardavamo la tv per ammazzare il tempo. Appena misi i piedi fuori sul patio, gli occhi di Bob e Mary si spostarono su di me. Le facce sembravano tranquille. Non mi sembravano preoccupati.

«Buongiorno cara» disse Mary indicandomi una sedia dove sedermi. 

«Buongiorno. Dissi sedendomi al tavolo con loro. 

«Come stai oggi?» mi chiese Bob versandomi un po' di caffè. 

«Bene, dormire mi ha aiutata a non pensare». Era la verità. Speravo di vedere almeno Tyler stamattina ma nulla. «Hai qualche notizia?» gli chiesi sperando di avere una riposta affermativa. 

«Si, sta arrivando con Nick e Fred» alle parole di Bob mi uscì un sorriso enorme. Non potevo esserne più felice. 

«Dici davvero? Sta bene?» 

«Si sta bene. È stato in ospedale a farsi sistemare un brutto taglio sulla fronte e si sono messi in viaggio. Dovrebbero essere qui a minuti». Finalmente! Ero felice e soprattutto contenta che lui stesse bene. È stata la notte più lunga della mia vita. 

Mi alzai e abbracciai Bob. «Grazie. Grazie per tutto» gli dissi. Menomale che c'erano qui loro ieri sera altrimenti sarei davvero impazzita.

«Non devi nemmeno ringraziare. Lo sai che è un piacere per noi. Anche se sarebbe più bello vedervi in altre circostanze» mi disse Bob mentre tornavo a sedermi sulla mia sedia. 

«Lo so. Sarebbe molto meglio> gli dissi prendendo la tazza piena di caffè. Stamattina mi serviva. 

«Si sa cos'è successo?» gli chiesi cercando di capire meglio. 

«No non ancora. Appena arriveranno ci spiegheranno tutto» mi disse Bob. 

«Dobbiamo chiudere al più presto questa storia» disse Mary intervenendo. Ero pienamente d'accordo con lei. Tutto questo non era per niente normale. Bisognava trovare una soluzione. primache qualcuno rischiava di farsi male.

«Lo so cara. Ora che arrivano vediamo come comportarci. Sicuramente siamo più sicuri qui che a Santa Monica». L'affermazione di Bob mi fece un po' rabbrividire perché lì c'era casa nostra ma in fondo non aveva torto. Qui, fino ad ora, non era venuto nessuno. Molto probabilmente non erano riusciti a trovare questo posto ed  era decisamente una buona cosa. 

«Beh, allora non c'è nemmeno da pensarci». Mary non fece nemmeno in tempo a terminare la frase che sentimmo il rumore di una macchina. Spostailo sguardo sulla strada e vidi la macchina di Fred. Tyler! In quel momento non c'era nient'altro. Nessun'altro se non lui. Lo vidi scendere dalla portiera posteriore e non appena i suoi occhi incrociarono i miei sulsuo volto vidi comparire un sorriso enorme. Mi alzai e corsi da lui. Ero scalza, con la coperta sulle spalle, i capelli disordinati e con ancora il vestito della sera prima ma non mi importava. Quello che mi importava era che lui stesse bene e che fosse finalmente qui con me.

Gli corsi incontro e appena arrivai, di fronte a lui, mi afferrò all'istante tra le braccia. Le mie gambe intorno alla sua vita e le sue braccia strette intorno alla mia. Ringraziai in quel momento di avere la coperta addosso perché in quel momento il mio vestito era appena diventato una maglietta. «Scricciolo» a quella parola i miei occhi si riempirono di nuovo di lacrime ma questa volta erano di gioia. Non potevo credere che fosse qui con me. Non so per quanto tempo rimanemmo stretti in quella posizione ma non chiedevo altro. Avevo bisogno di sentirlo vicino a me.

Fidati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora