37.

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Poco dopo uscimmo dalla porta sul retro e raggiungemmo il pick-up di Tyler, cercando di dare meno nell'occhio possibile.

Tornati in hotel Tyler si fermò nella hall per prenotare un tavolo per la cena di stasera. Io, nel frattempo, raggiunsi la nostra camera e ne approfittai per chiamare Scott, sperando mi potesse aiutare in qualche modo. Cercai il numero in rubrica e cliccai sulla cornetta.

Dopo qualche squillo rispose.

«Ehi sorellina! Come te la passi?» il suo umore era sempre alle stelle. 

«Ciao Scotty! Io sto bene, tu come stai? «Tutto sempre alla grande. Sei rimasta contenta della visita di mamma?» 

«Sì molto. Era un po' di tempo che non li vedevo» 

«E il tuo fratellone quando pensi di venirlo a trovare?». Aveva ragione. Era davvero tanto tempo che non andavo a trovarlo.

«Verrò molto presto. Promesso». Lo avrei fatto sicuramente. Inoltre, volevo fargli conoscere anche Tyler. Ero sicura che sarebbero andati d'accordo. 

«Il fidanzato come sta?». Questa era colpa di mamma. Sicuramente lo aveva chiamato appena varcata la soglia di casa. 

«Sta bene e a proposito di questo avrei bisogno di te come avvocato, Cosa serve per portare una persona a processo?» 

«Sorellina che hai combinato?» la sua voce diventò seria. 

«Io nulla ma Tyler è perseguitato e minacciato da una persona. Continua a chiedergli soldi e compie delle azioni non del tutto legali. Anzi per nulla» 

«Servono delle prove solide, dei testimoni. Bisogna avere in mano qualcosa. Sai chi è questa persona?» 

«Io purtroppo non so il nome, ma Tyler sicuramente lo sa. Pensi che si possa fare qualcosa?» 

«Dovrei studiare bene la situazione e capire le dinamiche prima di poterti dare una risposta» 

«Se ti facessi parlare con Tyler?» 

«Sì sicuramente dovrei parlare con lui ma sarebbe meglio di persona e non per telefono» 

«Ok; quindi, dovremmo venire lì» questo forse potrebbe essere un problema. 

«Posso venire io. Solo una cosa prima. Ne vale la pena? È nel giusto?». 

Alla sua frase mi uscì un sorriso. «Si Scotty ne vale la pena ed è nel giusto» 

«Perfetto! Allora cerco il primo aereo disponibile. Ti scrivo appena ho la data»

 «Ottimo! Grazie Scotty»

«Lo sai che per la mia sorellina farei qualsiasi cosa».

Lo salutai e riagganciai. Sapere che poteva esserci una minima possibilità di risolvere le cose mi rendeva piena di speranza. Poco dopo si aprii la porta della camera ed entrò Tyler. Scesi dal letto e corsi ad abbracciarlo. Ero felice della telefonata e volevo dirgli di Scotty. 

«Ehi! Esco più spesso se succede questo ogni volta che entro» mi disse sorridendo e stringendomi a sé. 

«Ti devo dire una cosa» dissi staccandomi da lui e andando a sedermi in mezzo al letto. 

«Mi devo preoccupare?» mi disse mentre cominciava a spogliarsi. Così mi rendeva complicato parlare. 

«No amore. Ho parlato con Scott. Può provare ad aiutarti, verrà qui nei prossimi giorni». Mentre io parlavo lui era praticamente rimasto solo con i boxer e con la maglia a maniche corte. 

«Gli hai spiegato la situazione?» 

«Sì ma ha bisogno di parlare con te per capire come muoversi e se può trovare una soluzione». Non riuscivo a staccare gli occhi da lui.

Fidati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora