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Eccoci con un nuovo capitolo.

Oggi vi lascio una nuova canzone che negli ultimi giorni continuo ad ascoltare e che mi ispira molto mentre scrivo.


Vi auguro una buona lettura.


Ci eravamo appena accomodati al nostro posto sull'aereo. Io e Tyler eravamo da un lato dell'aereo e Lily e Nick sul lato opposto. Per fortuna eravamo vicini al finestrino. Guardare la città dall'alto era sempre emozionante. Amavo volare e potermi spostare per scoprire nuovi posti ma oggi ero felice di poter finalmente tornare a casa, anche se solo per pochi giorni.

«Ponta?» mi chiese Tyler spostando lo sguardo su di me e intrecciando le sue dita alle mie.

«Sì», gli dissi con un sorriso. Oggi si prospettava una bella giornata e volevo davvero godermi ogni singolo istante. 

«Stai bene?» 

«Si amore. Tu stai bene? Sei pronto a passare cinque giorni con mia madre» gli dissi scherzando. 

Sorrise alle mie parole «Tua madre non è poi così male» 

«Dipende dai momenti» ammisi. 

«L'importante è che tu sia felice di partire» 

«Sono felice. Davvero» 

«Ok» mi disse con un sorriso tirato. Spostai il viso nell'incavo del suo collo e depositai un bacio sulla sua pelle. 

«Che succede?» 

«Mi preoccupo solo per te» 

«Io sto bene. Non ti devi preoccupare perché non c'è nulla di cui preoccuparsi» 

«Ti ho messo in una situazione in cui non avresti dovuto finire. So quanto possa essere pensante e lo vedo dai tuoi occhi quanto tu sia stanca di tutto questo. Mi dispiace e questo mi fa preoccupare ancora di più».

Spostai una mano sulla sua guancia e gli feci spostare il viso verso il mio. «Non ti posso negare che la situazione sia pesante ma sono qui. Ho i miei momenti in cui magari d'ho di matto, in cui mi fermo a pensare ma resto sempre qui. Accanto a te». Non mi sarei mossa dal suo fianco. Qualsiasi cosa dovesse succedere. Lo amavo troppo per poter rinunciare a lui per qualche ostacolo da superare. 

«Non voglio perderti per questo» 

«Non mi perderai. Ti vorrei ricordare che mi hai chiesto di sposarti e ti ho detto sì». 

Alle mie parole sorrise. «E' ancora un sì vero?»

«E' sempre sì anche se dovessimo trasferirci in Antartide per non avere più quei tizi addosso» gli dissi scherzando.

 «No, direi che potremmo rimanere qui. Ho intenzione di chiudere il prima possibile questa storia perché ho preso appuntamento per vedere quella casa e ci vorrei davvero andare».

 La casa! Giusto. «Li hai sentiti?». 

Annuì «Si e appena torneremo da Boston andremo a vederla» 

«Grandioso direi» dissi felice. Eravamo così presi dal nostro discorso che non ci siamo nemmeno resi conto che eravamo ormai pronti per decollare.

«Ci siamo» dissi euforica mentre sentivo il rumore dei motori accelerare.

 «Vedere te felice non ha prezzo» mi disse mentre l'aereo partiva. Sorrisi, depositai un bacio veloce sulla sua guancia e osservai la città allontanarsi sotto di noi. La sensazione che provavo in quel momento non era nemmeno descrivibile. Stavo tornando a casa. Quella casa da cui, fino a poco tempo fa, avevo paura a tornare. Quella casa dove, a prescindere da tutto, avevo un pezzo di cuore.


Il volo fu in orario. Il tempo era passato anche più velocemente di quanto ci aspettassimo. Tyler aveva alcuni documenti da controllare per il lavoro e io ne approfittai per terminare la lettura del libro che avevo preso da Carl.

Avevo chiamato papà mentre ritiravamo i bagagli e ora eravamo diretti versi l'uscita. Avevo un sorriso stampato sulla faccia. Era così strano essere qui e anche se non li vedevo da poco meno di due mesi, non vedevo l'ora di abbracciare i miei genitori.

Sorpassammo l'ultimo controllo e appena si aprirono le porte cercai subito mio padre. Lo intravidi poco dopo vicino all'uscita per il parcheggio. Gli rivolsi un sorriso e gli andai incontro «Ciao papà» gli dissi abbrancandolo. 

«Ciao piccolina. Finalmente» 

«Te lo avevo detto che prima o poi sarei tornata» gli dissi sciogliendomi dall'abbraccio e mentre gli altri ci avevano raggiunto. 

«Ciao Charlie» gli disse Tyler allungandogli la mano ma mio padre lo strinse in un abbraccio «ormai fai parte della famiglia. Basta formalità» 

«Charlie» gli disse Lily andando ad abbracciarlo.

 «E questo fagiolino come sta?» le disse osservando la pancia. 

«Meglio di tutti noi» e alle sue parole sorridemmo tutti quanti. Gli presentammo Nick e ci avviammo verso la macchina.

L'aeroporto non era molto lontano dalla casa dei miei. Erano circa quaranta minuti. Non vivevano in centro Boston ma più in periferia. Una zona più tranquilla e in quartiere praticamente con tutte famiglie.

Mentre percorrevamo la strada guardavo felice la città fuori dal finestrino. Mi sembrava così strano. Sembrava che tutto fosse rimasto così com'era anche se era davvero passato tanto tempo. Poter essere di nuovo qui era davvero bello e solo ora mi rendevo conto che era finalmente arrivato il momento giusto. Era trascorso il giusto tempo. Ora ero davvero pronta per tornare qui. Ero pronta a rivedere la città dove sono cresciuta con lo spirito giusto e con tutta la felicità che dovevo avere.

Papà parcheggiò davanti a casa, scesi all'istante e rimasi lì a guardarla per qualche istante. La casa dei miei era davvero una casa molto semplice. Completamente bianca e celeste come tutte le altre case del quartiere. Erano state costruite una a fianco all'altra creando così in semicerchio. Un piccolo pezzo di giardino davanti e un piccolo patio dove da sempre c'è posizionato un dondolo. Non lo avevo mai pensato prima di ora ma mi era davvero mancata. 

«Finalmente a casa» dissi con un filo di voce ma bastò per far sorridere papà. 

«Non sai da quanto tempo volevo sentirtelo dire» gli rivolsi un sorriso. 

Era tanto tempo che volevo finalmente poterlo dire senza un peso allo stomaco. Mi avvicinai a Tyler che mi stava guardando con uno strano sorriso, lì a fianco a papà. 

«È bella vero?» gli chiesi 

«Decisamente. È un bel quartiere anche per una famiglia» 

«E' quello che abbiamo pensato io e Sandy quando l'abbiamo vista per la prima volta. Era davvero un ottimo posto per farci crescere due figli» confessò papà. 

«E' sempre stato bello qui» ammisi. 

«Lo sai che puoi tornarci tutte le volte che vuoi» «Lo so papà» 

«Ora confiderò su Tyler. Magari lui riesce a portarti qui più spesso» disse papà con un sorriso. Effettivamente lui ci era riuscito. Senza nemmeno convincermi. 

«Sarei contento se venisse qui più spesso» disse Tyler. Lo guardai e rimasi lì qualche secondo. Era la prima volta che glielo sentivo dire. 

«Ti prego portamela tu» disse infine mio papà con un sorriso.

 Avremmo trovato il modo di venire qui più spesso. Essere qui era bello e lo era ancora di più con Tyler. Mentre l'osservavo aiutare papà e Nick portare le valige in casa, mi sembrava di essere davvero nel posto più giusto di sempre. Non avevo mai pensato di tornare qui con qualcuno. Non me lo ero mai immaginata ma ora, qui con Tyler era perfetto. Lui si adattava perfettamente a questo posto e non avrei potuto scegliere persona diversa.

Ogni giorno ho sempre una dimostrazione in più della scelta che ho fatto. Della persona che ho scelto. Non avrei potuto fare scelta migliore.

Fidati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora