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Dopo giorni e giorni che rileggo quello che ho scritto...dopo che ho riletto questa storia mille volte mi sono domandata perché io abbia smesso. Non so esattamente perché ma da quel giorno ho ricominciato da dove avevo interrotto e sono contenta di poter condividere di nuovo con voi tutto questo.

Spero che possiamo tornare ad appassionarvi, a sognare e a staccare la testa con questa storia che ultimamente sta davvero tirando fuori il meglio di me e che sta riuscendo ad essere una bella valvola di sfogo.


.....«Quellosguardo mi uccide ogni volta». 

Alle mie parole sulle sue labbra comparve subitoun sorrisetto compiaciuto. «Mi piace guardare le cose belle e aggiungere ilfatto che ti amo rende il tutto ancora più interessante». Ma esattamente cosaavevo fatto di tanto buono da trovare un uomo così eccezionale? Nemmeno se miavessero chiesto di inventarlo sarebbe uscito lui, e di questo devo davveroritenermi fortunata. 

«E' arrivata finalmente l'ora di cenare?» chiese Nick entrando in cucina. Alla sua voce voltammo entrambi verso la porta della cucina . 

«Sì, prendi i piatti che arrivo con la pasta» rispose Tyler staccandosi da me e andando a recuperare la pentola piena di pasta dal piano cucina. Lo seguii in salotto e mi accomodai al tavolo mentre Tyler e Nick si occupavano di distribuire i piatti. 

«Ci volete raccontare com'è andato l'appuntamento di oggi» chiese Lily a me e Tyler prima di cominciare a mangiare. 

«Giusto! Avevate appuntamento per vedere la casa» confermò Scott. 

«Sì e ci piace molto» ammisi sincera spostando lo sguardo su Tyler. 

«Ne vale la pena?» chiese Nick. 

«Direi proprio di sì» disse Tyler «è grande, le rifiniture ottime e ha già anche la cucina» continuò. Al solo ripensare a quella casa mi usciva un sorriso. 

«Il sorriso di Allie basta per capire quanto vi piaccia» disse Gwen. 

«Non potete davvero capire quanto è bella. I dettagli, i pavimenti, la luce che entra» spiegai tornando con la mente in quella casa. 

«E' bella davvero» ribadì di nuovo Tyler. 

«Vi è proprio piaciuta» constatò Gwen. 

«Direi proprio di sì» affermò Tyler incrociando le dita alle mie. 

«Quindi ora che si fa?» chiese Scott. 

«Beh direi che ne parliamo un attimo, discutiamo di alcune pratiche e poi se è quella che vogliamo davvero ricontattiamo l'agenzia» spiegò Tyler. 

«Anche perché è molto bella e in un'ottima zona. Non saremo di certi gli unici ad averci messo su gli occhi» continuai. Questa era la cosa che mi preoccupava di più: aver trovato la casa che ci piaceva e farcela portare via da qualcun altro. 

«E' bello vedervi felici per questo» disse Lily. 

«Vedremo come andrà. Vi faremo sapere» disse infine Tyler. Ne avremmo parlato e avremmo capito come muoverci e se sarebbe diventata nostra.


La cena passò tranquilla. Lily puntualizzò ancora quanto fosse bello il mio abito da sposa e si raccomandò con Tyler e i ragazzi di andare a scegliere l'abito il prima possibile. Scott e Gwen ci salutarono verso mezzanotte. Ci saremmo viste il giorno dopo per fare un giro in centro per cercare i loro vestiti e dare un occhio ai fiori.

Tyler mi diede una mano a sistemare la cucina mentre Nick accompagnava Lily in camera a riposare. Da quando era rimasta incinta e soprattutto da quando la pancia era diventata grande, era difficile che riuscisse a stare in giro tutto il giorno e a resistere dopo cena senza mal di schiena e senza piedi gonfi.

Fidati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora