19.

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La parte più noiosa e incomprensibile di economia aziendale era statistica. Non mi entrava in testa. Avrei potuto riascoltare la lezione altre cento volte ma non credo che la cosa avrebbe potuto cambiare. Mi serviva una mano altrimenti l'esame non lo avrei mai passato. Potevo chiedere a Tyler se avesse un po' di tempo per aiutarmi.

Le tre ore di lezione mi sono sembrate un'eternità. Appena uscì dall'aula mi diressi subito alla caffetteria. Avevo assolutamente bisogno di energia. Mentre aspettavamo che venisse pronto il mio caffè doppio con zucchero e cacao, presi il cellulare per chiamare mia madre. Sarebbero arrivati fra due giorni e mi sarebbe piaciuto andare a prenderli in aeroporto. Dopo quattro squilli mi rispose.

«Ciao Tesoro. Tutto bene?» 

«Ciao mamma. Si tutto bene. Voi state bene?» 

«Si stiamo bene. Sto preparando le valige e tuo padre come sempre non mi vuole dare una mano» 

«Mamma lo conosci papà. Non ti arrabbiare» 

«Lo difendi sempre» 

«Non è vero mamma. È fatto così lo sai. Non sono cose per lui» 

«Ogni tanto potrebbe anche aiutarmi però» 

«Mamma...comunque fammi sapere quando dovreste arrivare così vengo a prendervi in aeroporto» 

«Tesoro non ti scomodare. Prendiamo un taxi» 

«Mamma non è un problema. Mi fa piacere» 

«Sei sicura? Non hai lezione?» 

«Mamma arrivate venerdì sera. Non ho lezione e non lavoro» 

«Ok va bene tesoro. Ti scrivo l'orario» 

«Va bene. Ci sentiamo più tardi» 

«Ok tesoro. Fai la brava» 

«Si mamma».

Riagganciai il telefono e andai a sedermi ad uno dei tavoli della caffetteria. Dovevo aspettare Lily per poi tornare a casa. Presi il cellulare e scrissi un messaggio a Lily.

A: Lezione finita. Ti aspetto in caffetteria.

Poi decisi di scrivere a Tyler. Non c'eravamo più sentiti dopo stamattina e già mi mancava. E la cosa mi sembrava così strana e allo stesso tempo così bella. Volevo fargli sapere che mi mancava e soprattutto che ero stata bene ieri sera. Così gli scrissi:

A: Ciao. Grazie per ieri sera sono stata benissimo. E mi manchi...

Impiegai qualche minuto prima di inviare il messaggio. Lo rilessi una decina di volte per paura di essere troppo sdolcinata o di espormi troppo ma alla fine mi dissi che non dovevo preoccuparmene. Tutto quello che avevo scritto era la verità e lo sentivo veramente quindi perché preoccuparmene tanto. Inviai il messaggio e non ci pensai più.

Approfittai di questi minuti per dare un altro occhio alle formule di statistica. Forse a forza di andare avanti a leggerle le avrei capite prima o poi. O almeno speravo fosse così. Non ero ancora arrivata a metà della prima pagina quando vidi lo schermo del cellulare illuminarsi. Appena vidi che era Tyler, sorrisi. La mia attenzione, nel giro di un secondo, si spostò dalla statistica a Tyler. Se fossi andato avanti così l'esame lo avrei dato il prossimo semestre. Presi il cellulare e aprii il messaggio.

T: Scricciolo sono stato benissimo anche io ieri sera. Spero di rifarlo presto. Mi manchi tanto.Ti ricordi che passo a prenderti?

Ad ogni parola che leggevo le mie labbra si allargavano sempre di più in un sorriso. Non vedevo l'ora anche io di ripetere la serata di ieri e soprattutto non vedevo l'ora di vederlo. Gli risposi:

Fidati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora