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Aprii gli occhi e un raggio di sole mi colpì in pieno viso. Mi voltai dall'altra parte del letto e notai che Tyler era ancora a fianco a me. Il cellulare segnava le 6.50. Avevo impostato la sveglia per le 7.30. Non sarei di certo riuscita ad addormentarmi di nuovo così ne approfittai per dare un'occhiata all'articolo che dovevo inviare per il concorso. Presi il computer e mi sedetti comoda sulla poltrona affianco alla finestra della camera. Mi presi qualche minuto per rileggere bene quello che avevo scritto e non era per niente male. Pensavo fosse molto peggio. Volevo focalizzare l'articolo sulla disuguaglianza, un argomento di cui mi piaceva molto parlare e soprattutto da diverso tempo viene messo in secondo piano. È molto importante che, nella vita di tutti i giorni, abbiamo tutti gli stessi diritti e gli stessi doveri, a prescindere che siamo bianchi, neri, omosessuali, etero o bisex. Siamo tutti uguali.

In questo articolo speravo di trasmettere nel miglior modo questo concetto senza andare troppo nel banale.

Nel rileggere l'articolo mi venne subito in mente un buon pezzo che e mi misi subito a scrivere. Era importante almeno mettere giù una bozza, ci avrei pensato dopo a sistemarla nei dettagli. Almeno avevo una buona base da cui partire e questo era già una buona cosa. Passai diversi minuti concentrata sulle parole che stavo scrivendo. La mente fresca e riposata porta sempre delle buone idee. 

«Ehi scricciolo» sentii Tyler chiamarmi ancora con la voce addormentata. Alzai lo sguardo dallo schermo e lo guardai. Era sdraiato a pancia in su, il lenzuolo che lo copriva fino alla vita e i capelli spettinati. Anche appena sveglio era uno spettacolo.

«Buongiorno», gli dissi spostando il computer sul tavolino affianco alla poltrona e raggiungendolo. Mi sedetti al suo fianco, mi chinai su di lui e depositati un bacio sulla sua fronte.

«Non volevo disturbarti scricciolo, continua a scrivere» mi disse passando una mano tra i miei capelli. 

«Non ti preoccupare. Pensavo fossi in alto mare ed invece quello che ho scritto non è niente male e devo dire che poi stamattina mi sono venute delle belle idee per continuare». Ne fui felice. 

Sorrise «Sono contento amore. Hai scritto qualcosa quindi?»

«Sì più tardi lo sistemo e lo invio». Ero fiduciosa e soprattutto non volevo perdermi questa opportunità. Aveva ragione Tyler. Le sue parole, della sera prima, mi erano davvero state utili. 

«Ottimo! Allora stasera potremmo concederci una bella uscita» 

«Dici davvero? Pensi che possiamo farlo?> Potevamo davvero uscire? Sicuramente una serata fuori avrebbe aiutato molto a far salire l'umore e a non rimanere in questo hotel per troppo tempo. Volevo, però, esserne sicura. Non avevo per niente voglia di uscire se avremmo potuto incontrare ancora quei soggetti.

«Si penso che si possa fare. Staremo attenti ma perché no. Più tardi parlo con Nick». 

Alle sue parole non potei che essere felice. Sorrisi «Grazie amore». Gli diedi un bacio veloce sulle labbra e mi alzai. 

«Ehi dove vai?» mi disse allungando un braccio verso di me e aggrottando la fronte. 

«Vado a vestirmi amore. Alle 8 passa Josh a prendermi. Andiamo a fare colazione e poi andiamo in università» gli comunicai mentre mi dirigevo verso il bagno. 

«Quindi mi abbandoni anche per la colazione» sentii le parole di Tyler dal bagno e sorrisi all'istante. 

«Solo per stamattina amore. Devi abituarti a stare senza di me» dissi prima di iniziare a lavarmi i denti. Non sentii la sua risposta e immaginai che non mi avesse sentito. Finii di lavarmi i denti e appena mi rialzai, dopo aver sciacquato la bocca, lo ritrovai dietro di me. Mi cinse la vita e mi strinse a sé. Rimisi a posto spazzolino e asciugamano e appoggiai le mani sulle sue. Mi diede un bacio nell'incavo del mio collo e appoggio il mento alla mia spalla. 

«So come si sta senza di te e non mi piace. Poi per quale motivo dovrei abituarmi a stare senza di te». Mi voltai e lo guardai negli occhi. 

«Perché non potremmo essere sempre insieme» 

«Anche su questo si potrebbe lavorare» 

«Arriveresti a non sopportarmi più» gli dissi mentre mi liberavo dalle sue braccia e andavo a recuperare un paio di Jeans blu e una maglia bianca dall'armadio. 

«Non potrebbe mai succedere, lo sai» mi disse appoggiato allo stipite della porta del bagno. 

«Pensavo che un giorno di questi ti porto a fare un giro in azienda. Ti va?». Il suo sguardo continuava a vagare da me al pavimento. Probabilmente era in difficoltà. Mi avrebbe fatto molto piacere vedere l'azienda di famiglia soprattutto ora che sapevo cosa c'era dietro. 

«Certo che mi farebbe piacere vederla» gli dissi mentre finivo di vestirmi. 

«Poi appena tutto questo sarà finito ti faccio conoscere anche papà». A quella frase sorrisi. Non avevo ancora avuto modo di conoscerlo ma ero sicura che anche quel momento sarebbe arrivato appena lui fosse stato pronto. Oggi quel momento era arrivato. 

Mi avvicinai a lui e mi ci fermai di fronte. Appoggiai le mani sulla sua nuca e depositai un bacio sulle sue labbra. «Quando vuoi amore. Non vedo l'ora di conoscerlo e di ringraziarlo per aver cresciuto un uomo così splendido». 

Alle mie parole cinse la mia vita con le braccia e si precipitò sulle mie labbra. Schiusi le labbra e la sua lingua trovò subito la mia. Mi spostò contro l'altro stipite della porta e spostò le sue mani dalla mia vita al mio viso. Afferrai le sue braccia. Le sue labbra continuavano a muoversi con le mie. Mi stava letteralmente divorando le labbra. 

«Tyler» dissi con un filo di voce tra un bacio e l'altro. Alla mia voce non fece un cenno. Continuò a baciarmi appassionatamente. 

«Tyler» dopo un paio di baci si fermò e appoggiò la sua fronte alla mia. 

«Ti amo, ti amo da morire» le sue parole mi arrivarono dritte al cuore. 

«Tyler» dissi con un filo di voce. 

«Come ho fatto a meritarmi te io ancora non lo so». Spostai le mani sulle sue guance. 

«Ehi non dirlo mai più Devi essere orgoglioso della persona che sei». Non doveva proprio pensare a certe cose. Era una persona splendida e doveva andarne fiero. Depositò un altro bacio sulle mie labbra e nel frattempo squillò il mio cellulare. Gli diedi un ultimo bacio e andai a rispondere.

«Pronto!»

«Allie sto arrivando» mi comunicò Josh. Sentivo che era già in macchina. 

«Ok scendo». Riagganciai e andai a recuperare la borsa con tutto il necessario per le lezioni. 

«Sta arrivando?» mi chiese Tyler. 

«Si è già in macchina» 

«Stai attenta ok?!» mi disse avvicinandosi a me e cingendomi la vita. 

«Si amore» 

«Ora vado» gli diedi un ultimo bacio, presi la borsa ed uscii. 

Fidati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora