9.

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Una volta in piedi andai in bagno per sciacquarmi la faccia e darmi una sistemata. Scesi al piano di sotto e di Lily non c'era traccia. La porta della sua camera era ancora chiusa. Io avevo una fame da lupi, così mi preparai un paio di uova strapazzate con il bacon e una tazza di caffè. Fino alle sette di stasera non avevo impegni. Avevo l'intero pomeriggio libero e stavo pensando che un'ora di corsa non era poi così male come idea. Questa settimana con la scusa degli esami e dei turni al Coco Bay, non ero riuscita nemmeno a dedicarmi un'ora di tempo per la mia corsa mattutina. Era arrivato il momento di rimediare. Avevo bisogno di un po' di tempo per me stessa. Ogni tanto era necessario.

Mentre sistemavo i piatti della colazione sentì Lily entrare in cucina. «Buongiorno». Le rivolsi un sorriso. «Buongiorno», mi rispose con uno sbadiglio mentre si sedeva sull'isola. «La testa come va?» le chiesi. «Sta bene, sono solo un po' scombussolata» «Ci avete dato dentro ieri sera» «Doveva essere una serata tranquilla» affermò strofinandosi la faccia con le mani. «Mi sa che avete sorpasso di tanto la soglia della tranquillità» «Mi sa di sì. Grazie per l'aspirina di ieri sera» «Figurati. Ti ho risparmiato il mal di testa post sbronza». Gli posai, davanti a sé, una tazza di caffè, con accanto una scatola di biscotti. «I biscotti possono anche aspettare» mi disse con una smorfia allontanandoli da sé. «Stomaco sottosopra?» «Si, meglio evitare il cibo per il momento» «Mentre tu ti riprendi io vado a correre» «Va bene. Nel frattempo, mi faccio una doccia». Mi diressi verso le scale per raggiungere le mie scale. «Allie! Aspetta!» «Dimmi> mi fermai sul ciglio della porta e mi voltai verso di lei. «Con Tyler?» mi chiese. «Con Tyler cosa?» «Avrò anche bevuto un po' troppo ma ho uno strano ricordo di voi due in cucina. Eravate molto vicini» «Dove vuoi arrivare?» gli chiesi cercando di sviare il discorso «Devi forse dirmi qualcosa?» «Non mi sembra» «Allie?» «Che c'è!» le dissi. 

Gli avrei detto sicuramente che stasera sarei dovuta andare a cena con Tyler, ma volevo farlo dopo la mia corsa terapeutica e dopo che lei si fosse ripresa da tutto l'alcol che aveva ancora in circolo. Ok, si forse avevo un po' di paura. Era il primo appuntamento con qualcuno dopo tanto tempo. Dovevo ancora elaborare bene la cosa nella mia testa. 

«Dai Allie! Devo sempre tirarti fuori le parole di bocca» «Primo non c'è nulla che tu non sappia già». Visto che sapeva che saremmo usciti una di queste sere a cena. «Punto secondo te ne volevo parlare dopo la corsa. Ho solo bisogno di liberare un po' la testa e schiarirmi le idee» «Sei confusa?» «Non sono confusa. Voglio solo prendere le cose con calma, senza correre. Elaborare bene la cosa» «È successo qualcosa?». Non mi avrebbe lasciata andare se non parlavo. «Ieri sera è stato bello. Quando sono vicino a lui non capisco più niente» «Che bella cosa!» disse con un sorriso sulle labbra. «Stasera andiamo fuori a cena» «Stasera?» «Sì stasera. Passa a prendermi alle sette» «Sei contenta?» «Si sono contenta» «Ma?» «Ma non voglio correre. Voglio passare una bella serata, stare tranquilla e iniziare a conoscerlo. È successo tutto troppo velocemente» «Mi sembra una buona idea. Vedrai che andrà tutto bene. Soprattutto cerca di non chiuderti in te stessa e cerca di lasciarti un po' andare» «Si ma non troppo magari» Allie non sono tutti uguali ricordatelo». Cercai di convincermi ma funzionò in parte. «Forse hai ragione ma io non voglio né illudermi né farmi false speranze. Vediamo come va. Ok?» «Va bene!» «Ora vado a cambiarmi, altrimenti non esco più» «Allie» «Dimmi» «Non ti preoccupare di come è successo o di quanto stia andando veloce o lenta la cosa. Molto probabilmente doveva succedere e sai bene che non è importante né il tempo né la velocità. L'importante sei tu, lui e come vi sentite». 

Lily mi conosceva bene. Dovevo ricominciare a fidarmi delle persone e soprattutto imparare di nuovo ad andare oltre alle apparenze e alle impressioni che può dare una persona di primo impatto. Dopo i tradimenti di Dean avevo alzato molti muri e mi ero imposta molti limiti verso gli altri e soprattutto verso me stessa. Ho costruito una corazza intorno a me in modo da non dover soffrire di nuovo. Tyler mi piaceva e sembrava che la cosa fosse reciproca; quindi, anche se faceva un po' di paura dovevo ricominciare a lasciarmi andare e permettergli di conoscermi nel modo giusto.

Tornai in camera e indossai i leggings, una maglia a manica lunga nera e una felpa. La temperatura non si era ancora scaldata e le temperature erano ancora abbastanza basse.

Corsi per dieci chilometri. Passai per il parco della città e poi dalla strada principale, costeggiando la spiaggia. La corsa mi aiutava tantissimo a rilassarmi e a svuotare la testa. Ogni tanto avevo bisogno di attimi solo per me, in modo da poter riflettere e cercare di lasciarmi scivolare via tutte le preoccupazioni inutili.

Mi feci una doccia per rinfrescarmi e mi misi qualcosa di comodo per stare in casa. Non volevo disturbare Lily, così mi misi comoda con il pc sul divano dello studio. Cercai su Internet la serie tv che avevo incominciato a guardare qualche giorno fa e mi misi comoda. Dopo tre episodi di quaranta minuti ciascuno, mi addormentai. Sentì qualcuno che mi chiamò con qualche scossa al braccio. Appena aprì gli occhi mi trovai di fronte Lily.

«Allie a che ora passa Tyler?» mi chiese. «Alle sette» «Ti devi alzare, hai esattamente un ora per prepararti».

Un'ora! Era pieno pomeriggio un attimo fa. Quanto avevo dormito?! Menomale che Lily era in casa e che mi aveva svegliato altrimenti avrei fatto l'ennesima figura con Tyler. Non mi sembrava il caso.

«Che ore sono?» chiesi a Lily in preda al panico mentre mi alzavo dal divano e cercavo di riprendermi al più presto dal pisolino appena fatto. «Andiamo ti aiuto io>. La seguii in camera mia e aprì il mio armando.

«Cosa mi metto?». Non avevo nemmeno pensato a cosa mettermi! «Dove andate?» «Non lo so!» «Come non lo sai» mi chiese sorpresa. «No! Mi ha detto che deve essere una sorpresa» «Wow. Pieno di sorprese il ragazzo» «Lily!»  «Va bene, calmiamoci. Vestito!» «Non è un po' troppo?» chiesi preoccupata. Non volevo essere troppo esagerata. «Direi di no. È il primo appuntamento. È necessario il vestito» «Va bene. Cosa ne pensi se metto quello grigio?» «Secondo me è molto meglio questo> mi disse tirando fuori dal mio armadio il vestito avorio. Avevo comprato quel vestito per il mio ventesimo compleanno e non avevo più trovato occasione per metterlo. Aveva lo scollo a cuore, le spalline spesse, una cintura di perle argento sul punto vita e l'intera gonna in chiffon. «Sinceramente mi sembra un po' troppo» «Allie è perfetto» «Io stavo pensando a qualcosa di più semplice» «Ti fidi di me?» «Si» «Metti questo» «Va bene» dissitirando un lungo sospiro. Presi il vestito e andai in bagno a prepararmi. Ero ancora un po' titubante ma dovevo fidarmi. Non avevo il tempo per cambiare idea. Era tardi. Mi ero programmata di fare tutto con calma e invece mi ritrovo qui a fare tutto di fretta e a gestire anche la mia ansia. Volevo che andasse bene, fargli una bella impressione e soprattutto passare una bella serata.

Chissà dove mi avrebbe portata. Una cosa che amavo erano proprio le sorprese.

Avevo indossato il vestito, avevo ultimato il trucco, molto semplice e naturale e avevo lasciato i capelli sciolti. Tornai in camera da Lily, indossai un paio di scarpe color argento con il tacco, un coprispalle bianco ed ero pronta.

Mancavano pochi minuti all'arrivo di Tyler. Ero agitatissima. Oggi non lo avevo ancora sentito e questa cosa mi metteva ancora più in agitazione. «Sei pronta?» «Si» «Devi stare tranquilla. Vedrai che andrà tutto bene» «Lo spero>. Tirai un lungo respiro. Ero davvero agitata. Mi sudavano anche le mani. Pochi secondi dopo suonò il campanello. Doveva essere lui. «Vado ad aprire. Cinque minuti e scendi?» «Va bene» «Rilassati e ci vediamo di sotto» «Lily?» «Dimmi» «Grazie» «È un piacere lo sai» mi disse con il sorriso sulle labbra, scomparendo dalla mia visuale. Sarei stata tranquilla e mi sarei goduta la serata. L'ansia e l'agitazione sarebbero sicuramente sparite nel corso nella serata. O almeno era quello che speravo. Presi la borsa, feci un bel respiro e scesi al piano di sotto.

Lo vidi all'ingresso mentre scendevo le scale. Era rivolto verso Lily quindi potevi dedicarmi qualche istante ad osservarlo senza che lui se ne accorgesse. Indossava un paio di jeans neri, una camicia bianca e una giacca di pelle. Era stupendo. I capelli sistemati e quel viso che non puoi smettere di guardare. «Ciao!» gli dissi una volta arrivata affianco a lui. Si voltò verso di me. Mi guardò con un sorriso per qualche secondo che bastò per farmi arrossire. «Sei bellissima» «Grazie. Anche tu non sei niente male». Sorrise e afferrò la mia mano «Sei pronta?» «Si» «Andiamo». 

Fidati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora